L'ultima estate
Letteratura italiana
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Finalmente il merlo bianco..
Un libro di struggente bellezza, che restituisce il colore della vita illuminandolo del dolore della malattia, viatico dell'ignoto, ma sempre con l'ultimo dei sensi rimasti, il senso dell'ironia.
Bisogna avere la forza di distinguersi, sembra suggerire l'autrice, la forza di uno stupore per una diversità che è quasi quella del merlo bianco, tra i tanti merli neri, finalmente nato, finalmente esiliato, finalmente sublimato nel grigio di una merla che torna a casa. Ecco forse il messaggio finale, la forza di tornare a casa, dopo lo stupore di una vita che acquista i toni stemperati di ciò che non è più bianco, ma non è nero....Con il sorriso che dolcemente ci accompagna....ad un certo momento... ad un certo momento....eredità per sempre.
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Acronimo
L’attesa della fine, quando si è afflitti da
Una malattia degenerativa (sclerosi laterale amiotriofica) è
Lo sprone per apprezzare maggiormente la vita,
Tanto nei particolari amplificati dalla sensibilità minacciata -
I vicini, un merlo che nidifica, la compagnia del gatto -
Ma anche nei ricordi: l’infanzia, un sentimento saffico, l’
Attivismo femminista, la psicanalisi.
E la paura lievita e dilaga con la progressione dell’invalidità.
Solo la mente mantiene vitalità ed energia, stimolata e
Tallonata da Zeta, voce fuori campo che è il morbo
Alias dolore, coscienza, consapevolezza. Scorrono immagini
Tra Roma e Venezia. Toccante romanzo autobiografico,
E’ stato nel 2009 premio Campiello opera prima e finalista allo Strega.
P.S. L’incipit del romanzo è emblematico:
“La cosa più stupida da dire a un malato è che lo si trova molto bene.... La cosa più triste è quando non te lo dicono più”.
Bruno Elpis
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Sofferenza
L'argomento è triste, alcuni passi angoscianti fino al limite della sgradevolezza. Quando si parla di malattia e di morte è d'altronde difficile essere allegri, ma all'autrice (esordiente settantenne) non manca certo l'umorismo e l'autoironia (la malattia di cui parla la riguarda) e la scrittura è elegante. Ha vinto il Premio Campiello Opera prima 2009.