La custode del miele e delle api
Letteratura italiana
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La custode del miele e delle api.
"Nella vita accadono tante cose. Avvenimenti terribili, che poi all'improvviso cambiano. Non sempre le conseguenze sono negative. Spesso si trasformano in opportunità, in nuove occasioni. Il segreto è saperle riconoscere."
La lettura è bella perché ti fa viaggiare, conoscere e spesso ti fa sognare....
E' il caso di questo libro, dove Cristina Caboni ci porta in Sardegna, una splendida isola con la sua storia millenaria, con un grande patrimonio culturale e le sue innumerevoli tradizioni, scopriamo l'arte dell'apicoltura, le tecniche, l'amore per le api che svolgono un lavoro importantissimo per l'intero ecosistema e il valore dei prodotti ricavati (miele, cera, pappa reale ecc.), tutto questo fa da contorno alla storia di Angelica, una ragazza che fugge per non soffrire, ha paura a mettere radici, fino a quando non è costretta a tornare a casa, a causa di un'eredità improvvisa, a quel punto sarà costretta ad affrontare ciò che la spaventa, ad incontrare di nuovo Nicola, il suo "primo amore", a combattere per ciò che ama, a difendere le sue idee, dovrà imparare ad ascoltare il suo cuore ed a vivere la sua nuova vita con coraggio e consapevolezza.
"Una scelta implica sempre e comunque una rinuncia. Per me fermarmi sarebbe un cambiamento radicale...Questa è la vita. Non c'è nulla che sia totalmente giusto, né sbagliato. Tra noi e ciò che vogliamo c'è tutta una serie di incognite che ci vengono imposte, a prescindere."
Una lettura piacevole, rilassante, un romanzo emozionante e pieno di vita. Una storia che ci prende la mano e ci porta dove i nostri sogni possono aprire la porta all'amore.
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Angelica e le api
Un racconto pieno di poesia, di magia e di voglia di vivere. Angelica e il suo mondo mi hanno trasmesso questo. Abbadulche sembra un paesino polveroso, ma la pulizia e la luce gliela donano le api e tutti i loro discorsi segreti. Mi ha appassionato molto la storia di questa ragazza, che non vuole amare, ma che nonostante tutto riesce a riaprire il suo cuore al suo primo amore; è capace di perdonare parole e fatti che ci indurrebbero ad odiare solamente, prima di tutto sua mamma, con un carattere deciso e poco trasparente, e infine ho provato risentimento per Jaja, la vera protagonista del libro, anche se morta. è stata proprio lei ad iniziare Angelica al lavorio delle api e delle loro magie, e per questo penso che ora, tutti noi, abbiamo meno paura di un'ape quando si posa accanto a noi.
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Donna ape
Conosco Cristina Caboni e le storie dei suoi romanzi, davvero, le somigliano. Dolce e severa, puntuale e appassionata, reale e romantica. Stavolta, la storia diviene il pretesto per consegnare a chi legge una preziosa guida all’utilizzo del miele.
Illuminante, a fine libro, il Quaderno del Miele, che ho letto prima di iniziare il romanzo e che segna, capitolo per capitolo, lo svolgersi delle vicende, con la proposta di ricette e rimedi. Ogni qualità di miele è un farmaco: ce n’è uno che rilassa e regala il sorriso, un altro per il coraggio e la saggezza, un altro ancora capace di donare energie e, ancora, una qualità di miele che aiuta ad essere generosi, gioiosi e riflessivi. Con le sue proprietà il miele è ricostituente, ricco di antiossidanti, guarisce il mal di gola e la tosse.
E’ interessante studiare e comprendere con leggerezza le differenze del miele intorno a cui è costruita una vicenda amorosa che, di conseguenza, cola miele dappertutto.
Angelica Senes apicoltrice itinerante, ha una laurea in scienze zootecniche e una specializzazione in etologia e benessere degli animali. Organizza e risolve i problemi degli apiari; vive per andare altrove, si ferma per ripartire, si allontana per non affondare. Finchè riceve in eredità da una zia una proprietà da custodire. Una proprietà antica e preziosa, una terra a rischio, saccheggiata, prima ancora che dalle ruspe, dalla avidità degli eredi. Angelica sa che la terra deve essere salvata perché possa continuare a generare, a rimettere al mondo, a dispetto di colate di cemento e di ettolitri di diserbante.
