Narrativa italiana Romanzi La cena di Natale di Io che amo solo te
 

La cena di Natale di Io che amo solo te La cena di Natale di Io che amo solo te

La cena di Natale di Io che amo solo te

Letteratura italiana

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È la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni, ma anche un po' più isterici. Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese, dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori.



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La cena di Natale di Io che amo solo te 2014-10-03 11:08:47 paola melegari
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paola melegari Opinione inserita da paola melegari    03 Ottobre, 2014
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la forma vale più della sostanza?

Questo racconto, è il proseguo di ‘’Io che amo solo te’’.
Breve, simpatico, ma anche qui i protagonisti sono dotati di una forte dose di ipocrisia.
Ninella, e Mimì con la loro storia d’amore, sono il fulcro della storia, che ha potuto riprendere dopo lunghi anni di interruzione, grazie al matrimonio dei loro rispettivi figli.
Matilde, moglie di Mimì, il re delle patate, riceve come dono natalizio un bellissimo anello con smeraldo.
La donna che soffre la presenza di Ninella, organizza una cena della vigilia di Natale improvvisata ,invitando la consuocera e i loro familiari, per esibire il suo anello, non tanto per il gioiello in se, ma per il valore che lei vuole attribuire al regalo ricevuto.
Certo che Mimì , sarà pure il re delle patate, ma non brilla per la sua intelligenza .
Del tutto inadeguato il suo regalo, essendo lui da sempre innamorato di Ninella.
Fra regali riciclati, polpette e manicaretti vari, inizia la cena, e….. l’anello, che doveva essere esibito non si trova più.
Fra varie peripezie, la cena prosegue in modo non del tutto impeccabile, Ninella e don Mimì si ritrovano seduti accanto.
Insomma, pur avendo grande ammirazione per Ninella, non comprendo questa sua perseveranza nel rivolgere il suo prezioso e costoso amore verso Mimì, che certo è il re delle patate, ma troppo indecisiso nel restare col piede in due scarpe.
Ho tifato per questo amore, ma alla fine ho stimato Ninella .
Un romanzo breve, simpatico , leggero.


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La cena di Natale di Io che amo solo te 2014-03-01 10:06:32 Francesca2213
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Francesca2213 Opinione inserita da Francesca2213    01 Marzo, 2014
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La cena di Natale...meglio soli!

Ho dato il massimo dei voti a questo libro,si perchè per me è stato il massimo.L'ho letto con una tale rapidità che mi sono stupita di me stessa,ma ero troppo dentro la storia.Ninella è il mio personaggio preferito è una donna fortissima che nonostante la sua età è ancora alla ricerca dell'amore,ma non quello vero perchè quello che vero c'è l'ha ma è una sorta di amore platonico,innamorata del suo consuocera fin da adolescente,ma adesso la famiglia si è unita e questo amore è ancora più impossibile!
La cena di Natale è quasi del tutto incentrata su Ninella e Don Mimì di come affrontano la notizia di una cena al "Petruzelli" cena che va molto male nonostante gli sforzi della povera Matilde che continua ad attaccarsi agli oggetti perchè non vuole accettare il fatto che il marito non la ami.Questa cena è molto raffinata con pietanze da ristorante,non una solita cena di natale ecco! Ma il destino è sempre in agguato e...
Bhe anticiparvi tutto il libro non mi sembra giusto!
Voglio dire solo che comunque nonostante i miei voti qualche dubbio me l'ha lasciato intanto Chiara e Daniele??Lei è incinta o no?Alessia che cosa ha deciso di fare? e poi diciamolo ma povera Matilde è una donna molto fragile che sta vivendo in una situazione insostenibile l'unico consiglio che gli darei è di trovarsi un bel amante così renderebbe a Mimì pan per focaccia...So che devi seguire il cuore eccecc,ma a volte seguire il cuore fa male a tante persone che ti sta intorno (cosa che gli fa capire Ninella) a volte si deve rinunciare a qualcosa nella vita...
Spero nell'uscita del terzo capitolo...

