La vita riflessa
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
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Il ruolo dei social nella quotidianità
Ernesto Aloia, classe 1965, vive a Torino. Ora approda in libreria con La vita riflessa, titolo emblematico dell’intera vicenda narrata; dopo aver firmato libri come Paesaggio con incendio e I compagni del fuoco.
Pare proprio “una vita riflessa”, una dentro l’altra, quella di Gregory Lamberti e di Marco. I due sono nati lo stesso giorno, alla stessa ora, a mezzogiorno in punto del 12 dicembre. Ma Gregory:
“un ragazzo che tutti chiamavano Santamerda, il figlio di un grossista di abbigliamento che aveva vissuto vent’anni a Chicago e da poco era rientrato in Italia con la moglie americana. Due cose di Greg si notavano subito: la testa bionda ricciuta e il contrasto tra la sua corporatura da piccolo cinghiale e la precisa frenesia dei movimenti. Saltellava da un piede all’altro, gesticolava senza sosta, lanciava continue sfide a gare di corsa. (…) Si esprimeva in un misto di italiano e di inglese, che faceva ridere tutti (…)aveva un’ombra di mistero che mi risucchiava.”.
Gregory si distingue nettamente, perché:
“smontava e rimontava equazioni e coi loro frammenti si esibiva in numeri da circo: polinomi, parentesi, radici quadrate lanciate in aria tre alla volta e riafferrate, riordinate, rimontate, (…) ne inventava di nuove, poi disegnava sul quaderno le curve che a suo dire descrivevano. Ne rimanevo ammirato e disorientato.”.
Era un asso, già da bambino. Mentre Marco era:
“come un uomo che non era diventato ciò che era, che dopo anni ancora stentava a capacitarsi di quanto il suo cammino si fosse allontanato dalle sue intenzioni.”.
I due giocando colpiscono con delle pietre una giovane ragazza contadina, e invece di prestarle il dovuto soccorso, la abbandonano credendola morta. Fuggono spaventati su un treno merci. Questo segna in modo indelebile la loro amicizia; terminati gli studi non si rivedranno che tanti anni dopo.
Marco, infatti, lo riconosce in televisione in un servizio della Lehman Brother mentre sta annunciando al mondo intero il suo fallimento, e cerca di contattarlo. Si reincontrano nei mesi successivi, narrandosi le rispettive vicende di vita vissuta. Sono ormai uomini, ma non riescono ad assumersi le proprie responsabilità. Marco ha una moglie Angela, una donna molto intelligente, che lui non apprezza appieno, e una figlia, Serena, ma non si sente realizzato. E Gregory è separato, senza lavoro, alla continua ricerca di non si sa che. E così pensano di creare un qualcosa che segni le loro esistenze in modo essenziale. Creano un social network in grado di gestire le relazioni dell’utente a partire da ragguagli determinanti che gli vengono immesse.
“Il sistema lavorava a pieno regime, stabiliva milioni di connessioni in piena autonomia attingendo ai silos informativi, che al momento della registrazione gli utenti avevano accettato di stipare di quelli che un tempo si sarebbero chiamati dati sensibili. Le personalità digitali si incontravano, dialogavano, si scambiavano contenuti.”
Sviluppano, così,
“La versione embrionale di Twins, un nuovo social network “ad azione profonda.”
Il successo è travolgente, fino a quando Greg si defila, inaspettatamente e senza una particolare ragione apparente. Tutto precipita quando si registrano le morti di alcuni giovani utenti, che si suicidano. Inoltre Marco scopre che i finanziamenti prima ottenuti hanno origini poco chiare, rendendosi conto di come l’amico non sia proprio tale. Si impone una decisione difficile.
La vita riflessa affronta temi di grande ed importante attualità: si va dalle speculazioni e crac finanziari, alle complesse e remunerative piattaforme di socializzazione online e, sul piano morale e privato, dalle responsabilità individuali (matrimonio, paternità, clienti) a quelle nei confronti di una società in mutamento e della fragilità dei suoi componenti. Un testo e una lettura avvincenti, anche se in alcuni punti ho faticato a seguire, causa la mia scarsa dimestichezza con l’informatica e il mondo di Internet. Moltissimi sono i temi, i personaggi e i filoni narrativi. In particolare colpisce la riflessione sul ruolo dei social, su Internet e sulla sua influenza nella vita quotidiana degli esseri umani. Una lettura “moderna” e “tecnologica”, che non perde mai di vista l’importanza e la determinazione dell’essere umano in quanto tale.