Le nuvole buone
Letteratura italiana
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Ad alta quota
Scenari mozzafiato di valli e montagne fanno da sfondo alla vicenda narrata nel nuovo romanzo di Angela Freschi. Una perfetta “location” dell’anima, ammaliante e coinvolgente, con le sue atmosfere innevate e le sue nuvole buone che rapiscono a poco a poco il lettore.
La storia, veramente molto ben scritta, si riallaccia in parte a quella di “Venga il tuo regno”, già apprezzato libro d’esordio dell’autrice, riproponendo, e stavolta con un ruolo di primo piano, il personaggio del boss palermitano Stefano Marino che, con la sua vita disillusa e stanca di scelleratezze, finisce per nascondersi in un paesino tra le Alpi valdostane; sarà questo un luogo non soltanto di latitanza, ma anche di una nuova alba. E Alba, non a caso, è il nome della protagonista femminile, una giovane donna accompagnata da un vuoto interiore colmo di solitudine e un dolore indecifrabile che scava nell’anima e la cui vera essenza si rivelerà solo alla fine. Con lo scorrere delle pagine la prosa si arricchisce di una profonda introspezione psicologica, mentre nelle descrizioni del paesaggio, come ovattate da un velo di malinconica poesia, sembrano riflettersi sentimenti ed emozioni in un continuo interscambio tra natura e stati d’animo.
Quando dalle montagne del Gran Paradiso la narrazione si sposta verso il mare assolato della Sicilia e, ancor più lontano, tra le luci scintillanti di Bangkok, attraverso una serie di flashback che fanno da perfetto contorno al presente, s’incontrano altre realtà e altre piccole storie, per lo più di miseria e disperazione; ben caratterizzati anche i personaggi non principali, primo fra tutti quello dell’anziana Caterina, la medium della valle, la cui vicenda personale impreziosisce queste pagine. Su tutto e su tutti – che ci si trovi tra monti nostrani ricoperti di larici o sul lontano fiume Chao Praya – aleggia una costante dimensione onirica che conferisce alla storia un fascino molto particolare.
Un’altra ottima prova di Angela Freschi. Una scrittura, la sua, ora più matura che, a mio avviso, si riconferma per originalità di stile e soggetto, nonché per una sensibilità capace di abbracciare più orizzonti volando in alto proprio come le nuvole che corrono nel cielo del suo romanzo.