Narrativa italiana Romanzi Le ossa del Gabibbo
 

Le ossa del Gabibbo Le ossa del Gabibbo

Le ossa del Gabibbo

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di Le ossa del Gabibbo, romanzo di Virginia Virilli edito da Feltrinelli. Quella di Picozzi non è una malattia che si vede subito. Agisce con lentezza. Stanca. Piega. Atterra. Quella di Picozzi è una malattia che cresce insieme allo sguardo curioso, acuto, intelligente della bambina, dell’adolescente, della donna che è sua figlia. Quella di Picozzi è una sclerosi multipla, rigorosamente e violentemente respinta come si respinge un invasore. Le ossa del Gabibbo è la storia di questa invasione e della resistenza che ne consegue – paradossale, buffa, commovente. Ed è anche la storia di una ragazza che percorre all’inverso la china discendente della madre e racconta, irriverente e comica, i suoi impacciati esperimenti omosessuali, i suoi flirt, l’amicizia con una bellissima e un po’ sfigata compagna di classe, la balzana storia d’amore con Codino, il meccanico. Sullo sfondo la provincia italiana, le strade che scollinano, la vita a quattro ruote, i muri e le mura che fanno da confine all’ansia di vivere. Virginia Virilli ha scritto un romanzo rapinoso e dolcissimo, la testimonianza originale e spiazzante di un impertinente faccia a faccia con il dolore.

Virginia Virilli è nata a Spoleto e vive a Roma. Nel 2005 scrive il suo primo monologo, Mammamiro. Nel 2007 la trilogia Micamadonne (Sbinnonna Speranza, Roy, Pisciatina) vince il premio Donne e Teatro e viene prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria. Ha sempre interpretato e diretto i suoi testi. Nel 2008 è stata segnalata come nuova attrice under 30 al Premio Ubu, il maggiore riconoscimento italiano per nuovi interpreti. Questo è il suo primo romanzo.



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Le ossa del Gabibbo 2013-02-10 11:12:03 manumanu74
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manumanu74 Opinione inserita da manumanu74    10 Febbraio, 2013
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deludente

Ho preso questo libro dalla bacheca della biblioteca tra le novità, attratta dal titolo curioso e dal fatto che affrontasse il tema della sclerosi multipla, per me molto sentito. Il libro è suddiviso in 3 grossi capitoli, che corrispondono a 3 età diverse della protagonista (9 anni, 15 anni, 27 anni), figlia che scopre che la mamma è malata e che questa malattia, che all'inizio sembra soltanto un dolore forte al ginocchio, man mano progredisce in qualcosa di diverso e difficile da definire. Leggendo il primo capitolo già la narrazione non mi convinceva, gli strani fatti narrati, i dialoghi, situazioni piuttosto buffe e paradossali da famiglia un po' anomala, sarà anche che il nome della mamma malata "Picozzi" con cui la figlia la chiama (si scopre poi essere il cognome) è proprio fastidioso.... Speravo in un approfondimento maggiore della psicologia dei personaggi ma nulla di ciò. Anche le riflessioni di una bimba di 9 anni sembravano un po' troppo mature. I 3 capitoli sono poi 3 spaccati poco legati gli uni agli altri per capire davvero l'evoluzione della crescita della bambina e della malattia della madre, si perdono tanti passaggi. Nel 2° capitolo viene affrontato un disagio della ragazza che rifiuta di andare a a scuola ma la malattia della mamma sembra più una scusa per giustificare le assenze che non una problematica realmente sentita. Successivamente il passaggio dal 2° (15 anni) al 3° (27 anni) è poco comprensibile e l'ultimo capitolo l'ho trovato davvero brutto. Speravo almeno in un finale che riscattasse un po' l'insieme ma quello ha dato proprio la mazzata finale al libro.... mi scuso per la pesante critica, magari qualcuno riuscirà a trovare degli spunti che io non ho colto...

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