L'impiegato Deluso
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
L'impiegato Deluso
Chi di noi, non ha fatto nella sua vita l'impiegato alzi la mano!
Se non vi è mai capitata questa (s)fortuna sappiate che questo libro fa per voi perchè descrive perfettamente la vita dell'impiegato!
Questa è la storia di Giovanni che dopo anni di studio partecipa ad un concorso per lavorare presso la pubblica amministrazione e che con sua grande sorpresa passa e da un giorno all'altro si trova a dover fare fronte a tutte le sue aspettative e ad un nuovo ambiente.
Ma ovviamente nulla è come sembra e fra lunghe attese e colleghi nulla facenti si trova a dover chiedere a qualcuno di fargli fare qualcosa per impiegare il tempo.
Questo è l'inizio di una nuova vita per Giovanni che, nel bene o nel male cambia, in un susseguirsi di sali e scendi non da poco.
Ma del resto quale vita non è così?
Questa è la storia di tutti noi.
Ero incuriosita dalla trama e dal titolo e appena mi è arrivato a casa l'ho subito cominciato a leggere.
Sinceramante, ero un po scettica perchè intimorita dalla possibilità di trovarmi fra le mani la storia tragica, sulla vita delusa e poco felice di un impiegato dei giorni d'oggi, magari noiosa e con chissà quali tematiche da affrontare.
Ma con mia grande sorpresa mi sono ritrovata a sorridere e, varie volte a ridere di gusto, mentre leggevo le vicende di questo favoloso personaggio che racconta la sua storia, facendo salti con i ricordi ai tempi passati.
Ho adorato la scrittura ricercata e dettagliata ma allo stesso tempo scorrevole, ironica e leggera.
La trama mi è piaciuta anche se all'inizio ho fatto un po di fatica ad ingranare (sarà forse per la mia poca predisposizione alla lettura di questi giorni o che dovevo prima ambientarmi in una nuova lettura) fatto sta che il libro mi è scivolato davanti come fosse un film.
Mi sono ritrovata in vari passaggi e molte cose descritte sembravano prese pari passo dalle mie esperienze passate quando lavoravo in Comune (come stagista estiva a fare fotocopie) e quando lavoravo come dipendente. Inoltre certi personaggi avevano la faccia di persone che ho incontrato durante la mia gavetta ma con un'unica differenza: il dialetto.
Un unico appunto e poi chiudo sennò divento prolissa:
Nella descrizione dell'autore c'è scritto: "...Durante l'esilio forzato in Australia, in un attacco di nostalgia, ha scritto il suo primo romanzo: questo. Se temete il bis, potete stare tranquilli: non intende andare più a vivere all'estero."
Magari a vivere no (viste le problematiche dei traslochi e quant'altro), ma un viaggetto consiglio di farselo, se questi sono i risultati!
Lo consiglio vivamente!!!!