La combattente
Letteratura italiana
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un terribile segreto dal passato
Stefania Nardini, giornalista e scrittrice, vive tra Marsiglia e Roma. Pubblica con la casa editrice e/o un libro intitolato La combattente. Un testo coinvolgente che tratta il tema degli anni di piombo, del terrorismo, e delle sue ripercussioni, tutt’ora attuali. Argomento ad oggi poco trattato.
La combattente narra la storia di Angelita che conosce per la prima volta Fabrizio durante una sua inchiesta giornalistica sui manicomi. Se ne innamora e i due vanno a vivere assieme. Vivono una vita idilliaca fino a quando lui si ammala gravemente e muore. Angelita rimane sola con un gatto. Il figlio Marco è lontano e ha la sua vita. L’elaborazione del lutto è faticosa, è una salita impervia e ancora tutta da costruire. A causa di un incidente domestico si allaga la casa e Angelita è costretta a scendere in cantina. In un anfratto trova una pistola e delle lettere indirizzate ad una donna che non è lei:
“Provai una brutta sensazione. Lo sconcerto faceva a pungi con la consapevolezza, con la curiosità. Dalla plastica sporca e opaca il tatto mi restituiva forme allarmanti. Orientai la luce sul sacchetto e l’aprii : Mi ritrovai tra le mani una pistola legata con dello spago a delle lettere. Un brivido mi tagliò in due.”
Chi era questa donna? Cosa si cela nel passato di Fabrizio? Di cui Angelita non sa nulla? Negare la realtà sarebbe facile, ma non risolverebbe nulla:
“volevo a tutti i costi arrivare alla verità. Avvertivo questo bisogno di sapere, di capire; era un diritto irrinunciabile. Ne andava della mia vita, non solo del mio passato. Per troppo tempo mi era stata negata la realtà. “
Inizia così un viaggio dentro gli anni di piombo, nelle sue più intrinseche sofferenze, in un afflato particolare tra presente e passato che colpisce:
“Il passato tornava sul presente vomitando verità inimmaginabili. Fughe, nomi di copertura, armi, attentati, parole in codice. Non era il mio universo, ma c’ero caduta dentro tirata per un braccio, a tentoni, a strattoni, dal caso.”
Un libro scritto con un linguaggio poetico, preciso e scarno, che colpisce. L’indagine su un dolore che attanaglia, che provoca dubbi, e che conduce alla domanda fatidica: conosciamo veramente colui che amiamo, con cui condividiamo pezzi importanti di vita? La natura umana è resa con effettiva conoscenza, l’elaborazione di un lutto narrata con precisione e sapienza narrativa. Una narrazione che affascina, personaggi ben descritti e l’argomentazione di un tema oscuro e buio, ma pur sempre facente parte della Storia, sono i punti cardine di un romanzo che merita. Molto consigliato!