La regola dei pesci
Letteratura italiana
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Fatti da definire e quesiti irrisolti
L’ imperscrutabile mondo adolescenziale è il cuore del romanzo, un incerto e complesso sistema relazionale contrapposto alla essenzialità narrativa, la scomparsa di quattro liceali durante una vacanza estiva tra Grecia e Turchia ed il ritorno di uno solo di loro, la voce narrante.
Lorenzo è stanco, provato, silente, dentro di se’ una inquietudine manifesta ed un patto vincolante, assalito da preoccupazione personale ( per la sorte degli amici ) ed ansia genitoriale ( per la sorte dei propri figli ), da una indagine in corso ( una possibile associazione terroristica ) ed un mistero irrisolto, una tragedia imprevista, domande ossessive e risposte negate, una vita da riprendere e ricostruire.
Di certo tutto è cambiato per sempre ma rimane anche una promessa da mantenere.
Il romanzo scorre velocemente, si avvale di una scrittura diretta e colloquiale che attraversa il mondo giovanile affrontando temi profondi, l’ amicizia, la condivisione. la paura del futuro, le relazioni famigliari, la scuola, la socialità, i pericoli della rete.
Temi attuali, a cominciare dall’ ambivalente potere associativo-dissociativo dei social da tempo imperante e compagno irrinunciabile della vita di molti, in primis del mondo adolescenziale.
La citazione finale da parte dell’ autore’ è una riflessione ed un monito su quanto questa storia riguardi noi tutti. Viviamo un’ epoca in cui ai nostri ragazzi è negato qualsiasi futuro ed idea di futuro senza il quale non è auspicabile alcuna speranza di essere, ne’ niente per cui darsi da fare, sentendosi persi ed esclusi e possibile minaccia per se’ e per gli altri.
Questo è il focus del racconto, una corresponsione giovanile estranea al mondo circostante, famigliare ma anche scolastico e sociale, elementi ritenuti altro da se’, banali, inconcludenti, inopportuni, alienanti.
Famiglie assenti, nuclei disgregati, case trasformate in semplici alloggi, terra di silenzi non condivisi ne’ pensanti e di coercizione, paure represse, ansie, ossessioni protratte, accesi singolarismi ed incomunicabilità manifesta .
E poi la scuola, quel trascinarsi di routine e programmi obsoleti, frasi fatte, rituali, nessuna capacità e volontà di ascolto, ne’ guida appassionata ed illuminante.
Non resta che un senso di appartenenza ad un gruppo ristretto, il proprio, in cui ci si riconosce pur rischiando di perdersi, inseguendo un’ idea stravagante o una pista sbagliata e pericolosa, una cerchia adolescenziale che condivide attimi e sentimenti, esperienze ed inesperienze, ideali più o meno giusti, accomunati dalle stesse manchevolezze, da voci nel silenzio, e da un desiderio di unicità che tracci una via ed una essenza ancora da definire.
Riecco il fallimento di una società ( adulta ) che continua ad interrogarsi sulla evidenza ( in alcuni casi terribilmente drammatica ) ma che non ha risposte da darsi ( solo giustificazioni ) ne’ riesce a comprendere l’ origine dei fatti, incolpando e condannando un mondo ( che pure esiste ed ha colpe specifiche ) lontano e pericoloso che solo in parte tocca la propria storia. Si individuano così nemici spesso inesistenti mettendo a tacere la voce della coscienza ed una sconfitta manifesta, proprio nei luoghi che sarebbero deputati a dialogo, empatia, educazione, ascolto, indirizzo.
In fondo questo è il monito, semplicemente complesso ma di somma importanza, ed il grido smorzato e silente ( da parte dei ragazzi ) è la ricerca di un senso, la condivisione, l’ abbandono, il desiderio, il potere dei sogni, l’appartenenza .
Al momento, ahimè, negli occhi del protagonista, solo una visione incerta e tutta da definire, il presente, racchiuso tra mare, cielo e stelle, lontano da tutto il resto….