Narrativa italiana Romanzi La via del miele
 

La via del miele La via del miele

La via del miele

Letteratura italiana

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Dal tetto del palazzo, Alice riesce ad ammirare tutta Parigi. Davanti a tanta bellezza, ciò che si è lasciata alle spalle non fa più così male. Con sé ha portato solo la cosa più importante: le sue api. Lì, a decine di metri d’altezza, c’è il suo alveare, un posto per lei magico. Ma ora le api sono scomparse, e Alice sa che questo è un messaggio per lei. Loro da sempre le indicano la strada. Così, quando il telefono squilla, capisce che tutto sta per cambiare: sua sorella Emma, la persona che ha amato come nessun’altra, ma che non sente da due anni a causa di una sciocca lite, non c’è più. Prima di andarsene, però, le ha lasciato il dono più grande: sua figlia. Alice non sapeva di avere una nipote e non ha idea di come si cresca un bambino. Non si sente all’altezza. Deve trovare qualcuno che se ne prenda cura, anche se questo vuol dire andare in Sardegna, l’isola che fa da sfondo a tanti racconti della sua famiglia. L’isola dove vedrà le sue api volare leggere e riflettere il sole in lampi d’oro. Dove anche l’amore avrà un significato nuovo. Gli odori, i sapori e il vento di quella terra lontana faranno cadere una a una tutte le sue certezze, mentre le sue radici riaffioreranno dalla terra. Perché per andare avanti dobbiamo sapere chi siamo stati. Come un’ape che ricorda sempre la strada verso l’alveare, abbiamo tutti bisogno di trovare un posto da chiamare casa.



Recensione della Redazione QLibri

 
La via del miele 2022-11-27 10:08:53 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    27 Novembre, 2022
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Alice tra presente e passato


Cristina Caboni, dopo il successo del libro intitolato La custode del miele e delle api, torna ad occuparsi di api e miele, in un romanzo La via del miele, ricco di emozioni e di sentimento.
Che cosa è la via del miele? E’ :
“Un percorso di conoscenza che passa attraverso le emozioni”.
Ed è proprio il percorso compiuto da Alice, protagonista narrante della vicenda. Lei è una giovane donna, abita e lavora a Parigi, e ha fatto del lavoro la sua unica ragione di vita. Fino a quando viene a sapere che la sua amata sorella Emma, con cui, però, era solita discutere, è morta, stroncata da un male che non concede tregua. Ad Alice crolla il mondo addosso, ancor di più quando apprende che Emma le ha lasciato in consegna sua figlia, la piccola Amèlie. Proprio a lei che non ha mai voluto figli. Che fare? Chi è il padre della piccola? Inizia ad occuparsi, comunque, della piccola, ma è più che mai decisa a scoprire l’identità del vero padre, e così affidargli la figlia. Riuscirà? Inizia in questo modo una personale indagine serrata di Alice, che la condurrà ad esplorare un posto magico, in Sardegna, ad Abbadulche:
“La città sorgeva su una bassa collina che scendeva lentamente verso il porto. Le case, appollaiate sulla sommità e sormontate da un cielo blu cobalto, sembravano lo sfondo di uno di quei quadri nostalgici, quasi irreali, che spesso Alice aveva visto lungo le sponde della Senna, dove gli artisti di strada esponevano i loro lavori.”
Lì, dove tutto ha avuto inizio, e dove, ancora una volta la vita della bella Alice verrà stravolta del tutto. Che accadrà? Riuscirà Alice a sconfiggere i suoi demoni?
Un romanzo intenso, dove le api assurgono a seconda protagonista del libro, e in particolare il rapporto simbiotico tra le donne e le api:
“Era una storia affascinante. Donne come sorelle, api, custodi. Conosceva la storia delle custodi del miele e delle api. Donne speciali che si prendevano cura del territorio, della natura, del mondo che le circondava.”
Una lettura che intriga, particolarmente indicata per chi ama le belle storie, un po’ misteriose, e per chi ama e rispetta la natura in genere, e le api in particolare. Una bella vicenda, dolce come il miele e profonda e magica come la terra da cui proviene. Tanto fascino, mistero ed intrigo.

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La via del miele 2023-04-02 16:19:48 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    02 Aprile, 2023
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Alice e Amélie

«La libertà, amica mia, ha sempre un prezzo. Devi scegliere. Ricorda, Maddalena, qualunque cosa farai noi saremo sempre con te. Potrai sempre contare su di noi.»

Crescere non è semplice e non è semplice nemmeno la vita nelle grandi città. A volte siamo sconfortati, altre volte siamo travolti da una routine senza soste, eppure, è altrettanto vero che, man mano che andiamo avanti troviamo un equilibrio e questo è ciò che più ci sprona a vivere e a dedicarci ai nostri interessi. Questo è anche un po’ quello che succede ad Alice, protagonista de “La via del miele” di Cristina Caboni, in libreria dallo scorso ottobre 2022 per Garzanti.
Ci sono poi volte in cui sentiamo la necessità di chiudere con la nostra vita di prima anche se questo significa chiudere con i nostri genitori. Alice decide proprio questo. Per evitare ulteriori litigi chiude ogni rapporto con la madre ed anche la sorella la quale, l’ultima volta che l’aveva sentita, voleva convincerla a partire da un momento all’altro, cosa impossibile per una programmatrice nata come Alice. Una richiesta questa che al tempo l’ha sorpresa ma che poi ha scoperto avere un fondamento.

«Non permettere alle circostanze di governare la tua vita, ma cherie.»

Sarà molto tempo dopo, infatti, che Alice scoprirà la vera ragione di quella chiamata. Emma è morta e le lascerà in dono la figlia Amélie di cui nessuno era a conoscenza. L’arrivo di un figlio, desiderato o non, porta sempre scompiglio. Alice ha avuto una vita concentrata su se stessa, adesso la priorità diventa Amélie e con lei dovrà riorganizzare tutti i suoi spazi e la sua quotidianità (facendo attenzione a non perdere il lavoro). Sarà da qui che deciderà di partire e di andare in Sardegna, luogo mistico e magico in cui la sorella defunta voleva portarla in quella che al tempo era stata definita come una pazzia.

«Ci ragionò su come faceva con tutto il resto, analizzando i pro e i contro. Se avesse accettato quell’invito, e ancora non ne era certa, tutto si sarebbe svolto alle sue condizioni. Niente di romantico.»

È proprio quando si è obbligati a rimettersi in gioco, ad uscire dai propri schemi, dalle proprie certezze che è possibile crescere. Ed è questo ciò che accade ad Alice. Ella verrà a contatto con le sue più grandi paure ma, al contempo, riuscirà a leggersi davvero e a capire chi è e cosa desidera.
Cristina Caboni ci dona un romanzo scritto con una penna rapida e fluente e che soprattutto ci trasmette i grandi messaggi di cercare sempre chi siamo, non snaturarci mai e non smettere mai di cercare quel che ci fa stare bene.

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