La figlia del podestà
Letteratura italiana
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Oggi come ieri
Il romanzo è ambientato a Bellano nel ventennio, ma per certe sue caratteristiche è senz’altro attuale in una provincia che, ampliata al quadro nazionale, evidenzia vizi (molti) e virtù (poche). Si deve dare atto a Vitali che, senza scrivere opere di grandissimo pregio, riesce ad avvincere il lettore come pochi autori sanno fare, tanto che i suoi libri, come le droghe, finiscono con il creare dipendenza e io stesso, benché scettico agli inizi, ne sono la prova. Sarà per la sua abilità nel congegnare una commedia degli equivoci, sarà per la sua fantasia, che sembra non avere limiti, ma sta di fatto che una volta preso in mano un suo libro è difficile staccarsene. In questo La figlia del podestà accade di tutto: un matrimonio in cui, al momento della domanda di rito, anziché sillabare il fatidico “sì” la sposina pronuncia un laconico “no” , il testimone dello sposo che, dopo un po’ di tempo, impalma la fanciulla che aveva così impedito la cerimonia, il figlio di loro due che si innamora della figlia del podestà (che altri non è se non lo sposo del matrimonio andato in fumo), il podestà stesso che briga per un colossale affare (una linea di idrovolanti per collegare alcuni paesi del lago) che si rivelerà una truffa, insomma un’Italia in miniatura, tale e quale doveva essere all’epoca il nostro paese e come è anche adesso. Se a volte ho imputato a Vitali una mancanza di coraggio per non aver colto occasioni per una satira, limitandosi al più a una bonaria ironia, con questo romanzo e, almeno limitatamente allo stesso, mi devo ricredere. La figura del podestà, del politico fascista tronfio, abituato a essere obbedito, con la naturale inclinazione a far ciò che torna gradito senza porsi tante remore è disegnata in modo perfetto e assomiglia tanto a non pochi politicanti del giorno d’oggi. Insomma, da qualsiasi lato lo si voglia vedere, sotto tutti i piani di lettura, La figlia del podestà avvince e diverte e soprattutto nei trascorsi giorni di tempo pessimo ha rappresentato per me un eccellente mezzo di svago.
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Il solito inconfondibile Vitali…
… ma sempre spassosissimo!
Anche se le sue storie ambientate in quel di Bellano possono sembrare spesso un po’ ripetitive, alla fin fine, tuttavia, riescono sempre a sorprendere piacevolmente facendo leva su trame orchestrate con indiscutibile maestria e una invidiabile vis comica a tratti irresistibile.
Stavolta la vicenda (che in realtà appare come l’esito dell’incastro perfetto di tantissime vicende di altrettanti personaggi) si svolge sullo sfondo del fascistissimo ventennio e vede tra i protagonisti un ambizioso podestà, i cui sogni di gloria finiscono per inabissarsi miseramente nelle placide acque del lago di Como al pari dell’idrovolante che avrebbe dovuto realizzarli. Una storia che, tra un colpo di scena e l’altro e improponibili nomi che puzzano lontano un miglio di naftalina (chissà poi da dove vengano riesumati…) sancisce – caso mai ce ne fosse ancora bisogno! – che il mondo è dei furbi, figlia del podestà in testa. Quattro stelle e ½! Consigliatissimo. Ideale per sfuggire a malumori e malinconie del quotidiano vivere.
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Acronimo
L’idea del podestà
Agostino Meccia è velleitaria:
Fare di Bellano un
Importante scalo lariano di idrovolanti. Idea ambiziosa e
Geniale? O rocambolesca per le esangui casse comunali…
La linea dovrebbe collegare Como e Lugano e
Il progetto si colloca nel ventennio fascista, nell’
Anno di grazia 1931.
Del piano è involontario protagonista un falso pilota
E la vicenda si tinge della comicità che
L’ironia di Vitali interpreta affrescando la vita di provincia.
Premio Bancarella nel 2006, la storia
Offre il consueto ventaglio di situazioni e scalcinati eroi
Dei quali Andrea Vitali
E’ incontrastato artefice in ogni
Suo romanzo. Infilando
Tra le righe
Anche la storia d’amore di Renata, la figlia del podestà…
Bruno Elpis