La via del miele
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
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Alice tra presente e passato
Cristina Caboni, dopo il successo del libro intitolato La custode del miele e delle api, torna ad occuparsi di api e miele, in un romanzo La via del miele, ricco di emozioni e di sentimento.
Che cosa è la via del miele? E’ :
“Un percorso di conoscenza che passa attraverso le emozioni”.
Ed è proprio il percorso compiuto da Alice, protagonista narrante della vicenda. Lei è una giovane donna, abita e lavora a Parigi, e ha fatto del lavoro la sua unica ragione di vita. Fino a quando viene a sapere che la sua amata sorella Emma, con cui, però, era solita discutere, è morta, stroncata da un male che non concede tregua. Ad Alice crolla il mondo addosso, ancor di più quando apprende che Emma le ha lasciato in consegna sua figlia, la piccola Amèlie. Proprio a lei che non ha mai voluto figli. Che fare? Chi è il padre della piccola? Inizia ad occuparsi, comunque, della piccola, ma è più che mai decisa a scoprire l’identità del vero padre, e così affidargli la figlia. Riuscirà? Inizia in questo modo una personale indagine serrata di Alice, che la condurrà ad esplorare un posto magico, in Sardegna, ad Abbadulche:
“La città sorgeva su una bassa collina che scendeva lentamente verso il porto. Le case, appollaiate sulla sommità e sormontate da un cielo blu cobalto, sembravano lo sfondo di uno di quei quadri nostalgici, quasi irreali, che spesso Alice aveva visto lungo le sponde della Senna, dove gli artisti di strada esponevano i loro lavori.”
Lì, dove tutto ha avuto inizio, e dove, ancora una volta la vita della bella Alice verrà stravolta del tutto. Che accadrà? Riuscirà Alice a sconfiggere i suoi demoni?
Un romanzo intenso, dove le api assurgono a seconda protagonista del libro, e in particolare il rapporto simbiotico tra le donne e le api:
“Era una storia affascinante. Donne come sorelle, api, custodi. Conosceva la storia delle custodi del miele e delle api. Donne speciali che si prendevano cura del territorio, della natura, del mondo che le circondava.”
Una lettura che intriga, particolarmente indicata per chi ama le belle storie, un po’ misteriose, e per chi ama e rispetta la natura in genere, e le api in particolare. Una bella vicenda, dolce come il miele e profonda e magica come la terra da cui proviene. Tanto fascino, mistero ed intrigo.
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Alice e Amélie
«La libertà, amica mia, ha sempre un prezzo. Devi scegliere. Ricorda, Maddalena, qualunque cosa farai noi saremo sempre con te. Potrai sempre contare su di noi.»
Crescere non è semplice e non è semplice nemmeno la vita nelle grandi città. A volte siamo sconfortati, altre volte siamo travolti da una routine senza soste, eppure, è altrettanto vero che, man mano che andiamo avanti troviamo un equilibrio e questo è ciò che più ci sprona a vivere e a dedicarci ai nostri interessi. Questo è anche un po’ quello che succede ad Alice, protagonista de “La via del miele” di Cristina Caboni, in libreria dallo scorso ottobre 2022 per Garzanti.
Ci sono poi volte in cui sentiamo la necessità di chiudere con la nostra vita di prima anche se questo significa chiudere con i nostri genitori. Alice decide proprio questo. Per evitare ulteriori litigi chiude ogni rapporto con la madre ed anche la sorella la quale, l’ultima volta che l’aveva sentita, voleva convincerla a partire da un momento all’altro, cosa impossibile per una programmatrice nata come Alice. Una richiesta questa che al tempo l’ha sorpresa ma che poi ha scoperto avere un fondamento.
«Non permettere alle circostanze di governare la tua vita, ma cherie.»
Sarà molto tempo dopo, infatti, che Alice scoprirà la vera ragione di quella chiamata. Emma è morta e le lascerà in dono la figlia Amélie di cui nessuno era a conoscenza. L’arrivo di un figlio, desiderato o non, porta sempre scompiglio. Alice ha avuto una vita concentrata su se stessa, adesso la priorità diventa Amélie e con lei dovrà riorganizzare tutti i suoi spazi e la sua quotidianità (facendo attenzione a non perdere il lavoro). Sarà da qui che deciderà di partire e di andare in Sardegna, luogo mistico e magico in cui la sorella defunta voleva portarla in quella che al tempo era stata definita come una pazzia.
«Ci ragionò su come faceva con tutto il resto, analizzando i pro e i contro. Se avesse accettato quell’invito, e ancora non ne era certa, tutto si sarebbe svolto alle sue condizioni. Niente di romantico.»
È proprio quando si è obbligati a rimettersi in gioco, ad uscire dai propri schemi, dalle proprie certezze che è possibile crescere. Ed è questo ciò che accade ad Alice. Ella verrà a contatto con le sue più grandi paure ma, al contempo, riuscirà a leggersi davvero e a capire chi è e cosa desidera.
Cristina Caboni ci dona un romanzo scritto con una penna rapida e fluente e che soprattutto ci trasmette i grandi messaggi di cercare sempre chi siamo, non snaturarci mai e non smettere mai di cercare quel che ci fa stare bene.