La leggenda dei monti naviganti
Letteratura italiana
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Dalle Alpi alle Piramidi
Apri il libro e già rimani impressionato ed affascinato dalla cartina delle due metà d’Italia che ritrovi, disseminate di appunti di viaggio e di piccole storie del taccuino dell’autore viaggiatore. Sì, perché i due viaggi che racconta sono reali ed è bellissimo mettersi nei suoi panni, nella sua testa, nelle sue scarpe, perché l’autore, partito per fuggire dal mondo, ha finito per trovare un mondo nei mille luoghi senza voce nascosti fra le vertebre della lunga schiena nazionale e nei mille volti ed incontri che sono la maggiore preziosità di queste due avventure. I due viaggi si sono svolti in periodi temporali diversi. La prima parte del libro è dedicata al viaggio lungo le Alpi, dall’estremo est all’estremo ovest, lungo la cornice esterna d’Italia, lungo la catena montuosa dominante. Affascinante, non c’è che dire. Ti fa venire voglia di indossare gli scarponi e raggiungerlo, ovunque sia, basta poter vedere quello che ha visto lui. La seconda parte del libro è dedicata al viaggio lungo gli Appennini, dalla Liguria all’Aspromonte, ed è, se possibile, ancora migliore, perché è stato un viaggio capillare, su strade minori, compiuto con una Topolino del 1953, che gli ha permesso di percorrere la colonna vertebrale d’Italia e di capirne l’anima. Perché un mezzo di trasporto lento, come una bicicletta o un’utilitaria, attirano solo i simpatici, i bambini, i matti, i solitari, i vecchi originali dalla memoria di ferro, che sono proprio le persone con cui vale la pena di fermarsi sulle strade della vita e che sono state la maggiore ricchezza che questo viaggio ha portato all’anima dell’autore ed a quella di chi lo ha letto.
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Ottimo
Un libro che non lascia indifferente.
Attraverso le Alpi in bicicletta e poi giù per
gli Appennini fino all'Aspromonte in Topolino, tutto per raccontare
un'Italia dimenticata e trascurata da uomini e istituzioni: pastori
erranti, consorzi di ragazze allevatrici di pecore, boscaioli solitari,
taverne dove si raccontano le gesta di Annibale e guardiani di rifugi
rubati all'Odissea. Paolo Rumiz dà il meglio di se e tira fuori dal cilindro fraseggi e soliloqui di grande poesia, riuscendo a far sognare pur mantenendo i piedi per terra e non risparmiando anche decise stoccate al "sistema Italia" di burocrati e palazzinari.
A me ha fatto molto pensare e anche rivalutare tanti aspetti di un'Italia che non conoscevo. Dieci euro spesi
benissimo, consigliato!
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Il viaggio come grande arricchimento
Libro di viaggio, di ricerca, di origini e di luoghi nascosti e segreti.
Sorprendentemente piacevole nei contenuti, nelle immagini e nella scrittura assolutamente piacevole con alternanza di "eventi di viaggio" e "sentimenti di viaggio". Bellissime le immagini, i luoghi nascosti e le persone incontrate, si respira lo spirito del suo viaggio e della sua piccola, parte attiva e particolare attrazione oggetto di curiosità, stima e gelosia...un secondo protagonista.
Grande capacità di espressione degli aspetti meno tangibili e concreti del viaggio stesso. Scrittura molto colorata e ricca.