Luce rubata al giorno
Letteratura italiana
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Diego, Olmo ed Aime contro la pazzia
Luce rubata al giorno è un libro di Emanuele Altissimo. Un testo che sconvolge, scritto con una prosa perfetta, profonda e molto colta. Il tema fa riflettere: cosa fare e come comportarsi quando ci si accorge che un proprio, intimo, familiare sta lentamente scivolando verso la pazzia? Verso il non ritorno? Ecco il paradigma del titolo: non vi è più luce ad un tratto nella vita di Olmo, già duramente provata a causa della scomparsa dei propri genitori in un incidente. E lui ha solo tredici anni. Diego, suo fratello maggiore, è un individuo difficile, enigmatico, irrequieto. Difficile capirlo. Ed Olmo è solo, con il nonno Aime, in una baita di montagna a cercare di contenerlo, di fermarlo nei suoi eccessi di pazzia. Sempre più frequenti. E’ una tensione non sopportabile, si avvicina il crollo definitivo. Ma si può sopravvivere? Ad esempio l’Empire State Building sopravvisse all’impatto con un Bomber B-25. E così per sopravvivere Olmo costruisce il modellino dell’Empire, giorno dopo giorno, con pazienza. Parallelamente fa lo stesso con Diego. Ma …. La pazzia si può fermare, arginare? E come? La luce viene definitivamente spenta?
Una lettura profonda, asciutta e terribile al contempo, nella sua intima essenza. Un esordio davvero notevole che colpisce benevolmente. Un plauso per lo scavo intimo ed escatologico descritto con notevole perizia e sapienza letteraria. Un romanzo sulla malattia mentale che non può che trascinare il lettore in un vortice continuo di esperienze ed avventure. Un continuo flusso di coscienza che paralizza ed estranea con il suo intimo fascino ed intrigo. Un libro ed un autore destinato a far molto parlare di sé nel futuro. Di sicuro successo.