Lealtà Lealtà

Lealtà

Letteratura italiana

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Il desiderio non si impara e non è prevedibile. Esplode, crolla o si consolida seguendo percorsi caotici, come i mercati finanziari. Eppure contiene la nostra storia. Questa, almeno, è l'esperienza di Giulia, trentaduenne che lavora a Londra in una banca d'affari, un luogo fondato su regole quasi religiose dove lei si muove lontana dalla felicità ma non a disagio. Il contesto in cui vive è particolare: molto denaro, pochissimo tempo libero, rapporti che, fatta eccezione per il sesso, mirano soprattutto al mantenimento della reputazione. Un ecosistema privilegiato che il resto della società, estranea ai grattacieli di Canary Wharf, il grande centro direzionale sulle rive del Tamigi, guarda con sospetto. In quello stesso mondo, prima del suo arrivo, conduceva la propria esistenza anche Michele, un uomo sposato verso cui al tempo dell'università, a Milano, lei aveva sviluppato un'ossessione sentimentale ed erotica. Michele si è licenziato, il motivo reale nessuno lo conosce, ma in qualche modo nella sua scelta c'entra Seamus, il brillante capo di Giulia, che in un mattino speciale, dalla colorazione esasperata e incerta, pronuncia il suo nome. L'effetto è quello di un vaso che si apre. In maniera compulsiva Giulia si trova a ripercorrere una vicenda che credeva sepolta, a indagare la dimensione emotiva del dolore e dell'amore, la loro origine genetica. A interrogarsi sulla fragilità che, al di là delle differenze, al di là delle generazioni e delle consuetudini, ci riguarda tutti in quanto esseri umani.



Recensione della Redazione QLibri

 
Lealtà 2018-02-01 08:35:34 Riccardo76
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Riccardo76 Opinione inserita da Riccardo76    01 Febbraio, 2018
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Lasciamo volare la Lealtà

La voce di una donna racconta una storia. Giulia, la protagonista, passa tra passato e presente tra Londra e Milano come un semplice sfogliare di pagine, vive e rivive una storia d’amore e ne crea un parallelismo con quanto di più distante dall’amore ci possa essere, l’economia. Il lavoro in un’importante banca d’affari londinese concede agi e ricchezza, ma spoglia lentamente di ogni sfumatura e di ogni significato una vita, i ritmi sono esagerati, non c’è spazio e tempo per conversare neanche con sé stessi.
Giulia però ha bisogno di questo dialogo e la scrittrice riesce bene a condurlo, a farcelo percepire distintamente, forse proprio perché quella Giulia, in fondo non è altro che lei stessa. C’è da ricostruire un pezzo di vita, da capire a modo come incastrare ogni piccolo pezzo di lego che alla fine compone l’esistenza. La voglia di amare a prescindere da ogni difficoltà il desiderio di essere onesti, puliti, quel sogno di Lealtà che ai giorni nostri è merce sempre più rara, difficile da conseguire, complesso da esercitare. Le nostre pulsioni però, il nostro essere più intimo non svanisce nonostante le pressioni del mondo esterno, quello che noi siamo possiamo nasconderlo, mascherarlo al limite rischiare di ucciderlo. La nostra sostanza non morirà mai, prima o poi tornerà in superficie e a quel punto esploderà con tutta la sua veemenza, sarà l’ultimo aereo da prendere, l’ultima possibilità per non rimanere in un essere che è altro da noi.
Lealtà verso gli altri, ma soprattutto verso sé stessi, un invito a vivere in maniera onesta e sincera, un bel libro che offre un affascinante punto di vista tutto femminile, e per questo prezioso, sulla vita, sul passato, sull'amore.

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Lealtà 2018-04-05 16:21:25 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    05 Aprile, 2018
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Lealtà come base della vita

«Di sé, più che degli altri, non ci si libera mai» p. 67

Giulia ha 32 anni, vive tra Londra e Milano, è laureata in economia ed è uno dei pilastri della Canary Wharf, il distretto finanziario di prima linea della city. Ne ha soltanto 22 quando conosce Michele, un uomo di ben 19 anni più grande con moglie e figlia al seguito. Da lì ha inizio un amore assoluto, totale, ossessionante. In questo clima ha avvio una ricerca tra presente e passato, una ricerca che si dipana tra un oggi dettato dalla capitale anglosassone, il lavoro e un viaggio a Milano e uno ieri costituito dall’amante, la ricerca del padre e il sesso.
Il titolo trae origine e ispirazione da Seamus Heaney che nell’opera de qua riveste i panni di una pietra miliare del mondo degli affari. Egli è il capo di Giulia, è apparentemente un soggetto da ammirare e stimare ma è anche un uomo con tanti segreti.
E Letizia, attraverso la voce della protagonista, ci narra di quanto questo celare possa finire con il minare l’animo e le convinzioni del prossimo, ma ci narra anche e soprattutto dei sentimenti. Quella che ci troviamo di fronte è una vera e propria vivisezione di quel che la parola amare significa. L’eroina, scruta, analizza come se fosse innanzi ad un grafico economico con domanda e offerta le conseguenze dell’emozione. Un’emozione vissuta per messaggi, per paranoie, per insicurezze. Il risultato è quello di un personaggio sicuro e insicuro al contempo, una figura che ha bisogno di questo dialogo interiore perché per poter arrivare all’altro bisogna prima aver chiaro chi siamo. Perché per amare l’altro serve lealtà, onestà, sincerità e conoscenza di sé. Sarà ricomponendo questo puzzle che ogni tassello andrà al suo posto facendo emergere questa grande ed interminabile voglia di amare. A prescindere da tutto. Difficoltà e non.
Un romanzo fortemente introspettivo con una prosa ricca ma estremamente distaccata. È come se tra chi legge e chi scrive ci fosse un vetro, un po’ come trovarsi innanzi ad uno psicologo che scandaglia e delinea l’animo umano. Questo può far perdere di piacevolezza allo scritto, appiattirlo. O al contrario, può farlo apprezzare senza freni.

