La piuma del martin pescatore
Letteratura italiana
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La piuma del martin pescatore
Graziella Ardizzone, ha lavorato come chirurgo a Torino all’ospedale Molinette. Ora in pensione, abita in una grande cascina in compagnia del marito, tanti gatti e un cane. Ha pubblicato: Non si rubano le fragole, Un’indagine con i baffi, e La piuma del martin pescatore, quest’ultimo un libro di grande fascino e di un lirismo senza pari.
Racconta, con intensità e sentimento, la storia di Malvina, l’ultima di quattro sorelle, che vive in un piccolo paesino di provincia all’epoca della seconda Guerra Mondiale. La mamma emigrata dal Veneto si è inserita con fatica in una realtà chiusa e bigotta, rimasta vedova si ritrova a dover fare i lavori più umili pur di assicurare almeno la soddisfazione dei bisogni primari delle sue figlie. Va a servizio, raccoglie legnetti nel bosco per scaldarsi, va a lavare le lenzuola per la moglie del dottore nelle acque gelide dell’acquaio che le deturpano tutte le mani, fa la spigolatrice nei campi di grano. Lavora ed accetta la sua condizione con accondiscendenza, ma soprattutto con umiltà. E quando viene insidiata da Toni, un uomo sposato con prole, non esita a combatterlo con fierezza e coraggio, nonostante le cattive dicerie del paese le remino contro. Sono anni duri e difficili, di grande povertà, sopportati sempre con grande umiltà e indiscussa dignità. Il tempo passa e le ferite si rimarginano un po’. Malvina pur essendo ancora giovanissima viene chiamata a servizio a Torino da una ricca famiglia borghese. E’ la rinascita, in una Torino ferita dalla guerra appena trascorsa, mostra i segni della tragedia, ma per la nostra giovane protagonista è:
“la capitale del mondo, l’altra faccia della luna.”
Inizia così, con un anelito di speranza e di riscatto, l’adolescenza di Malvina che ben presto andrà ad imparare il mestiere di sarta nell’atelier delle Tote Falletti, e dove incontrerà, apprezzata e considerata, nientemeno che madama Imelda, famoso soprano torinese. E la sua vita muterà espressione. Un romanzo che si legge di un fiato. Una storia di coraggio e di redenzione, narrata con stile preciso e forte. Una lettura che torna indietro nel tempo, in un passato di difficoltà e di stenti, ma anche di grandi valori morali ed etici. Una narrazione di grande spessore e di intensità figurativa. I personaggi, riccamente caratterizzati, godono di un lirismo e di un pathos profondo. Dunque una lettura avvincente che conduce il lettore con sapienza, all’interno di un mondo ancestrale, ricco di valori pregnanti, che fungono da monito educativo per la generazioni a venire e che non può che trascinare in un vortice di emozioni e sentimenti. Una trama che si posa leggera come una piuma sulle menti dei lettori percorrendo un lungo viaggio di riscatto e dignità umana, a dir poco stupefacente.