La zona cieca
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 7
Un amore malato
Questa è la storia di un amore malato fra Lidia e Lorenzo, ed è scritta con uno stile moderno, frammentato, misto, condito con intermezzi di altre storie di persone comuni, che però danno poco senso a tutto ’insieme; viene utilizzato lo strumento linguistico delle mail e tanti altri che sono segni di una penna giovane. Questa penna però l’ho trovata molto volgare, troppo, se il senso del libro era più che altro quello di far capire che la zona cieca è quella parte di noi che noi non conosciamo ma che gli altri vedono di noi. Gradevole è solo il personaggio immaginario, che però usa strumenti comunicativi forzati che stonano comunque in un romanzo a tutti gli effetti, a parere mio, davvero brutto. I personaggi sono tutti estremamente negativi e ciò che più colpisce è l’ostinazione della passione che lei ha per lui. Fin dalle prime pagine ti viene da gridare loro di andare ognuno per la propria strada, perché si fanno solo del male a vicenda. Anche il finale non dà nessun colpo di coda e nessuna emozione.
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Sentimentalisti anonimi
Ognuno di noi, dentro di sé in un angolino dimenticato, ha una zona cieca.
Una piccola area del perdono che si estende anche quando non c’è più un valido motivo per perdonare.
È una zona che molto spesso non estraniamo agli altri, che viene nascosta, talvolta persino a noi stessi.
Lidia è la protagonista principale, è una donna che ha passato molti anni in terapia, ma che ha sempre degli alti e bassi nel suo umore.
Lei conduce una trasmissione radiofonica dove i suoi ascoltatori la chiamano per raccontarle le loro storie.
Lidia ha una relazione molto strana con uno scrittore che si chiama Lorenzo.
Il loro amore è pieno di bugie, di tradimenti, di droga, di parole cattive, ma anche di grande trasporto.
Tra di loro si insinuerà uno strano personaggio che cercherà di far trovare a loro l’equilibrio che manca.
Gli scatti del cuore di lidia e Lorenzo ci faranno molto riflettere ed anche innervosire in alcuni tratti.
Un libro particolare che ci fa capire l’amore e che ci mette in guardia dalla nostra zona cieca!
Buona lettura!
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io l'ho amato molto
In giro per il web trovo commenti piuttosto discordanti su questo libro.
Personalmente l'ho divorato, e l'ho adorato.
Lo consiglio a quelle donne che amano o hanno amato un uomo sbagliato, a quelle persone che si interrogano sulle relazioni interpersonali, a chi vuol passare 2-3 ore in compagnia di due personaggi secondo me ottimamente ritratti.
La semplicità contenutistica (una delle critiche che ho letto qua e là) a parere mio è solo apparente: è un libro autentico, sentito, vissuto, ironico e malinconico al tempo stesso.
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La zona cieca
La zona cieca, fa riferimento a uno schema inventato da due psicologi, Joseph Luft e Harry Ingham, chiamato la finestra di Johary. Serve a dividere il campo, che separa due o più persone, in zone di competenza: quello che io so di me, quello che io non so, quello che gli altri sanno di me e quello che non sanno. Incrociando ascisse e ordinate, si ottengono diverse composizioni. Una di queste, che comprende ciò che gli altri sanno di te ma tu ignori, si chiama appunto la zona cieca.
Protagonista del romanzo è Lidia, conduttrice radiofonica che si innamora di Lorenzo. Uno scrittore, dal talento innegabile, affetto da una sindrome di Peter Pan che lo porta a rifiutare relazioni stabili, a cercare ogni notte una donna diversa con cui stare e con cui tradire Lidia.
E lei, Lidia, ricoverata più volte in cliniche psichiatriche, sceglie nonostante tutto di stargli accanto, di aiutarlo così come le riesce, anche a costo di pianti, sofferenze, litigi e silenzi.
Tra rotture clamorose e commoventi riconciliazioni, la storia procede. Lorenzo e Lidia adottano un cane che battezzano con il nome di un farmaco antidepressivo e vanno a vivere insieme.
I personaggi sono discretamente inverosimili: Lidia, è votata al martirio per amore e Lorenzo, è l’eterno bambino che in realtà è romantico, ma non può darlo a vedere (per qual motivo, non si capisce).
La trama non è particolarmente originale, infarcita di parolacce anche quando non servirebbe.
Buona lettura:)
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- sì
- no
bellissimo
Consiglio a tutti di leggerlo per tanti motivi: perchè dopo le prime pagine non riesci a smettere, perchè quando arrivi alla fine vorresti non fosse finito, perchè lo stile è unico, essenziale ma perfettamente in grado di farti sentire dentro la storia e farti emozionare con i personaggi. Complimenti a Chiara per questo romanzo, spero ne scriva presto un altro che sia all'altezza di questo.
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terribilmente autentico
La zona cieca è quello che di noi non possiamo cogliere, ma che gli altri vedono benissimo. E Lidia e Lorenzo, i protagonisti di questo meraviglioso romanzo, lo scoprono proprio mentre vivono una relazione sentimentale che, per quanto singolare, si sovrappone facilmente a complessi variegati di emozioni che tutti noi, in momenti e secondo modalità diverse, possiamo aver vissuto. Lidia e Lorenzo si amano, si feriscono, si cercano, si guariscono, si abbandonano e si tradiscono. Corrono paralleli sui binari di un sentimento che crea proprio mentre sembra distruggere, che lega proprio mentre sembra allontanare. Si incontreranno mai in un punto finito? Lo stile è superbo. La struttura narrativa coinvolgente. Delicato e profondo. Terribilmente autentico. Da leggere. Assolutamente.
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Tormento ed estasi
Libro scritto benissimo, con stile, grazia, si legge tutto d'un fiato anche se si parla spesso di disagio psichico, sofferenza, tradimenti. Infatti c'è sempre un buon livello d'ironia, c'è leggerezza nonostante tutto. Sicuramente la prova migliore della scrittrice trentenne nota per il suo programma "Trovati un bravo ragazzo" di Radio 24.