Narrativa italiana Romanzi L'ultimo dei vostiachi
 

L'ultimo dei vostiachi L'ultimo dei vostiachi

L'ultimo dei vostiachi

Letteratura italiana

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Il giovane Ivan, rimasto solo dopo la morte del padre, cerca di sopravvivere vendendo le pelli degli animali che uccide. L'integrazione nel mondo gli è molto difficile, a causa della misteriosa e incomprensibile lingua che parla, che lo identifica come l'ultimo dei vostiachi, la più antica tribù del ceppo protouralico.



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L'ultimo dei vostiachi 2010-06-21 13:04:55 murasaki
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murasaki Opinione inserita da murasaki    21 Giugno, 2010
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l' ultimo suono, la prima passione

Ogni lingua cerca di dire qualcosa; ogni lingua non può che approssimare la volontà di passione e ogni lingua è un labirinto per abbracciare la coscienza del comunicabile e del valore del silenzio. Il personaggio di questo romanzo è un superstite ; come chi appartiene alla civiltà tenta di raggiungere un luogo che sia la comunicazione, anche Ivan tenta di comprendere. Tenta con i propri mezzi, con i propri suoni. Ma sono proprio i suoi suoni che daranno la stura ad una sorta di vaso di Pandora.

"Il significato delle cose è un luogo nascosto, estraneo a ogni lingua , e ognuna tenta con le sue imperfette parole di raggiungerlo. Da sola nessuna può riuscirci.
Servono tutte le lingue del mondo per tenere vivo l' universo"

I suoni da soli non innescano che la reazione della curiosità, o la fascinazione ineffabile della musica; ma qualcuno vuole strumentalizzare suoni di una lingua che non esiste più e lo stesso Ivan, depositario ultimo di una tradizione ormai scomparsa.
I personaggi che intenteranno una competizione per ricavarne un profitto personale pagheranno cara la loro velleità; e non soltanto loro. Anche qualcuno di apparentemente innocente pagherà con la propria vita.
Ivan in fuga, sulla nave che dovrebbe riportarlo vicino ai suoi boschi:

"...batteva coi piedi e urlava le parole della sua canzone strozzandole nella gola perchè non mandassero eco. Così facevano i cacciatori del Tajmyr. come un fumo , il suo canto si levava nella sala avvolto da una calda raucedine. La gente ascoltava estasiata quelle grida selvagge che nessuno aveva mai udito. Tutta l' arena fremeva, pulsava al ritmo della danza di Ivan (...)"

E' un momento di commozione, e anche se nessuno comprende le parole del canto intonato da Ivan, tutti i presenti si mettono a manifestare la loro partecipazione.
Vi invito a pensare a quando vi è capitato di ascoltare i battiti di una percussione, o la musicalità di un gruppo di suoni del quale non si cerca neppure più il significato. Musicalità. Onda.

"Su una nave da crociera che attraversa il baltico da Helsinki a Stoccolma, l' ultimo dei Vostiachi si guadagna da vivere esibendosi nello spettacolo del gruppo folcloristico estone "Neli Sardelli" .Suona un tamburo fatto di pelli di renna, cantando le antiche canzoni di una lingua misteriosa che a sentirla fa accapponare la pelle, fa venire la voglia di pregare"

E così termina la storia di Ivan.
se vi piace la musica e vi piace il silenzio, leggete questo piccolo gioiello.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Il profumo, Suskind
Tokyo soup, R. Murakami
Il morbo di Haggard, McGrath
New York trilogy, Auster
Hobby, Fried
Delitto e castigo, Dostoevskji
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