Le due metà del mondo
Letteratura italiana
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Libro breve, ma con un contenuto ricco
“Le due metà del mondo” è un libro relativamente breve, ma con un contenuto davvero ricco. Dal titolo è difficile dedurre di cosa tratti il romanzo e dalla sinossi si evince che parli di conquiste, di come una persona possa uscire dalla cupola di protezione.
Il romanzo si legge in fretta, complice lo stile semplice e la facilità del lettore nel riuscire a immedesimarsi nella protagonista – che a volte potrebbe risultare un pochino odiosa – grazie alla scelta di scrivere il libro in prima persona.
Per questo motivo, alcuni personaggi, Salvatore in primis, sembrano poco caratterizzati, anche se il lettore non può far a meno di apprezzarlo. Personalmente credo che proprio lui sia stato un po’ un deus ex machina perché per quanto ci possa essere affetto, per quanto possa essere amico della protagonista, credo che abbia un peso sulle spalle non indifferente ed un adolescente, alla lunga, si potrebbe allontanare se vivesse quello che succede nel libro.
Ad ogni modo, consiglio la lettura del libro. È scritto in modo semplice, ma dà davvero da pensare con un colpo di scena che non ci si aspetta. Avevo pensato, durante la lettura, che potesse accadere, soltanto poca prima che si mettesse in luce la cosa.
È un po’ difficile scrivere senza anticipare nulla, ma posso dire che i personaggi sono ben caratterizzati dalla protagonista e tutti i nodi vengono al pettine alla fine del libro.
Non è un romanzo psicologico, anche se l’introspezione della protagonista è ben caratterizzata. Si denota come un adolescente possa avere sensazioni discordanti verso i membri della propria famiglia, un minuto prima un amore incondizionato, quello dopo rabbia verso i suoi familiari per come la condizionino.
In altre recensioni ho letto che avrebbero preferito che il punto di vista della madre di Maria fosse più lungo, ma a me è sembrato della giusta lunghezza. La storia non è sulla madre, ma su Maria, sulla sua introspezione, su come si sente. È un cercare di entrare nella sua psiche – in prima persona – e quindi è normale che ci siano momenti più lenti. Il punto di vista della madre è servito per sbrogliare tutti i punti che Maria stessa, per via di ciò che accade, non può fare del tutto, perché cambierebbe le sue iniziali convinzioni.
Sicuramente è un libro che consiglio e che mi è piaciuto. È stata una bella lettura che parla di traumi, di affetto verso chi è diverso, di cercare di andare avanti e farsi forza, modificando il proprio io.
Indicazioni utili
LE DUE METÀ DEL MONDO
È il romanzo adatto, quando si ha voglia di leggere qualcosa che parli di cose vere. Basta con le storie d'amore troppo perfette da poter apparire irreali, impossibili nella vita di tutti i giorni. Basta con i sogni irrealizzabili che si alimentano di speranze.
LE DUE METÀ DEL MONDO è il romanzo d'esordio di Marta Morotti.
La protagonista è la diciannovenne Maria, la quale dopo la maturità, cerca di orientarsi nella costruzione del suo futuro. Vorrebbe frequentare Psicologia, ma suo padre ha scelto per lei il lavoro in fabbrica. La vita della ragazza è un costante mondo di tenebre, del quale fanno parte un fratello problematico, un padre distante e una madre preoccupata. Un mondo troppo diverso dalla realtà.
Questo romanzo ha nella trama quel qualcosa di strutturalmente complesso da renderlo originale, nuovo, interessante da tutti i punti di vista. È psicologicamente molto introspettivo. È sicuramente un romanzo da leggere.
Personalmente non riuscivo a staccarmi. L'ho letto tutto d'un fiato, perché non volevo a separarmi da Maria senza sapere il perché del suo costante malessere e cosa le sarebbe accaduto.
Il romanzo si compone di due parti. Nella prima, parla Maria. Nella seconda, a spiegare tutti i perché, è Lucia, la madre di Maria, la seconda metà di un romanzo che cerca di costruire la normalità intorno alla protagonista. Alcune volte niente è più importante di una vita normale.
Il periodare breve, proprio della stile di Marta Morotti, unito all'ambientazione torinese creano un forte coinvolgimento emotivo che intrappola il lettore nel mondo di Maria e nelle sue vicende personali.
Particolarmente interessante è anche l'immagine in copertina che anticipa la psicologia del romanzo, un ottimo e coraggioso esordio narrativo. Marta Morotti è nata per la scrittura.
"Ricominciare proprio da dove tutto finisce. Perdersi per poi ritrovarsi e affrontare le difficoltà dell’esistenza più forti di prima."