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A che a letto "Io che amo solo te"
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La cena di Natale di Io che amo solo te 2014-01-12 20:15:22 catiuscia
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catiuscia Opinione inserita da catiuscia    12 Gennaio, 2014
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semplice ma profondo

Ho deciso di leggere questo libro in quanto ho già precedentemente letto IO CHE AMO SOLO TE; come nel primo libro ho ritrovato la stessa semplicità di scrittura che lo rende un romanzo piacevole, quello che ho gradito è il fatto che dietro questi personaggi diciamo allegrotti si nascondono vicende e sentimenti comuni alla maggior parte delle persone. Come in tutti i libri che leggo cerco sempre di mettermi nei panni dei vari personaggi e i personaggi di questo racconto mi hanno trasmesso dolcezza nella figura di Chiara, giovinezza nei panni di Nancy, desiderio nei panni di Nenella e Mimì, incoscienza e immaturità nei panni di Damiano, tanta responsabilità e speranza invece nei panni di Orlando... insomma ognuno dei personaggi può essere sentito da parte di chi lo legge.
E' un romanzo leggero ma visto con gli occhi dei sentimenti può risultare molto profondo inoltre nonostante le varie vicissitudini ci sono dei buoni sentimenti di fondo perché alla fine anche se ogni personaggio compie degli errori nei riguardi degli altri alla fine trionfa sempre l'amore soprattutto nei riguardi dei figli.
E' un romanzo carino e simpatico.

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La cena di Natale di Io che amo solo te 2014-01-07 10:56:07 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    07 Gennaio, 2014
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Romanzo simpatico

In un’ atmosfera natalizia da favola (con la neve a fare da padrona), si svolgono le vicende di questo simpatico romanzo, da leggere per svagarsi in un pomeriggio invernale.
Lo stile e la trama sono semplici: sono le rocambolesche avventure di una famiglia allargata del sud durante le feste natalizie, dove si è “costretti” a stare con parenti e persone che normalmente non sono i nostri migliori compagni di avventura.
Troviamo Ninella: una piacente vedova cinquantenne, libera e disinibita, che si destreggia fra due uomini: il suo amore di gioventù ( Mimì) che ha sposato la sua con suocera, ma la ama in segreto ed il corriere della Bofrost (anche lui accoppiato), con il quale si intrattiene un rapporto intimo.
C’è Matilde, la first lady (come la chiamano in paese) che è riuscita a farsi sposare da Mimì, ma sa di non essere il suo vero amore, quindi cerca di riempire il vuoto con una vita fatta di apparenze, anziché di sostanza.
Troviamo la figlia di Ninella, Nancy, diciassettenne con la passione per il canto (pensa di poter diventare la lady Gaga della Puglia), che cerca di liberarsi della propria verginità, facendo l’amore con Tony. C’è Chiara, la neosposa sorella di Nancy, che ha tradito il marito alla vigilia delle nozze, che vorrebbe stupire la suocera cucinando un ottimo pranzo di Natale e non ha il coraggio di dire al proprio marito di essere incinta (perché non sa se lui sarà contento della notizia bomba, a pochi mesi dal matrimonio).
Ci sono Damiano, il marito fedifrago di Chiara (dopo il matrimonio continua a vedere la sua ex, che gli dice anche di essere incinta di lui, per estorcergli denaro) e suo fratello Orlando: il figlio gay della first lady, che decide di lasciare l’uomo sposato con cui intrattiene da anni una relazione (ma che lo tratta male), per la new entry Enzo.
Matilde - la first lady - organizza all’ultimo momento una spettacolare cena per la vigilia, per mostrare alla rivale Ninella l’anello da diecimila euro che il marito le ha regalato per Natale.
La mediterranea Ninella, decide di sfoggiare per l’occasione una nuova tinta biondo Kidman (che la hair designer Lucia coiffeur le ha fatto per l’occasione), per dimostrare di essere più sexy e desiderabile di lei.
In tutto questo bailamme troviamo anche Pascal - il truccatore professionale - dispensatore di consigli amorosi, la cena della first lady cucinata con il bimby ( simbolo di ricchezza e modernità per le donne del paese), la casa condonata di Matilde e di Mimì, che assomiglia al Petruzzelli ed è dotata di un bagno con i rubinetti a fotocellula ( che la fisrt lady non dimentica di mostrare a tutti gli ospiti, in una processione continua verso il bagno), il presepe con tutte le statuine della Thun (messo in bella mostra all’ingresso di questa casa) e le protagoniste di mezza età, che per essere ammirate e notate si agghindano come degli alberi di Natale.
Troviamo tutto il repertorio dell’apparire, presente soprattutto quando nella vita l’essere è molto carente e le tipiche paturnie che vive la gente di provincia. E’ comunque un romanzo carino e simpatico, dal quale si potrebbe anche trarre una commedia natalizia.

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