La compagnia dei Celestini
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
tra fantasy e realtà
Un libro imperdibile, secondo me il più riuscito di Benni, insieme a "Elianto". L'ho letto poco dopo l'uscita nelle librerie ,circa 15 anni fa o forse pìù,e mi è rimasto davvaro nel cuore.Le idee di Benni e il suo stile umoristico sono un mix irresistibile di di fantasia e realtà,ma state ben attenti,la prima è solo lo specchio deformante della seconda: ci troviamo in uno paese organizzato,con le sue istituzioni,la sua religione..e i suoi vizi...i nostri giovani orfani Ali, Lucifero, Memorino &co. scappano dall'orfanotrofio dei padri Zopiloti per partecipare al fantomatico Campionato del mondo di Pallastrada, sport simile al calcio ma ben più divertente, e ne vivranno di tutti i colori....alcune immagini e personaggi sono esileranti,come Don Biffero che guarda gli spogliarelli con la tv muta, oppure lo str...o a 7 volute dipinto dai pittori Pelicorti oppure la verità sui fastfood...Un libro divertente, intelligente,ricco di humour e doppi sensi che fanno ridere e riflettere allo stesso tempo, ma anche una critica al consumismo e un invito a sognare e prendersi un po' meno sul serio.
Indicazioni utili
Una fiaba realistica
Questo romanzo è stato molto importante per me, perchè mi ha portata via dalla mia fanciullezza conducendomi in un mondo più adulto, sia in senso psicologico che letterario. Quando l'ho letto avevo dodici anni e l'avevo preso in prestito: anche se all'inizio ero un po'scandalizzata dal linguaggio "forte" utilizzato da Benni (per fortuna che poi ho capito che faceva parte del suo stile e della vita in generale), questo libro mi è subito piaciuto fin dalle prime pagine!
Oltre ad essere una storia divertentissima, rappresenta una satira e una sorta di presa in giro e rappresentazione della decadenza e della volgarità in cui si trova mondo attuale: ambientata a Gladonia (corrispondente nientemeno che all'Italia), dove troviamo personaggi che tutti conosciamo: Berlusconi diventa Mussolardi, la Coca Cola diventa Stracola, Rimini Rigolona Marina, l'Adriatico l'Adrenalio e così via.
Ci sono poi Lucifero, Memorino, Alì, Celeste, i gemelli Finezza e altri orfani di varie parti del mondo che, a costo di rischiare la vita, si recano ai campionati di Pallastrada... Come mai questo apparentemente semplice gioco li spinge a fare tutto ciò? Perchè li attrae così tanto? Forse perchè li fa sentire qualcuno, forse perchè è una passione troppo forte, forse per dimostrare quanto valgono... chi può dirlo? E'impossibile restare impassibili di fronte alla determinazione (o ostinazione?) di quei ragazzi seguaci della pallastrada e del Grande Bastardo.
Oltre ad essi troviamo altri personaggi divertenti e indimenticabili che contribuiscono a rendere unico questo romanzo come Deodato "il bambino sfigato", i fantastici e strani pittori Pelicorti, il cuoco Passabrodet, l'eccentrico professor Eraclitus, il severo ma pauroso don Biffero...
E'una specie di realtà che diventa una favola, oppure rimane sempre una realtà rappresentata con qualche piccola modifica onomastica e gli elementi di fantasia sono pochi... chi lo sa? Ognuno leggendolo può pensare quello che vuole e a me piace definire questo romanzo una "fiaba realistica".
Divertente, crudo, reale, forte... Questo libro è una macedonia di tantissimi elementi diversi eppure tanto simili tra loro, piacevolissima da gustare.