Narrativa italiana Romanzi L'ubicazione del bene
 

L'ubicazione del bene L'ubicazione del bene

L'ubicazione del bene

Letteratura italiana

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A venti chilometri in automobile dal lavoro e dal supermercato, la città continua e diventa un altro luogo: Cortesforza. Come la contea di Yoknapatawpha in Faulkner e la Regalpetra di Sciascia, Cortesforza è un luogo tanto più vero quanto più è immaginario. Qui la giornata è ridotta a tragitti in auto verso casa. Il lavoro non si vede più, è dappertutto, ha invaso i comportamenti quotidiani, affettivi. Per dare un senso alle proprie esistenze, gli abitanti di Cortesforza accendono un mutuo, traslocano in una zona nuova o «mettono in cantiere un figlio». Ogni volta, però, lo svelarsi improvviso di una seppur piccola possibilità provoca una sconfitta irreversibile. Una commedia umana raccontata con sguardo lucido, impietoso, privo di giudizi. Nessuna apocalisse: solo un'inevitabile, comune disfatta.



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L'ubicazione del bene 2015-05-16 17:12:58 ant
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ant Opinione inserita da ant    16 Mag, 2015
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9 racconti , in tutti la voglia di cambiar vita

Nove racconti con personaggi diversi, ma tutti ambientati nello stesso posto(un luogo con nome di fantasia, Cortesforza, a 20 km dalla tangenziale che porta a Milano) e in ognuno di questi resoconti emerge prepotente un argomento centrale: la frustrazione e la voglia di cambiare la propria esistenza.
L'autore è abile a incuriosire il lettore con storie di umanità varia, si spazia dal sogno di diventare imprenditore di Pietro nel ramo...della derattizzazione, al miraggio di Gabriele e Silvia di ristrutturare un casale affinchè il loro ménage familiare si consolidi, e via andare attraverso le narrazioni di un gruppo di impegati, questo è il racconto più incredibile secondo me, che si riuniscono settimanalmente nella villetta del capo, ognuno portando il suo pesce combattente tailandese, con lo scopo che alla fine di questi combattimenti siano stabilite le gerarchie nell'ambito della ditta!!! Un resoconto crudo e senza sconti di quella che è la realtà di tante zone periferiche, apparentemente con tutti gli standard di efficienza(biblioteche, palestre, centri commerciali), ma dove purtroppo regna l'incomunicabilità ed è emblematico il passaggio in cui, in uno di questi racconti, un estratto conto recapitato al destinatario sbagliato crea un’occasione d’incontro fra due vicini: "Le offro da bere, si accomodi". Uno è in ciabatte, l’altro in tuta: finora si erano limitati a cenni di saluto e hanno poco da dirsi, poco in comune. Ma uno di loro ha un pappagallo, ormai vecchio e incapace di imparare nuove parole e proprio lì nasce il bisogno di solidarietà, di fare qualcosa insieme, di costruire la propria identità attraverso esperienze comuni: "Avanti, mi aiuti a insegnargli qualcosa, dica qualcosa, una parola"
Realistico

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