Narrativa italiana Romanzi La clessidra d'avorio
 

La clessidra d'avorio La clessidra d'avorio

La clessidra d'avorio

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Bologna, 1604. Un coraggioso alchimista salpa alla volta dell'Africa, seguendo le indicazioni di un antico manoscritto. Ma l'Inquisizione gli dà la caccia, e lui deve nascondersi, fuggire, dimenticare, forse addirittura rinnegare i principi in cui ha sempre creduto. Francia, 1808. Darius Berthier de Lasalle, un nobile sopravvissuto al periodo del Terrore, suo figlio Sebastien, soldato imperiale ferito, e l'amico di infanzia Moran de la Fuente, avventuriero di origini spagnole e amante della bella vita, partono per l'Italia, con l'intento di recuperare un diario scritto da un alchimista nel 1600 e un fantomatico oggetto prezioso a esso legato. Bologna, giorni nostri. Giacomo Bandini scova un diario risalente al diciassettesimo secolo e scritto da un suo omonimo. Leggendolo, comprende che il suo antenato era un alchimista alla ricerca di una misteriosa clessidra, unico oggetto in grado di misurare i tempi di lavoro per il compimento della Grande Opera alchemica.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
La clessidra d'avorio 2010-10-28 09:17:11 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    28 Ottobre, 2010
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un’infinita partita a scacchi

E’ l’anno 1592 e due uomini avviano una partita a scacchi. Così comincia La clessidra d’avorio e così termina, con la vittoria del bianco sul nero. Ma, finisce veramente questo scontro, con la diciassettesima mossa con la quale l’alfiere bianco posizionato nella casella e2 dà scacco matto?
No, non termina e continuerà fino a quando l’uomo, questo microcosmo continuerà a cercare la spiegazione della sua esistenza.
La narrazione, sviluppata su tre diversi piani temporali (a cavallo fra il XVI e il XVII secolo, agli inizi del XIX secolo e in epoca attuale), è tutto un susseguirsi di avventure per porre le mani sulla clessidra d’avorio, oggetto misterioso proveniente dall’antico Egitto, l’unico in grado, assieme ad altri analoghi, a misurare il tempo esattamente per consentire all’alchimista di trasformare l’infima materia in prezioso oro, ma soprattutto per ottenere quell’Elisir di vita eterna, in grado di porre l’uomo al sicuro della sua predestinata caducità.
E’ un rincorrere continuo della conoscenza, dell’esperienza, uniche a consentire il progresso in un’evoluzione delle capacità intellettive che serva a penetrare il profondo e insoluto mistero della vita.
Il diario della ricerca della clessidra tenuto dal bolognese Giacomo Bandini, colui che dà scacco al re nero del grande Paracelso, si snoda in un percorso di conoscenza che lo conduce da Venezia al Cairo, indi di nuovo a Venezia e infine a Roma, dove termina. Si intercalano fra i giorni riportati dalle pagine le avventure di due nobili francesi, padre e figlio, che, in epoca napoleonica vanno alla ricerca di un amico scomparso, in un itinerario che come, per Giacomo Bandini, troverà la realizzazione dei loro scopi a Roma, fra mille peripezie, in una serie d’avventure che non solo avvincono, ma addirittura affascinano.
E verso la fine del libro si gettano le basi di un nuovo viaggio che compiranno, ai giorni nostri, un discendente del Bandini, dallo stesso nome, e un altro di uno dei due nobili francesi, il figlio, pure lui con identico nome e cognome.
Stranezze degli autori, coincidenze artificiose? Assolutamente no; sono i protagonisti di una storia infinita, di un’interminabile partita a scacchi fra il proprio io e il desiderio di dare una risposta definitiva al perché dell’esistenza.
Questo romanzo, scritto veramente in modo eccellente, perché non è facile intercalare nella narrazione epoche diverse senza far venir meno l’interesse, è in pratica una grande metafora, un’opera che a prima vista può essere scambiata per una spy story, o per un affondo nel mondo oscuro dell’esoterismo, ma se c’è una magia qui c’è solo quella di due autori che hanno saputo creare un meccanismo perfetto ad incastri per raccontarci del desiderio dell’uomo di andare oltre il possibile, alla ricerca inconscia dell’immortalità.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
30
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Di bestia in bestia
I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Dimmi di te
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente