Narrativa italiana Romanzi La casa di Akir
 

La casa di Akir La casa di Akir

La casa di Akir

Letteratura italiana

Editore


Alirupe: una manciata di case abbarbicate sopra il blu mozzafiato del mare siciliano. Anticamente la Rupe di Alì, monito sornione di una colonizzazione alla rovescia, di un tempo in cui gli “infedeli” fuggirono indignati dai depravati occidentali. Ed ecco che l’apparizione di Akir è quasi il segno di un destino beffardo, col suo strano modo di parlare smozzicando stralci di francese e un dialetto siciliano ormai fossile, a dimostrazione che l’esoticità è solo illusione. La sua casa sorge laddove un tempo il circolo Lenin brulicava di ragazzi appassionati di politica e futuro; da antico esule, ora è il tunisino a ridare vita, di tanto in tanto, a una passione rassegnata alla mediocrità del presente. Ma lui non si chiede il perché, lui sa vivere e sporcarsi con la concretezza delle cose, contrariamente a Zangara e agli stravaganti “habitatores” della biblioteca, contrariamente ad Andrea, il protagonista che con le sue e-mail dà vita a questa storia appassionata e semplice, straordinaria e profondamente intima; in una parola: indimenticabile. Come possiamo vivere quando cadono le illusioni ed è comodo perdersi nella propria riconosciuta follia? Persino l’amore è pura spinta alla procreazione, e allora, quale strada prendere? Norino lo chiama “domocentrismo”, ma scegliere di ridimensionare il proprio sogno e costruirsi una “casa”, anelare finalmente alla normalità, può essere il più arduo dei cammini.



Recensione della Redazione QLibri

 
La casa di Akir 2012-12-01 12:55:31 Solaria 51
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Solaria 51 Opinione inserita da Solaria 51    01 Dicembre, 2012
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L'amicizia è come la luna, ti presenta un solo lat




Diciotto lettere e un epilogo compongono questo bellissimo romanzo. Mi verrebbe da considerarlo un romanzo-saggio sui valori dell’amicizia, della vita e della morte,veri protagonisti della storia; quest’ affermazione scaturisce dal contenuto delle lettere fino all’epilogo, dove il concetto di amicizia, vita e morte toccano la loro massima carica emotiva.
Andrea, la voce narrante del romanzo, racconta la sua vita attraverso uno scambio epistolare, per posta elettronica: i rapporti con la famiglia, con i suoi amici e come si confronta con le persone del luogo in cui vive. Il complesso delle circostanze in cui nascono e si sviluppano i fatti è un piccolo paese della Sicilia. Andrea, sin da piccolo è costretto a vivere con la zia, poiché il padre, colto da una forma di paranoia, non lo ritiene suo figlio; gli viene concesso, con la riluttanza del padre, di pranzare con i suoi familiari solo la domenica: questo è l’ accordo stabilito. La condizione familiare, lo costringe a vivere e sentire una diversità rispetto ai suoi coetanei. In ogni lettera ripercorre le varie fasi della sua vita: l’amore adolescenziale con Lucilla, sua compagna di scuola, che scaturirà in un rapporto difficile e problematico. In questo rapporto, il significato di amicizia, appare ad Andrea, in tutta la sua ambiguità. Le figure del nonno e della zia che lo hanno aiutato a crescere; quella del prete, don Ilario, che si diverte a proporgli la risoluzione di paradossi e infine, l’amicizia con Norino che rispetto agli altri amici rimane più confidenziale. Le giornate vengono trascorse al circolo dove si parla di politica, al bar, invece, si discute di donne e, in biblioteca, luogo in cui i frequentatori vengono chiamati habitatores, si argomenta di cultura. Con il passare degli anni, Andrea, si rende consapevole che il rapporto con Lucilla non avrà soluzione, tutto rimane nel limbo dell’incertezza e il desiderio di crearsi una famiglia lo tormenta, quella famiglia, alla quale, per motivi a lui sconosciuti e incomprensibili non si è sentito mai di appartenere. L’epilogo del romanzo, lo lascio a chi ha voglia o l’occasione di leggerlo: in appena cinque pagine è racchiuso l’essenza del racconto. Lo stile è raffinato, il lessico ricercato; l’autore riesce a far passare messaggi profondi con semplicità, trascinando il lettore nel vivo del pensiero dei personaggi; crea delle ancore, affinché chi legge riesce a riflettere sul senso della vita; i dialoghi riescono a far sentire la voce della parola scritta esprimendo sensazioni, opinioni e stati d’animo.


Siracusa 1-12-2012

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La casa di Akir 2012-10-05 07:44:53 Grisù2
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Grisù2 Opinione inserita da Grisù2    05 Ottobre, 2012
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Un libro che consiglio

Non è un libro di un autore famoso ma non ha niente da invidiare ad alcuni dei romanzi che si trovano nelle classifiche attualmente.
Ho iniziato a leggerlo per curioità (mi è stato suggerito da un'amica che va scovando queste chicche) e piano piano mi ha catturata.
Nel romanzo si intrecciano molte storie e molti personaggi, a mio parere ben strutturati, anche se la storia riguarda un solo protagonista. L'atmosfera del libro ti rapisce lentamente ed alla fine ti ritrovi completamente immerso.
Inoltre, è scritto veramente bene.
Io mi sento di consigliarlo a tutti, ma soprattutto a chi ama la buona lettura a prescindere da quanto è famoso l'autore.

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