Narrativa italiana Romanzi La mossa del matto affogato
 

La mossa del matto affogato La mossa del matto affogato

La mossa del matto affogato

Letteratura italiana

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A quanto pare, Giovanni Magna è arrivato al capolinea. Questa volta retorica e faccia tosta non lo salveranno, anche se potranno forse garantirgli un'uscita di scena degna di lui. Eccolo dunque impegnato, all'apertura del romanzo, nella ricerca di una frase a effetto con cui stupire le persone che gli si affollano intorno nel momento supremo. Meglio non farsi cogliere di sorpresa, perché "esiste anche la possibilità che mentre muori stai facendo o pensando qualcosa di assolutamente irrilevante, nell'economia complessiva della Storia dell'Umanità". Da sempre fedele al motto paterno "Meglio rimorsi che rimpianti", Giovanni è diventato impresario teatrale ritagliandosi un ruolo di rilievo nell'asfittico panorama teatrale cittadino. Rastrellando finanziamenti pubblici porta in scena spettacoli che mortificano il provincialismo del suo pubblico, riscuotendone l'arra mirato consenso. Quasi fosse un Cagliostro o un nuovo Don Giovanni in Sicilia, il protagonista si è costruito un'esistenza molto al di sopra dei propri mezzi, basandola su un delicato equilibrio di dilazioni, omissioni, menzogne. Per anni ha portato avanti la sua strategia con metodo e invenzione: dai rapporti con le banche a quelli con le amanti più o meno occasionali. Quando la fortuna gli volta le spalle, Giovanni si accorgerà di non poter contare né sulla moglie Elvira, che lo ha abbandonato dopo aver scoperto l'esistenza di un'ex amante, né sulle figlie, che gli dimostrano indifferenza, se non aperta ostilità. Saranno anzi le persone più vicine che contribuiranno a stringere l'assedio intorno a lui, come avviene negli scacchi quando il re subisce il matto affogato, la più crudele delle sconfitte. La trama si sviluppa proprio ricalcando una sfida scacchistica e la storia avanza serrata, con il protagonista intento a ricostruire il passato mossa dopo mossa, nel tentativo di individuare l'errore primigenio, l'attimo in cui le cose hanno iniziato a precipitare.



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La mossa del matto affogato 2008-06-25 14:07:15 Mara
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Mara Opinione inserita da Mara    25 Giugno, 2008
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La mossa del matto affogato

Il "matto affogato" è uno speciale scacco matto, in cui il re è messo in condizione di non potersi più muovere. Attraverso una serie si sacrifici, l'avversario ti chiude in gabbia. Uno dopo l'altro sono i tuoi stessi pezzi ad averti circondato e messo in un angolo, da cui non si può più scappare. È quel che succede a Giovanni Alagna, il protagonista di questo romanzo, un manager teatrale, che vive una vita fatta di omissioni, dilazioni e menzogne. Un uomo di grandi fortune, nel lavoro come nella vita, che sarà intrappolato da quelle stesse persone che in precedenza, in maniera abile e spregiudicata, aveva saputo manovrare. E' l'inizio di una parabola discendente: viene cacciato dal suo nucleo familiare, rincorso dai creditori, accerchiato dalle banche, abbandonato dagli amici. La trama si sviluppa proprio ricalcando una sfida scacchistica e la storia avanza forsennata, con il protagonista intento a ricostruire il passato mossa dopo mossa, nel tentativo di individuare l'errore primigenio, l'attimo in cui le cose hanno iniziato a precipitare.

Con implacabile ironia e leggerezza, Alajmo racconta la disfatta di un moderno Cagliostro, che si muove in una società allo sbando, piena di assenze e falsi miti.Una storia dal ritmo serrato e avvincente, che non concede nessuna pietas al protagonista, inchiodandolo alle proprie responsabilità. Tre parole riassumano molto bene il vivere di Giovanni: trucco, talento e sfuggire. Non saranno utili per l'irreparabile finale.

Buona lettura:)

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