La scordanza La scordanza

La scordanza

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

A Muggera il mondo sembra essersi fermato: le donne alternano le preghiere del rosario alle formule per l'affàscino; gli uomini sono pronti a uccidere per uno sguardo di troppo; nel bosco, nascoste tra i calanchi, le fattucchiere preparano filtri d'amore. A Caterina tutto questo sta stretto: è troppo bella e giovane per restare in un posto senza futuro. Ma come fa ad abbandonare la famiglia quando il suo corpo le ricorda che a casa c'è un bambino da allattare? È così che incontra Nadir, un uomo brutale, selvaggio, che non le offre nulla se non l'occasione di fuggire. E di scoprire, fuggendo, cosa resta di una persona quando sceglie di recidere tutti i legami della sua vita.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
La scordanza 2018-01-24 08:46:19 ornella donna
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    24 Gennaio, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il fiume dell'oblio

La scordanza di Dora Albanese profuma di Sud, dei suoi odori intensi, delle sue magie, di vita dura, di passioni violente, di un tempo arretrato, immobile, sempre uguale a se stesso.
Ambientato in un piccolo paese della Basilicata, atavico ed ancestrale, nella notte dei tempi, narra la storia di Caterina, donna, madre di due bambini piccoli, che sopporta con pazienza le angherie, le assenze e gli schiaffi del marito Antonio. Ma in quel posto la tradizione vuole la donna umile e sottomessa, paziente sposa in attesa muta e circostanziata, la sopportazione è la normalità. Ma Caterina vuole compiere il grande passo, è emancipata, va a lavorare in un maglificio sotto lo sguardo attonito della madre Eufemia e della cognata, serpe velenosa che non perde occasione per lanciare invettive contro quella “donnaccia”. L’aria che si respira per tutto il romanzo è asfittica, immobile e soffocante, per cui pare una liberazione, un respirare nuovamente aria pulita e frizzantina, quando Caterina incontra Nadir, un tunisino in guerra totale e continua con il mondo intero. E’ amore, un amore violento e mai sazio. Un amore totale ed appassionante che fa perdere il lume della ragione. Così Caterina abbandona marito e figli, pentendosene amaramente in seguito. Devo ammettere che all’inizio ha amato e parteggiato per il personaggio di Caterina; dopo questo gesto l’ho apprezzato molto meno. Certo è una donna in fuga e lo sarà per tutto il testo, alla continua ricerca ed affermazione di se stessa, che non esita a tradire tutto e tutti. Ma lo fa lasciando sul campo vittime innocenti e privi di malizia, soprattutto il figlio maggiore Eustachio e Francesco, la sua stessa madre Eufemia, che si rivela, in fondo, il personaggio di grande forza umanitaria, di morale e di grande animo. Eufemia è veramente donna: atavica, saldata fortemente agli ideali e ai valori di un tempo, non esita a curare il nipote, paralizzato dalla fuga materna, e si assume tutto il peso delle proprie e altrui responsabilità.
Un romanzo familiare, di una scheggia impazzita, una madre che discute con il richiamo materno, per dare voce al suo malcontento, alla sua insoddisfazione, alla sua auto-denigrazione. La violenza è resa con un linguaggio fine e privo di fronzoli, di una brutalità che sconvolge. Forse perché tutti patiscono il fascino della fiumara della scordanza, ovvero:
“La storia della fiumara della scordanza. Le sarte di Muggera, compresa sua nonna, la conoscevano bene. (…) Accadeva che le donne più anziane, quelle che si sentivano prossime alla morte, si recassero dalla loro sarta di fiducia con la stoffa nera avvolta su di un cartone. (…) Se le misure erano esatte, il fantasma della morta oltrepassava il ruscello e di colpo dimenticava tutto della sua vita terrena, la sua anima si purificava nella pace eterna; se invece le misure erano state calcolate male, il fantasma non riusciva ad aprire il passo né ad attraversare il ruscello: a quel punto era costretto a tornare indietro, sulla terra, e qualche volta infastidiva la sarta che gli aveva combinato il guaio.”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca