Narrativa italiana Romanzi L'isola delle rose
 

L'isola delle rose L'isola delle rose

L'isola delle rose

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Negli anni Sessanta, al largo di Rimini, appena oltre il limite delle acque territoriali italiane, fu costruita una piattaforma di 400 metri quadrati che, il primo maggio 1968, si proclamò indipendente con il nome di Isola delle Rose: anzi, Insulo de la Rozoj, visto che la lingua ufficiale della micronazione era l'esperanto. Il nuovo romanzo di Walter Veltroni si ispira a quel fatto vero e dimenticato per raccontare il sogno di libertà di quattro amici riminesi, un po' vitelloni e un po' visionari, che per qualche mese riescono non solo a dare vita al nuovo Stato, ma anche ad aprire sulla piattaforma un bar ristorante e una radio libera (o meglio, pirata, come quella del film I Love Radio Rock). E un'utopia destinata a misurarsi con il mondo reale, ma che testimonia il valore dei sogni.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.5  (2)
Contenuto 
 
4.5  (2)
Piacevolezza 
 
4.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
L'isola delle rose 2013-11-09 22:24:21 ant
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
ant Opinione inserita da ant    10 Novembre, 2013
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Rimini 1968

E' una storia molto bella,che prende spunto da episodi realmente accaduti nel 1968, Veltroni sa reinterpretare gli avvenimenti rendendo tutto molto favolistico e sognante.
La trama: nell'estate del 1968 tre ragazzi riminesi felicemente realizzati negli studi, tutti laureati col massimo dei voti, decidono di dare sfogo alle loro fantasie e pensano di creare un luogo dove poter permettere a tutti di esprimere il proprio estro artistico di qualsiasi genere.
Queste idee si condensano e poi si materializzano nella creazione di una piattaforma al largo di Rimini, per poter attuare il tutto c'è bisogno innanzitutto di fondi e a dare una mano decisiva alla realizzazione dell'opera sarà il padre di Giulio, uno dei protagonisti del romanzo, insieme a Laura, Giacomo,Elisa, Alfonso etc.
Il progetto fu compiuto, dopo mille peripezie e insinuazioni di ogni tipo, appena oltre il limite delle acque territoriali e la piattaforma venne battezzata "L'isola delle rose" ,"Insulo de la rozoj " x l'esattezza sì perché come lingua ufficiale di questo posto fu scelto l'esperanto.
Bravo Veltroni a combinare bene i sogni, le fantasie, le aspettative e tutte le faccende personali, soprattutto sentimentali, dei ragazzi con quello che succedeva in quegli anni non solo in Italia , ma nel mondo.
Un bel mix di digressioni di tutti i tipi si trovano in questo libro, con la voglia e l'ansia di vedere realizzato un sogno così avveniristico e suggestivo.
Particolare
(Ps: in realtà nel 68 l'isola delle rose venne realizzata da un imprenditore molto scaltro che magari voleva sfruttare l'extraterritorialità per motivi fiscali etc

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
libri con spunti sia sentimentali che politici
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
L'isola delle rose 2012-11-10 05:20:02 Bruno Elpis
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    10 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

"L'isola e le rose" di W. Veltroni - Commento di B

Mi sono accostato alla lettura dell’ultimo romanzo di Veltroni con un duplice atteggiamento: di diffidenza, quella che normalmente nutro nei confronti dei politici o degli ex politici, e di curiosità, tipica di chi vuole valutare una nuova ‘versione’ (quella di scrittore) di un personaggio pubblico.
Devo dire che, a lettura ultimata, sono stato percorso dalla dolcezza e dalla nostalgia che pervadono un romanzo che parla di gioventù, di ideali e di progettualità. Perché “L’isola e le rose”, con la tecnica del flash back, narra la storia di un manipolo di giovani (“… al Pincio, si erano giurati di restare amici per sempre. Erano davvero felici, la vita era un libro da scrivere, tutto intorno a loro sembrava sbocciare”) che decidono di costruire una piattaforma, oltre il limite della acque territoriali, nell’Adriatico, a undici chilometri da Rimini, per accogliere una comunità di artisti, poeti e musicisti. Una comunità indipendente e autonoma, sulla base di due presupposti: “la provvisorietà della struttura, in qualsiasi momento, e la natura extraterritoriale del sito.” “Un’isola del bello, della scienza e dell’arte in mezzo all’Adriatico.”
“Tutto diceva che quell’idea bislacca, quel sogno da Peter Pan, era fattibile.”
Il romanzo è una rilettura prevalentemente sentimentale del ’68. Con tanti riferimenti alla musica del tempo, con molti richiami al cinema, soprattutto a quello di Fellini.
Le pagine parlano di speranze – ai limiti dell’utopia – e di sogni. E trasudano di rimpianti, evidentemente causati dalla retrospettiva degli anni successivi al ’68.
Le parole, e anche qualche fotografia, narrano anche del crollo dei sogni, avvenuto con un’esplosione nel mare.
Il libro di Veltroni è piacevole e – a proposito di utopie, Platone docet – forse è lì a dimostrare che la politica dovrebbe essere lasciata nelle mani dei filosofi. O degli scrittori. E della cultura in generale. O è pura utopia quella di …

… Bruno Elpis?

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Marcuse. Sto scherzando. Il libro è una gradevole lettura per tutti.
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca