L'uomo che non voleva amare Hot
Letteratura italiana
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Sofia, una donna.
Questo libro parla della storia di Sofia, una donna. è una donna onesta, con sè stessa e con gli altri, con un marito disabile, per la quale vita lei ha fatto un voto, la sua musica. ha abbandonato il suo amore più grande in cambio della vita del suo uomo. un voto sofferto, certo, ma che ha un senso in tutto questo.
solo che ad un certo punto un uomo si innamora di lei, e da li iniziano i dubbi, le voglie, i desideri di evasione...e l'epilogo. inaspettato, non c'è che dire.
In relazione alla scrittura posso dire che Moccia non si smentisce: ti incanta con queste parole che scivolano sul foglio, ti invita a leggere sempre di più, in modo semplice, fino alla fine, per vedere le scelte degli altri, per confrontarci e lasciarci giudicare a nostro modo.
è un libro leggero, che fa anche sognare a tutte noi un uomo ricco e bellissimo che ci corteggi...
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INTERESSANTE
Credo sia una lettura veloce, piacevole e scorrevole. Moccia parla con semplicità di temi comuni e di situazioni "normali". Ci sono molte storie attorno a noi fatte di taciti accordi con noi stessi che ci permettono di "continuare" a vivere in certe circostanze, nel modo che riteniamo più giusto per noi stessi. Affronta il tema dell'amore mostrandolo da una prospettiva diversa, mostrando e descrivendo la parte nascosta che lo condiziona e guida (il senso di colpa), forse più cinica ma senza dubbio presente nella vita.
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E' un libro onesto
A me Moccia piace perchè è onesto, nel senso che quello che ti aspetti da lui è una storia d'amore ben congegnata dove lui faccia il suo dovere, che è di essere tormentato ed involontariamente follemente innamorato di lei, e lei faccia il suo dovere, che è quello di essere una persona indipendente ed autonoma, che cede a lui solo dopo una grande battaglia interiore e che comunque non perde mai la bussola della dignità e dell'amor proprio. Questo ti aspetti e questo fa, regalando al lettore momenti di spensierata piacevolezza.
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MOCCIA
Sono rimasta un po' delusa da quest romanzo. Andando in biblioteca sono rimasta affascinata dalla copertina di questo libro, poi vedendo l'autore ho pensato fosse la solita storia d'amore vista in tre metri sopra il ceielo, ho voglia di te e negli altri suo romanzi.
Però la copertina mi affascinva troppo e quindi ho deciso di leggerlo.
Lo stile è semplice, scorrevole. Non mi sono affezionata a nessuno dei personaggi, non mi hanno trasmesso nesuna emozione.
Tratta di un amore complicato tra Sofia, una pianista talentuosa e il suo fidanzato Andrea. Sofia per amore farà un voto: smetterà di suonare in cambio della vita di Andrea.
Dopo anni di matrimonio di alti e bassi, nella vita di Sofia entrerà Tancredi, un uomo ricco, bello con un problema : non vuole amare per via del suo passato.
Il finale l' ho trovato molto deludente.
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- sì
- no
stile impeccabile. (Y)
Secondo me, anche se si dice che e un libro diverso dagli altri precedenti, non lo e cosi tanto! E sempre l'ideale dell'uomo bello, ricco, e affascinante che si innamora della donna che non puo avere.. etc etc. Comunque non direi mai di aver letto qualunque libro di Moccia senza interesse, senza che mi da i brividi, ha uno stile impeccabile. Questo ultimo mi e piacuto perche e pieno di fascino, in cui devi arrivare fino alla fine, di corsa e senza fiato, per mettere al posto giusto ogni tassello della storia. Magari avra un finale un po storto, ma comunque mi e piacuto proprio per questo - diverso dalle solite favole a lieto fine. Lo consiglio a chi ama piu che altro lo stile di Moccia. E perche no? mi piacerebbe vedere anche il film! :)
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Semplice
Lo stile di Moccia ormai lo conosciamo un po' tutti e quindi è inutile aspettarci un ottimo lavoro. Peccato per il contenuto, la storia era abbastanza buona e i personaggi, se approfonditi meglio, potevano trasmettere qualcosa. Invece nulla, non ho provato alcuna emozione e non mi sono affezionata ad alcun protagonista.
L'amore è complicato mentre in questo libro sembra tutto troppo semplice. Se fosse davvero cosi, sarebbe giusto chiamarlo con un altro nome.
Le scene spinte sono davvero troppe e tutte ugualmente mal descritte e simili. Il finale, tralasciando la scelta della protagonista, si conclude rapidamente e non lascia tempo al lettore di assimilare gli ultimi avvenimenti.
Lettura leggera e scorrevole.
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Stesso timbro e registro
Moccia è un autore che non amo molto. Ho letto diversi suoi libri, ma i suoi romanzi d'amore rivolti ai giovanissimi mi hanno un pò stancato. Forse hanno stancato anche lui, perchè con questo libro cambia fascia di età, ma non timbro e registro. Il protagonista è Tancredi, uomo affascinante e ricchissimo, lacerato da una ferita del passato che lo rende incapace di amare. Perde però la testa per Sofia, una pianista che ha rinunciato alla sua carriera per un voto d'amore. Parte la corsa alla conquista, più per una sfida che non per un vero sentimento. E il libro si trasforma nella solita storia di amore e passione. Alla fine siamo sempre di fronte a pagine direi banali, a personaggi eccessivamente stereotipati, ad una narrazione con uno stile che non è niente di più di quello delle tipiche letture estive.
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Orrendo
Non ci sono parole per dire quanto sia brutto e orribile questo libro! Non mi scandalizzo affatto per le scene spinte presenti in molte pagine ma è una cosa rivoltante. Non capisco perchè libri come questo facciano soldi a palate. Storie banali che più banali di così non si può, scene spinte a più non posso. Moccia, ti prego, smettila di scrivere e vai in vacanza alle Bahamas.
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Visione distorta della disabilità
Certo che Moccia ha una visione molto distorta della disabilità e non solo (anche se il libro non è incentrato esclusivamente sulla disabilità), per carità è solo una storia, è solo un libro pero' non credo che lasci a passare un bel messaggio anzi non lascia proprio.
La donna che fa un voto d'amore ovvero rinuncia a suonare solo perchè ha il marito disabile almeno cosi' fa capire,che vive una vita triste accanto ad una persona disabile cioè... Come se la vita di chi sta accanto ad una persona disabile fosse sacrificata in tutto e per tutto. Io sinceramente lo reputo un insulto per chi è sposato (io lo sono) con una persona disabile.
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assurdo
una storiella banale in modo sconcertante, inverosimile come la favola di cenerentola, solo che quella è dichiaratamente una favola per bambini.
scorre e si legge in fretta questo si, la curiosità di vedere cosa si inventa per il finale c'è... ma poi il finale viene tirato via in quattro e quattrotto... assolutamente sconsigliato.