Abbaida, isculta e caglia. Guarda, ascolta e taci: è il destino dettato e assunto dalle donne ed è il percorso di liberazione di Angelica, attraverso la cura del miele e delle api. Giallo, blu e verde sono i colori che le api amano di più e la protagonista affronta nella sua crescita, numerose relazioni conflittuali, soprattutto con sua madre, che si tingono di giallo, di blu e di verde.
“Il dolore uccide, ninnia. E tua madre ci è andata vicina troppe volte. Il dolore cambia la gente, la fa diventare dura, come la pietra.” p.57. E’ il miele che aiuta le donne ad uscire dalle situazioni difficili e a risolvere la sofferenza, la tristezza e la fatica.
E’ la tradizione che diviene ponte e strumento per costruire il futuro. Custodire un mondo antico e saggio significa per Angelica seguire il ciclo delle stagioni e i ritmi delle api, insetti sociali, che vivono, si muovono e insegnano ad agire insieme. Recuperando il passato, la protagonista e il suo compagno d’infanzia, aprono la via.
Dono, con Cristina Caboni, tanti vasetti di miele diverso, come augurio, come farmaco, come promessa. E, soprattutto, offro il Nespolo, miele di Natale, gentile e chiaro, soave e pacifico.
“Il miele si sciolse sulla lingua come un racconto. E vide i prati, le colline fiorite, le scarpate dove le api avevano raccolto il nettare. E sentì le storie trasportate dal vento che questi luoghi avevano custodito per lei. Il miele continuò a parlare fino all’ultima goccia, e anche dopo, mentre chiamava Sofia per raccontarle gli ultimi avvenimenti, continuò a vibrare in lei, nutrendo la sua anima.”p.148
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Il mondo delle api
Dopo “Il sentiero dei profumi”, Cristina Caboni torna con un nuovo romanzo. Se già nell’altro si poteva notare l’amore per i profumi e la natura, in questo l’autrice da proprio il meglio di se.
La Caboni vive in Sardegna e si occupa dell’azienda apistica di famiglia. Leggendo le sue pagine si percepisce l’amore dell’autrice per la sua terra e per il suo lavoro che si potrebbe benissimo definire una passione.
La sua protagonista, Angelica, è, infatti, sarda e si occupa di api, ma non lo fa come molti, lei è una custode, una dote di famiglia che si tramanda da generazioni. Lontana ormai da molti anni dalle sue origini, Angelica viene “richiamata” dalla sua terra e dalla sua infanzia. Ad attenderla, oltre alle nuove responsabilità, ci sarà Nicola, suo primo amore, ritornato anche lui “in patria” per riacquisire un po’ di umanità persa per strada.
La Caboni ci trasporta in una piccola realtà sarda, in cui il passato non si dimentica, in cui nelle difficoltà ci si unisce e che ci insegna che non tutto il male viene per nuocere. Descrittiva come poche altre, riesce a portarci in quei patri, in quei boschi, davanti quel mare. Ogni capitolo inizia con una tipologia di miele diverso, accompagnato dall’aiuto che può dare, ad esempio il miele d’erba medica è ideale per il buonumore e la giovialità.
Non così scontato, molto attuale e con un pizzico di magia che non guasta, questo romanzo è sicuramente una conferma per l’autrice che si “adagia” in quel genere che sta fra la letteratura rosa e il romanzo.
Lo consiglio principalmente ad un pubblico femminile, ricordando che è un romanzo molto piacevole, anche se ha un inizio un po’ lento.
Vi lascio con questa frase:
“Le piaceva la vecchiaia, era il modo migliore che Dio aveva di rimettere tutti allo stesso livello. Non si salvava nessuno, e questo la soddisfaceva profondamente”.
Buona lettura!
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Dolce e ruvido come il miele
L'ho trovata una lettura molto piacevole, che ti prende e ti immerge nelle atmosfere, nei profumi e nei sapori della Sardegna, quella più vera, autentica e selvaggia.
Le descrizioni naturalistiche dell'ambiente sono molto efficaci, quasi quasi si sente l'odore del mare.
Per non parlare della riscoperta della bontà e delle proprietà del miele. Mi ha fatto venire voglia di trovare e provare tutte le varietà descritte nel libro (ho già trovato quello alla lavanda. Strepitoso!).
E che dire di quei meravigliosi insetti che sono le api?
Questo romanzo, secondo me, serve anche a farci ricordare quanto siano preziose per la nostra vita.
Grazie a questa splendida autrice! Mi era piaciuto molto anche il precedente libro.