Narrativa italiana Romanzi L'ultima estate di Catullo
 

L'ultima estate di Catullo L'ultima estate di Catullo

L'ultima estate di Catullo

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di L'ultima estate di Catullo, romanzo di Alessandro Banda edito da Guanda. C’è un uomo, solo, davanti a un lago. È giovane, ma sente che la sua esistenza sta per concludersi. Le onde del lago sembrano onde di memoria, a ognuna corrisponde un ricordo. L’uomo è un poeta, è Catullo. Guardando il suo lago, il Garda, l’antico Benàco, Catullo ripercorre le tappe principali della sua breve vita: l’apprendistato presso il suo maestro Valerio Catone; l’incontro con Cesare nella casa del padre; le avventure a Roma con gli amici poeti Lucrezio e Anser; la ricerca dell’inafferrabile Camerio. Ma, quello che più conta, rievoca le fasi alterne del suo amore travolgente per una donna sposata, una donna dai due nomi, Clodia e Lesbia. Un amore che ha conosciuto l’esaltazione più pura e la disperazione più nera e a cui Catullo rimane legato nonostante e contro tutto, perché per lui ciò che accade una volta accade per sempre ed è eterno, anche e soprattutto l’amore. Nell’illusione di dimenticare la donna dai due nomi, Catullo però fuggirà, via da Verona, via da Roma, fino all’assolata Bitinia, sulle rive di un mare lontano. Lì una prostituta gli indicherà una strada per la salvezza, una forma di redenzione che ora le onde del lago sembrano rendere possibile...

Alessandro Banda è nato a Bolzano nel 1963 e vive a Merano, dove insegna nel locale liceo delle scienze umane. Ha pubblicato Dolcezze del rancore (Einaudi, 2001) e Due mondi e io vengo dall'altro (Laterza, 2012).



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L'ultima estate di Catullo 2013-06-01 05:28:02 ant
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ant Opinione inserita da ant    01 Giugno, 2013
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Pensieri profondi di grandissimi autori

Libro singolare e fantasioso, l'autore prendendo come riferimento lo scrittore classico Catullo ci narra della vita di quest'ultimo, affrontando tematiche universali x gli esseri umani come: l’amore, l’amicizia, l’arte ed il destino.
Quello che colpisce immediatamente di questo testo è lo stile, a metà tra il lirico ed il popolare e soprattutto lo sviscerato amore che il protagonista prova x l'adorata Clodia/Lesbia


quote:
--------------------------------------------------------------------------------
...Il suo corpo, il suo corpo stesso, che giganteggiava nella mia fantasia accesa, che vedevo adagiato su pianure e vallate, enorme, immane, splendide fattezze di dea colossale, m'era parso di colpo così piccolo, così esposto ad ogni pericolo, come se bastasse un niente a distruggerlo, a spazzarlo via. Forse, cercai di persuadermi è proprio questo che lo rende così fascinoso: la sua irreparabile caducità; niente lo potrebbe fare più prezioso. Oggi c'è. Domani magari no. Questa notte potrebbe davvero essere stata l'unica.
Cosa c'è di più caro? (cit pag115)
--------------------------------------------------------------------------------


E così come per le sofferenze amorose , le stesse vicissitudini il protagonista le vive a riguardo dell'amicizia e degli altri temi sopra elencati, infatti tra i personaggi principali del romanzo, oltre naturalmente al protagonista Catullo, e poi Clodia, vengono proposti anche: Valerio Catone, Lucrezio e Cesare che giunge all'anima della trattazione dicendo a Catullo:


“Sei come Tantalo che si avvicina affamato al frutto e il frutto si ritira da lui, continuamente. Continuamente sei costretto a versare acqua con un setaccio in un vaso bucato come una Daneide. Sei condannato, Catullo, come Sisifo, come Cesare, a portare il macigno sulla cima del monte e, appena ti giri, il macigno rotola giù e devi ricominciare la fatica.” (pag 30).
A fare da cornice a questi profondi ragionamenti c'è spesso il Lago di Garda , altro spunto da sottolineare è la descrizione delle due città amate dal protagonista cioè Verona e Roma.
Originale direi

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