La voce nascosta delle pietre
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Non smettere di cercare
Dopo i fiori, il miele e i profumi, la casa editrice Garzanti si “getta” sulle pietre, dando la possibilità alla scrittrice Parenti di farsi leggere anche su carta. Questa possibilità non viene assolutamente sprecata dall’autrice lucchese che con grazie si conquista un posticino vicino alle sue colleghe di genere.
Siamo a Milano e la piccola Luna e il suo amichetto Leo stanno scoprendo, grazie al nonno di lei, l’importanza delle pietre. Con un alternarsi di presente e passato scopriremo che le pietre hanno una loro voce nascosta e solo chi ha il dono di sentirle ne può capire l’importanza.
Per il nonno Pietro, loro sono i suoi due diamanti che per trovare la luce dovranno scavare e non arrendersi e soprattutto non dovranno mai e poi mai “smettere di cercare”. Ma la vita non sembra seguire il binario che i due si sono prefissati e spesso seguire la via più semplice, sembra anche la più giusta.
Di Chiara Parenti avevo letto un eBook davvero molto divertente ed ironico; in questo romanzo invece ho trovato una scrittrice molto più matura, con una storia intensa da raccontare. Pur essendo partita con una dose non indifferente di scetticismo, la storia e le proprietà delle pietre mi hanno subito affascinata catapultandomi in un altro mondo, quello dove ““Luna, tu hai un dono”. Gli sfuggì un sospiro. “Senti le pietre, come senti le persone””.
La Parenti ci presenta una protagonista che come dice il nome, affronta varie fasi della vita. Toccherà il cielo, poi si eclisserà, ma l’importante è tornare a essere se stessi e brillare di nuovo.
Un romanzo bello da leggere, sicuramente più ideale per il genere femminile, e preparatevi, una volta iniziato sarà difficile da abbandonare. Non sono solo i colori, le dimensioni e le proprietà delle pietre a incuriosire, ma tutta la storia che ognuna di essere si porta dietro; i giacimenti, le loro origini, le terre dove sono nate e le mani che le hanno cercate. L’autrice riesce a renderle tangibili e leggendo la sua intervista a fondo pagina si comprende come sia riuscita a rendere tutto ciò possibile, perché è lei la prima a crederci.
Dimenticavo, ogni capitolo inizia con la descrizione di una pietra e delle sue proprietà..sinceramente ha fatto venire la voglia anche a me di approfondire l’argomento..
Inevitabile è la riflessione che la scrittrice manda: meglio una vita tranquilla e prevedibile con un quarzo o lasciarsi travolgere da un diamante, sapendo bene i rischi che si corrono?
Lo consiglio, ne sono rimasta piacevolmente colpita e spero di poter leggere presto altro di lei. È difficile abbandonare Luna, Leo, nonno Pietro (meraviglioso), Giada e tutti gli altri, siete stati davvero piacevoli compagni per questo viaggio di lettura e avete scaldato il cuore di una romantica.
Vi lascio con questa frase:
““Preparati, tesoro, perché da un viaggio non si torna ma come si è partiti”. Il nonno sorrise e dietro quel sorriso enigmatico intuisco che ci sono molte più cose di quante non mi abbia detto a parole. “E non preoccuparti per i bagagli, non servono a niente. Basta solo che tu dispieghi le ali, cavalcando il vento della paura. Devi mollare tutto e lanciarti nell’avventura, solo così potrai assaporare la sensazione meravigliosa della libertà. E dopo averla conosciuta, posso assicurarti che non saprai più come farne a meno””.
Buona lettura!
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Ascolta le pietre, ti indicheranno la strada
Le pietre hanno storie lunghe e avvincenti da raccontare. Racchiudono la forza della natura che le ha forgiate e strappate dalla terra, e possono trasmetterne l’energia. Sono state testimoni di epoche passate e se ne sono fatte simbolo, diventando portatrici di saggezza, trasformazione o coraggio. La loro bellezza sta nei difetti, nelle venature che ne hanno screziato la superficie o nell’aria che si è infiltrata nel cristallo. Perché sono come le persone: complicate, imperfette e misteriose.
