Narrativa italiana Romanzi La vendetta. Prima famiglia
 

La vendetta. Prima famiglia La vendetta. Prima famiglia

La vendetta. Prima famiglia

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New York, anni Venti. Sal Palermo, reduce dal feroce agguato che gli ha teso il rivale Di Bella, riprende più agguerrito che mai la sua ascesa tra i ranghi della criminalità organizzata. A spalleggiarlo c'è l'intraprendente Lucky Luciano, braccio destro di Masseria, che nel frattempo, fiutando la fine prossima del proibizionismo, ha orientato i propri interessi sul business della droga. Sal non tarderà a far calare la sua terribile vendetta su Di Bella e a conquistarsi finalmente una posizione di rilievo all'interno della cosca. Intanto suo fratello Frank decide di lasciare la polizia per candidarsi come procuratore. La sua missione è sgominare la corruzione che dilaga come un'epidemia in tutte le stanze del potere di New York, forze dell'ordine comprese. Quello che però non sa è che nemmeno lui è immune: la sua elezione, infatti, sarà resa possibile proprio dalle manovre di Sal, e dunque appoggiata dalla stessa malavita che Frank è intenzionato a combattere. Il giovane procuratore si ritroverà così tra due fuochi: da una parte il legame viscerale col fratello e l'istinto a proteggerlo, dall'altra il richiamo della giustizia e la fedeltà ai propri ideali. Intorno a quelle dei due fratelli maggiori si sviluppano le vicissitudini degli altri membri della famiglia: la fragile Nina crede di aver trovato la felicità sposando Angelo, un cantante segretamente innamorato di un'altra donna, e il risveglio dalle illusioni sarà per lei molto amaro; il romantico Tony, invece, non ha rinunciato al suo sogno: diventare un grande regista di Hollywood. La sua amicizia intima con Robert, che Sal proverà a ostacolare con ogni mezzo, sarà alla base del suo primo cortometraggio di successo, all'alba dell'avvento del sonoro.



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La vendetta. Prima famiglia 2017-02-06 08:13:57 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    06 Febbraio, 2017
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Welcome back famiglia Palermo..

Abbiamo lasciato la famiglia Palermo preda dell’ignoto con un figlio, Sal, in pericolo di vita, un altro, Frank, che in tutti i modi cercava di salvare il consanguineo da morte certa ed un matrimonio infelice appena celebrato. In “Vendetta. Prima famiglia”, le danze si aprono con una serie di colpi di scena che, se da un lato ci fanno ben sperare per le sorti del ferito, dall’altro ci lasciano col fiato sospeso perché il tentato omicidio che ha avuto luogo certo non può (e non resterà) restare impunito.
Nel mentre Frank si rende conto che l’essere semplicemente poliziotto non è sufficiente per sconfiggere la mafia e la criminalità, decide così di incentrare i suoi studi per la carriera di avvocato, anzi, si corregge, di procuratore. Ne sarà capace, ma a quale prezzo? Riuscirà a convivere con quelle forze esterne che hanno contribuito alla sua ascesa? Riuscirà a convivere col fatto che quelle stesse forze esterne sono le medesime che tanto si prefigge di debellare?
Il tutto si svolge dietro la figura di Tony, che in un futuro dove è ormai trentenne, continua a rimettere in scena quelle che furono e che sono state le vicende più pregnanti dei suoi cari. Appare inoltre quale inequivocabile anche l’affetto che lo stesso nutre per Robert, da qui la difficoltà nella scelta del suo personaggio e molto molto altro ancora.
Con “Vendetta. Prima famiglia”, l'autoreci regala un degno seguito del primo capitolo della saga, un libro cioè avvincente seppur a tratti intuibile perché fortemente incentrato su quella voglia di rivalsa e di – appunto – vendetta di cui al titolo. Questo mix di fattori ha il duplice effetto di attrarre ed allontanare al contempo chi legge.
L’opera, inoltre, seppur sia caratterizzata dall’immancabile penna accattivante e puntuale di Pietro Valsecchi, si presenta eccessivamente “cinematografica” tanto che se in “Prima famiglia” la sensazione era quella di essere all’interno dell’opera, di camminare per le strade di New York con i vari protagonisti, nell’odierno volume la percezione è quella di assistere ai fatti dall’esterno.
In conclusione, un degno sequel che si fa leggere in pochi giorni e che non delude per lo svolgimento e l’evoluzione dei fatti seppur narrativamente sia leggermente inferiore al predecessore.

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