La nuda verità
Letteratura italiana
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La verità ci lascia nudi...
La Cenciarelli ha scritto un libro in cui non salva proprio nessuno, ha costruito dei personaggi indigesti con il "peggio" degli uomini e delle donne e li ha fatti interagire fra loro, dando vita ad una sorta di esperimento sociale in cui tutti perdono.
La verità è che puoi essere intelligente, indipendente e realizzata quanto vuoi, ma se soccombi psicologicamente ai giochetti infami di uomini anaffettivi senza dignità alcuna, allora hai perso.
La verità è che puoi essere brillante, fascinoso, seducente e colto quanto ti pare, ma se ti manca il coraggio delle tue azioni e se sei affetto da machismo con degenerazioni narcisistiche, allora hai perso.
La verità è che puoi essere stata ferita, stare dalla parte della ragione e urlare la tua sete di giustizia al mondo con tutta la voce che hai, ma se per farlo sei disposta a giocare sporco, allora hai perso.
In queste pagine tutti perdono tutto, chi la dignità, chi il lavoro, chi la vita...
Quanto più sei rigido nei confronti del mondo, quanto più rifiuti di prendere coscienza del tuo corpo, tanto più andrai in frantumi al primo tocco.
Quanto più cerchi di coprire le tue fragilità con spesse coperte di cinismo e distacco, tanto più ti ritroverai nudo, a terra, tremante e ghiacciato dalla stessa freddezza che hai sempre elargito al tuo prossimo.
Quanto più cercherai di usare la debolezza altrui, tanto più sarai usato...e umiliato.
Una legge del contrappasso che non perdona nessuno.
Un libro che parla di vendetta, di odio, di potere, di malattia e di malaumanità.
Un libro che parla dei nostri limiti, oltrepassando i quali, rischiamo di ritrovarci nudi, indifesi, e di guardare in faccia quella parte di noi che ci fa paura perché non sapevamo neanche ci appartenesse.
Estremamente realistico, nel senso proprio di un realismo portato all'eccesso.
E la scrittura è schietta, diretta, apparentemente semplice, ma dura...esattamente come coloro che popolano il libro.
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Un gioco di specchi ad alta crudeltà
Gaja Cenciarelli, vive e lavora a Roma. Ha scritto romanzi, racconti ed insegna lingua e letteratura inglese. Con la casa editrice Marsilio pubblica La nuda verità, un testo che mi ha lasciato molto perplessa e anche disorientata. Un romanzo sull’amore, ma anche sulla vendetta, sull’odio, sulla malattia. La Nuda Veritas è anche un’opera di Kint, che dovrebbe rispecchiare appieno le caratteristiche della dottoressa Donatella Mugghiani, per cui:
“Guarda la dea guerriera, con elmo e corazza dorate. Una lancia nella sinistra. Una donna nuda nella destra. “
Ma chi è veramente Donatella? E’ un medico oncologo, molto preparata e professionale, molto fredda, al limite dell’indifferenza, con i propri pazienti che si rivolgono a lei più per le sue capacità professionali che umane, anche se:
“Pensavano che non se ne sarebbe accorta, ma lei si accorge sempre di tutto. E’ questo che non capiscono. Donatella capisce tutto e si accorge di tutto e non le sfugge niente, nemmeno con chi esce la sua segretaria.”
Ad una cena tra colleghi incontra Stefano, uno strano individuo, molto bello ed affascinante, ama in ugual misura le donne e i vini, molto ricco, possiede Andromeda, cane di pastore tedesco, ed Ettore, un grosso gatto con i quali parla al telefono. Donatella se ne innamora perdutamente, anche se lui gioca con lei e con i suoi sentimenti, attirandola in un vortice estremo e senza pietà. Contemporaneamente compie lo stesso gioco di seduzione con la stessa segretaria della dottoressa, Francesca, una ragazza madre, con molti limiti e difficoltà. E gioco forza per Donatella perdere i contatti con la realtà. Ormai :
“Odia il suo lavoro.Non capisce niente di quello che è successo nelle ultime ventiquattr’ore, e Stefano le direbbe: “Smettila, Atena. Non tutto si può capire con la testa.” E piange. Non capisce quel regalo. Non capisce chi è quella donna che va in giro a fare domande su di lei.”.
Un libro duro, spietato, cattivo. Nessuno vince in questa assurda lotta che gioca coi sentimenti delle persone, che mette in luce uno specchio crudo e pesante sui medici e sul loro comportamento deontologico, sulla politica che si presta a cattivi investimenti. Una prosa veloce, elettrica contraddistingue questo romanzo, dalla trama conflittuale che a tratti disorienta, ma affascina con intima crudeltà e cattiveria.