Ma non è facile ascoltare la silenziosa voce delle gemme, tagliarle nel modo giusto permettendo ad ogni sfaccettatura di esprimere la propria luminosità, guardarle davvero e con pazienza per apprezzarne le infinite sfumature che ne determinano la bellezza. E così è l’amore, è difficile trovare quell’unica persona che sappia metterci sotto la giusta luce in cui possiamo brillare.
Luna quella persona l’ha trovata, da bambina. Insieme hanno combattuto le paure dell’infanzia con l’agata e hanno riempito le giornate di sorrisi e di sogni, immaginando di viaggiare attraverso i continenti. In sottofondo la meravigliosa voce del nonno Pietro ad alimentare la loro fantasia attraverso le leggende e le magie delle pietre. Perché lui vede nei suoi piccoli e limpidi cristalli un futuro da diamanti, capaci di rivelare la luce dell’arcobaleno ma anche di ferirsi l’un l’altro con i propri spigoli aguzzi.
Ed è quello che è accaduto. Il dolore del tradimento e dell’abbandono hanno trasformato tutto, per Luna. Le pietre sono diventate sassi senza calore, energia e significato. La vita ha perso il gusto dell’avventura, trasformandosi in una comoda gabbia con sbarre di rancore. L’amore ha preso la forma di un liscio e levigato quarzo rosa, gentile e protettivo, incapace di far male ma anche di illuminare la bellezza. Ma forse, nascosti nel buio della terra in cui sono stati sotterrati, quell’amore e quei sogni sono ancora lì. E forse le pazienti e tenaci pietre, rimaste in ascolto del cuore, troveranno il modo – complice lo zampino del nonno – di dare a Luna il coraggio per guardarsi dentro e dare voce a emozioni e desideri mai sopiti.
La bellezza del romanzo proposto da Chiara Parenti sta nella semplicità e nella delicatezza dei sentimenti narrati, in cui è davvero facile immedesimarsi: la gioia spensierata di due bambini legati da un’amicizia speciale, il risentimento che porta a chiudere le porte alla vita e la paura di credere di nuovo alla felicità. Ma anche nel fascino delle pietre, che arricchiscono la storia con i loro significati segreti e i loro misteriosi poteri, portando un messaggio di speranza. Non sarà un capolavoro della letteratura, ma è bello lasciarsi scaldare il cuore da una bella storia, sincera e avvolgente.
E magari scoprirsi curiosi di cercare la propria pietra.
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Il coraggio di perdonare. Diamante o quarzo rosa?
Luna da sempre sente le pietre. Eppure, dal giorno in cui il suo vero amore se ne è andato, qualcosa si è spezzato in lei tanto da indurla ad opporsi a quel richiamo e ad accontentarsi di quel che veniva (da un quarzo rosa, sinonimo di amore gentile, ad una esistenza fatta di sogni lasciati nel cassetto, di speranze abbandonate).
La vita però, si sa, come non sempre ci riserba quello che speriamo, altrettanto spesso decide per noi, fa, disfa, mescola e rimescola. Ed è quello che accade a Leonardo Landi e a Luna Castelli che mai avrebbero creduto possibile che le loro strade tornassero ad incrociarsi. Sullo sfondo di tutto questo vi è Pietro, nonno raro ed inestimabile, nonché uomo dalla grande saggezza e vero ed unico padre per entrambe ragazzi. Loro sono i suoi diamanti e come tali vuol soltanto vederli e saperli felici. E sa bene che il valore di questa pietra è senza eguali così come la sua forza ed indistruttibilità, per questo soltanto una gemma similare può scalfirla, per questo solo una gemma similare può donare energia e vita. Ed è nella sua grande profondità di spirito che l’anziano fa la differenza.
