La ragazza del faro
Letteratura italiana
Editore
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Devo fuggire
Romanzo corto ma intenso. Che racconta di Julien, imprigionato dentro la propria vita, che decide di dare una svolta, perché quando la stanchezza emotiva spegne qualsiasi vitalità, quello è il momento in cui occorre rompere con tutto per ritrovare se stessi. Scappa da Parigi e approda nella Bretagna, terra affascinante, piena di magia, terra dei fari, che puoi vuole anche dire terra di orizzonti. Julien trova la propria energia proprio in quella sottile linea tra mare e cielo, è lì che si nutre, ed è sempre alla ricerca, procede sempre verso il proprio orizzonte, per averne sempre un altro davanti agli occhi. Il libro è scritto bene e si legge in modo piacevole. L’anima della storia è buona, in alcuni punti risulta un po’ abbruttita dai dialoghi che ricordano un po’ le atmosfere di un fotoromanzo, però la narrazione ti permette di entrare nella mentalità del bretone, che trattiene i sentimenti, li lascia appena supporre e per questa ragione, a volte, ne muore. Il personaggio che ho meno amato è stato proprio quello della ragazza del faro. Gradevole l’ambientazione anche geografica.