Mabel dice sí
Letteratura italiana
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E io dico no!
Mi piacerebbe molto incontrare colui o colei che ha scritto la trama della quarta di copertina per chiedergli se mentre la scriveva fosse ubriaco o avesse fatto uso di qualche droga, perché credo di aver letto un libro totalmente diverso che prometteva cose completamente differenti che hanno contribuito non poco a creare una delusione a tutti gli effetti.
Il protagonista, nonché narratore in prima persona della vicenda, di cui non viene mai rivelato il nome, racconta la sua giovane esperienza lavorativa in un albergo come guardiano notturno e parla anche di Mabel.
E qui siamo in un punto che dovrebbe essere cruciale: chi è questa Mabel?
In che modo cambierà la vita del nostro eroe? Che rapporto avrà mai con lui? Risposta: il nulla e il niente per antonomasia.
Perché Mabel è una figura alquanto anonima, scialba e passiva: non ha carattere, non è bella, non ha anima né personalità e l’unica cosa che fa durante il romanzo è andare a letto con tutti gli uomini che incontra.
Perché? Perché pensa che in questo modo la sofferenza dei suoi amanti venga annullata. Si lascia usare, picchiare, abbandonare come un giocattolo, uno strumento qualunque, e tutto questo le è indifferente. Le basta solo vederli felici. Ma fino a che punto lo sono? E lei come fa a saperlo? Basta davvero qualche notte d’amore per ritrovare la serenità interiore? E inoltre cos’ha di tanto speciale questa donna?
E poi perché è stato scritto che Mabel cambierà la vita del nostro protagonista (anzi, per dirla tutta gliela peggiora rendendo il romanzo tristissimo), quando lei scambia a malapena due parole con lui per tutta la durata della storia? Il loro rapporto si limita esclusivamente a questo. Per il resto, poi, il narratore la segue e la cerca come un perfetto stalker (anche se il perché non si sa, visto che Mabel è il nulla) nascondendosi e godendosi le lunghe sedute di ginnastica amorosa della sua vittima oculare.
Poi ci vengono propinati noiosi e monotoni particolari della vita in albergo del protagonista ma, in confronto ai difetti già citati, questo è niente.
Perché parlare al vento e dire cose che nel libro non ci sono?
Se l’avessi saputo non l’avrei mai letto.