La guerra del basilico

La Liguria e Montecarlo, nei paesaggi e nei profumi,
Animano il romanzo forse più celebre di un autore che ha il

Gusto di raccontare i dettagli con il senso dell’ironia.
Un’alga misteriosa infesta il mare della riviera di ponente
E la biologa Sandra cerca di scoprire l’origine del fenomeno
Risiedendo nell’albergo Tropicana,
Raro punto d’incontro di turisti, personaggi strani e
Anomali collezionisti di oggetti.

Di mistero e di giallo
E’ circondata anche la storia di un’attrice, in passato
Lì giunta per girare “Caccia al ladro” di Hitchcock.

Basta come indizio per identificare l’
Attrice di culto della quale stiamo parlando?
Situazioni divertenti, nostalgia per il passato, marino
Inquinamento, rivalità professionali: con un finale indefinito
La storia rimane sospesa nell’aroma inebriante del basilico
In un clima mediterraneo sapientemente riprodotto dal
Compianto (torinese di nascita, ligure d’adozione) Nico
Orengo, che ricordiamo in queste parole:

“Torino non mi sembrava poi così bella: era troppo dritta, troppo grigia. E’ vero, aveva dei bei giardini come il Valentino, una lunga collina. Ma per me che ero cresciuto in un giardino botanico con piante e fiori che venivano dai quattro punti cardinali, un po’ platani, roverelle, olmi, faggi e ciliegi di Spagna, mi sembravano poca cosa. Io vedevo jacarande e brachichiti, peonie e dature, palme e bambù. Ed entravo in classe dalla finestra, dopo aver attraversato fasce di ulivi e garofani, di rose e fave e carciofi”.

Bruno Elpis