«Il mio augurio è quello che sappiate cercare da soli quelli che sarete, perciò camminate, tesori miei, correte, cadete, rialzatevi, e non abbiate paura di sporcarvi. I tesori più grandi sono ben nascosti, i diamanti affondano nel fango. Quindi si, ci sarà da sporcarsi, ma non dovrete mai smettere di cercare! Cercate, cercate, e se non trovate quello che davvero volete, continuate a cercare ancora. Non arrendetevi, non è solo uno il sentiero che porta alla felicità. Voi seguite una strada che sia solo la vostra, seguite le pietre, loro vi indicheranno la via. E se vi perderete, vi riporteranno a casa» p. 78
La ferita che Luna si porta dentro è grande, è un dolore che non è mai riuscita a combattere e a superare perché chiusa in una campana di vetro da quelle persone che amandola hanno pensato di fare il meglio per lei, di proteggerla allontanandola dal pericolo. In realtà le loro gesta celavano egoismo, temendo gli stessi di poter perdere quel gioiello di ragazza che la protagonista è. Eppure in tutto questo c’è chi la vede davvero e chi le sussurra sempre e inesorabilmente di aprire gli occhi, di riporre i rancori e i dissapori, di prendere il volo e di scappare da quella gabbia in cui è rinchiusa. Non può inoltre sottrarsi alla sua anima gemella, ella è l’unica che può renderla felice. Tutti sbagliamo, ma trovare la forza di perdonare è un atto di coraggio maggiore che farsi rodere dall’orgoglio, che scappare tra le braccia di chi ci fa sentire al sicuro. Perché il quarzo rosa, per quanto gentile e per quanto sempre pronto a proteggerci, non è quel diamante capace di accenderci, di farci sentire vivi.
«E il diamante è davvero come il vero amore, Luna. Come l’amore, quello vero, i diamanti non hanno paura del tempo che passa, delle eruzioni vulcaniche, delle temperature elevatissime e delle enormi passioni. Loro resistono. Loro aspettano. Sempre» p. 286
Chiara Parenti con “La voce nascosta delle pietre” ci regala un romanzo ricco di spunti di riflessione, un elaborato dove nulla è dato per scontato e dove ogni scelta, ogni decisione ci porta al successivo avvenimento, dove la sapienza dell’esperienza ci accarezza.
Con una penna che scalda il cuore, che accompagna, l’opera de qua, arriva, commuove, scompone.
Essa è capace di farsi amare sin dalle prime battute, così come di farsi odiare per la petulanza e la testardaggine dettate dall’immaturità e dall’incapacità di vedere anche l’altro punto di vista. La figura di Nonno Pietro nonché quella di Leonardo, sono, a mio modesto giudizio, le meglio riuscite in quanto tessono e trainano le fila dell’elaborato e permettono alla protagonista di crescere. Questa, infatti, si contraddistingue proprio per la maturità personale che raggiunge talché, lei che era sempre stata preservata da terzi, impara a camminare sulle proprie gambe, impara, semplicemente, a stare con se stessa perché solo quando si è capaci di ciò si può stare anche con gli altri, perché solo quando si è capaci di ciò si può dire di essere davvero forti.
Ma Chiara Parenti ci insegna anche dell’umanità, non solo a non accontentarci del “quarzo rosa”. Nessuno è perfetto, chiunque può commettere delle mancanze o errare, l’importante è trarne insegnamento e sapersi rialzare dopo la caduta.
«La veste da eroe senza macchia gli cadde di dosso e per la prima volta vedo il mio Super Nonno per quello che è davvero. Solo un uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti, la purezza del suo cuore e le inclusioni che si nascondo dentro di lui. Proprio come una pietra, mi scopro a pensare. Anche il nonno è un brillante. Come chiunque ha mille sfaccettature, lati tutti diversi che non si finiscono mai di scoprire e che spesso restano sconosciuti perfino a noi stessi. Se ci limitiamo a guardare i cristalli, vediamo solo poche sfumature, ma se li prendiamo in mano, li giriamo tra le dita e li osserviamo attentamente, allora vedremo come tutto ogni singolo lato risplende. Per questo abbiamo bisogno di trovare quell’unica persona che abbia voglia di avvicinarsi, di guardare davvero e con pazienza, e che sappia metterci sotto la giusta luce dove possiamo brillare. E non è forse questo l’amore?» p. 256