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Lettera di dimissioni
Lettera di dimissioni
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Letteratura italiana
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Scendendo a capofitto per i rami delle generazioni, Clelia riesce a trovare il suo posto sull'asse del tempo: ha una data d'inizio, il 1914, e persino una capostipite, la nonna Franca, giunta dalla Russia a Napoli, «la città più infernale del Mediterraneo», e a Napoli rimasta. Innamorata della vita, ricca di passione e di ideali, Clelia cresce con i piedi piantati nella provincia e lo sguardo rivolto alla città. I suoi genitori - comunisti come si poteva essere comunisti in Italia nel 1968 - hanno scelto di vivere a Pompei, tra le falde del Vesuvio, il mare e le rovine archeologiche. Quando Clelia incontra Gianni non ha dubbi su cosa fare: insieme trovano quarantadue metri quadri in cui sostenersi «l'un l'altra come due carte da gioco poggiate in piedi». Per mantenersi lavora come maschera in un teatro, e proprio in teatro farà presto carriera. Appagata dal successo e dalla stima crescente di chi appena una manciata di anni prima lei stessa guardava con sospetto, Clelia sembra non accorgersi - di fronte ai bivi dettati dal lavoro e dagli affetti - di scegliere sistematicamente il «male minore». Quando però cominceranno «quelle notti insonni che capitano a chi è in continuo commercio con l'esistenza», sarà forse troppo tardi per rendersi conto che qualcosa si è incrinato: «e dicevo sì, quando sapevo che la risposta era no».
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Opinioni inserite: 1
Lettera di dimissioni
2011-10-19 16:29:56
dama
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Negativa è la mia opinione, l'ho terminato a fatica e ad un certo punto l'avrei anche abbandonato se non fosse stato per il fatto che cerco sempre di dare una possibilità di riscatto a ciò che leggo......!
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