«”Se parlerai di noi, fallo con lealtà.” Penso alla lealtà. Esiste una parola più nobile, per definire un rapporto fra due persone? La parola amicizia oggi ha perso molto del suo significato, diventando un sinonimo di contatto, di rete, di connessione. La parola amore si porta dietro tutto il peso della storia: la storia del cuore, fatta di emozioni impraticabili, di sentieri a strapiombo, di aperture inattese e di improvvise segregazioni. Di sangue. La parola lealtà invece mantiene una schiettezza, mostra tutti i suoi legami con la sincerità, la giustizia, l’apertura. È troppo astratta? È troppo difficile? Porta con sé dei rischi? La lealtà talvolta mostra le venature dell’attaccamento e dell’eccessiva devozione» p. 193

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Lealtà 2018-03-25 17:18:08 ant
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ant Opinione inserita da ant    25 Marzo, 2018
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Giulia e Michele

La protagonista di questo romanzo è Giulia, trasferita a Londra da anni per lavoro e per migliorarsi sia in campo linguistico che professionale. La Brexit come cruccio si fa largo nei suoi pensieri e insieme al ventaglio di congetture e ipotesi varie di rientro in Italia, tra le tante cose a Giulia torna in mente il suo primo amore dei tempi dell'Università e tutta l'ossessione vissuta da ragazza. Siamo nell'era social ed ecco che grazie a Facebook Giulia e Michele hanno di nuovo un punto di contatto. Abile l'autrice a raccontare tutto il background di Giulia e tutte le traversie amorose post adolescenziali, allo stesso tempo è ben congegnato l'approccio via social ed eventuale reincontro. Mi ha colpito del libro la bella disamina interiore della protagonista e voglio concludere con uno spaccato che parla di facebook
..""non è una similitudine perfetta, ma senza dubbio esistono delle analogie: l'incontro di domanda e offerta, per esempio. La domanda siamo noi quando guardiamo, approviamo, commentiamo, l'offerta siamo sempre noi quando pubblichiamo contenuti che gli altri possono leggere e osservare. Il prezzo è il consenso, il numero di reazioni. Facebook non esiste senza la conta dei "mi piace" così come i mercati non esistono senza il prezzo. Nei social c'è anche un'idea di liquidità. Se non ottieni un buon livello di approvazione scompari, l'algoritmo ti relega ai margini, come un titolo che nessuno scambia: niente di personale, è solo che la tua presenza ha perso fondatezza, non fai traffico""...
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Lealtà 2018-02-05 18:30:36 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    05 Febbraio, 2018
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La lealtà in amore

Letizia Pezzali edita in libreria per Einaudi un romanzo particolare, dallo strano titolo: Lealtà. La parola “lealtà” ha un che di cavalleresco, di biblico, dai tempi andati. Anche se personalmente la storia narrata mi è parsa abbastanza irreale, poco consona alla quotidianità.
La vicenda è ambientata tra i futuristici palazzoni di Canary Wharf, il distretto finanziario che rivaleggia con la City. E’ la storia di Giulia, giovane studentessa in economia, che si innamora perdutamente, fino all’ossessione, di Michele, un uomo di diciannove anni più grande, sposato (pare) felicemente, con una figlia. Il romanzo è un continuo tra presente (Londra, la finanza e un viaggio a Milano) e il passato (Michele, il sesso, la ricerca del padre). Il titolo, Lealtà, è ispirato ad verso di Seamus Heaney, che qui è anche un importante personaggio della finanza. E’, infatti, il capo di Giulia, un uomo da raccontare, e da ammirare. Un duro col cuore tenero, pieno di sentimenti. Se ti vuol bene avrai con lui una corazza che ti preserva per sempre. Se ti odia, meglio evitare.
Lealtà è un romanzo sui sentimenti, sull’amore che:
“non esige (sempre) fedeltà. Solo lealtà assoluta. Parola eterna che molti scambiano per antica. La fedeltà ce l’ha dentro, ti viene naturale. (…) La lealtà è un’altra cosa. Perché sei tu che entri in gioco. Prima che con gli altri devi essere leale con te stesso.”.
Giulia, bellissima voce narrante, viviseziona questo amore. Con fatica, che conduce lontano. Ne esce, al contempo, sicura e destabilizzata. Un amore che non risponde ai sms. E lei perde il controllo. Quando lo recupera, non c’è più tempo per lui; c’è solo un profilo Facebook e un gattino bianco, proprio lui che odia i gatti. Perché la vita è volabile, e non torna indietro.
Ne scaturisce un romanzo erotico ai tempi della Brexit. Di attualità straordinaria, scritto con una prosa che nel proseguo avvince sempre di più.

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