La faccia delle nuvole
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Gesù uno di noi. Noi.
Un libro organizzato come un copione teatrale, un dialogo fra Giuseppe e Maria in prossimità della nascita del Redentore, durante la sua vita e dopo la sua morte. La voce del narratore spiega e contestualizza la storia, le vicende sono inserite geograficamente nei luoghi canonici, ma la mentalità e le usanze sono tipicamente quelle del nostro meridione.
A chi somiglia il bambinello santo? Il pettegolezzo per una paternità accettata di cuore da Giuseppe, ma con un evidente dubbio, nato dalla certezza di non essere il padre naturale di Gesù, un atto di fede e di fiducia nei confronti di Maria, che è sicuramente pura e indiscutibilmente onesta. Un amore quello fra Giuseppe e Maria che va oltre, è forte nonostante tutto, Gesù definito come il primo “latitante” della storia, Gesù visto come un bambino speciale, poi un ragazzo speciale e in fine un uomo speciale. In prossimità della Pasqua, che per i cristiani è la commemorazione della morte e risurrezione di Cristo, questa è una lettura interessante, anche se a onor del vero non mi ha particolarmente entusiasmato. Simpatico il tentativo di italianizzare la Sacra Famiglia con sfumature caratteriali tipicamente partenopee e meridionali, quasi a voler dire che la Sacra Famiglia siamo noi, è in noi, è lo specchio di ogni famiglia, un tentativo di renderla più intima, più vicina a noi. Cristo è un messaggio vivente per tutti i credenti di fede cristiana, ma lo è anche per i credenti di altre fedi, che lo riconoscono quanto meno come profeta. Cristo reso umano nella sua misticità, per poter essere più facilmente comprensibile anche ai cuori meno mistici.
Questo è il senso che ho voluto dare a questo libro, che non definire un romanzo, ma un messaggio e in questa chiave, complessivamente, non mi è dispiaciuto. Un po’ forzata però la strada presa da De Luca per “meridio-italianizzare” la vita e la morte di Cristo.
Anche lo stile di De Luca è diverso dal solito in questo libro, a mio avviso meno poetico del solito, anche se dimostra tutta la sua conoscenza su questo argomento.
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Sono stato un padre zimbello
La faccia delle nuvole di Erri De Luca è una pièce in tre atti, con protagonista la sacra famiglia evangelica.
Giuseppe (“La sua biografia sfuma nell’ombra larga del figlio”) vive il suo ruolo recessivo di padre, non senza sentimenti di colpa (“Sono stato un padre zimbello, come poteva rispettarmi?”).
Il presepe è una rappresentazione popolare espressa con inflessioni vernacolari (“Si affacciò alla capanna un primo pastore, chiese permesso. Come gli altri del posto, parlava meridionale”). La fuga in Egitto allude agli eventi tragici dei nostri giorni mediterranei (“Sarà arrivato al posto di frontiera e avrà chiesto il permesso di soggiorno. Provo a ricostruire il disbrigo delle formalità”).
Sulla prima parte aleggia un quesito pop: a chi assomiglia Gesù (“Basta con questa favola, nostro figlio non ha la faccia delle nuvole che cambiano forma e profilo secondo il vento”)?
Giudizio finale: talmudico (“La nostra indole ebrea di voler vedere miracoli e prodigi tutt’intorno”), pastorale, misterico.
Bruno Elpis