La cosa meccanica
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
E INVECE NO...
“La cosa meccanica” lo trovo un gran bel titolo. E’ versatile. Potrebbe riferirsi ad un saggio sulla rivoluzione industriale o ad una metafora sull’uomo….
Sulla copertina appare l’immagine di un tosaerba e leggendo la trama del romanzo si scopre che Carlo trascorre le sue notti rincorrendo questa cosa meccanica sui pendii della montagna, seguendo le sue chiazze di olio e il forte odore di bruciato. Potrebbe quindi essere che alle spalle di tutto questo mistero ci sia un’accusa ambientalista….
E invece no…
Poco distante da Carlo abita Anna. Bibliotecaria e mamma, è sposata con un uomo violento, ossessivo e totalitario che nel corso degli anni ha dissolto i desideri della moglie lasciandole solamente la gioia di una casa bellissima. La gelosia di Nicola si riversa su di lei fisicamente e psicologicamente e come anticipato dalla trama, sarà proprio Carlo a salvarla. Pensi dunque ad una coinvolgente e travagliata vicenda romantica.
E invece no….
Mario Lagostina ha scritto un libro senza genere, senza casella nei miei pensieri dove archiviarlo. E’ quel tipo di storia in cui quando pensi “ho capito…”, giri pagina e il mondo si sovverte.
Il rischio di un autore che sceglie di scrivere una storia che si trasforma e che evolve sino a diventare tutt’altro è elevato. Può incontrare i gusti di chi ama la sorpresa, il fascino dell’improbabile e l’abilità di risultare comunque credibile ma allo stesso tempo scontrarsi con le critiche di chi potrebbe trovare questo intento assurdo e di poco valore.
Io amo molto i libri che mi spiazzano, ma esclusivamente se scritti bene. E questo libro lo è. Lo è l’ambientazione e lo sono i personaggi. Avrei solamente preferito che la parte del romanzo che modifica la percezione della lettura, fosse stata più lunga, pur riconoscendo che le poche pagine dedicate a questa parte contribuiscono alla sorpresa stessa.
Se l’autore deciderà di scrivere altrI romanzi, di certo lo seguirò.