L'estranea L'estranea

L'estranea

Letteratura italiana

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L'intenso legame tra una figlia e una madre viene improvvisamente travolto e sfigurato quando la madre è colpita dall'irrompere del male. In un racconto incalzante in cui il passato diventa presente, tutta la storia di una vita, la giovinezza tempestosa, gli amori, il fascino e le battaglie di quella donna che ora le appare irriconoscibile, sfilano davanti agli occhi della figlia, mentre entrambe avanzano nella terra ignota della malattia, scoprendosi diverse da prima, abitate da sentimenti sconosciuti, incapaci di comunicare. Troppo vicine e insieme troppo lontane, dovranno poi condividere con lo stesso disorientamento il confronto con medici e ospedali, una comunità spesso inospitale e contraddittoria, che si nasconde dietro un'illusoria bonarietà o l'accanimento delle cure per non considerare il malato un essere umano trafitto e lacerato.



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L'estranea 2013-03-28 10:23:55 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    28 Marzo, 2013
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Viaggio nella malattia

Non è facile avere a che fare con una persona che muore e non è facile per chi muore avere a che fare con se stessi. Ancora meno facile è se chi sta morendo è la propria madre. E se, come figlia, si è avuto con la madre un rapporto un pò conflittuale. La madre che conosciamo in questo libro è tempestosa, tosta, eroica, giovanile, testarda, forte. Con la sua malattia, per lei e per la figlia, comincia un viaggio all'indietro, fatto di ricordi, ed all'interno, fatto di emozioni. Fino ad arrivare ad un punto in cui lo specchio è un legame con se stessa che non vuole più avere. Primo segno che la malattia ha intaccato l'anima. Si pone un aut aut per la figlia: diventare lei, la madre, la sua malattia, il suo corpo, oppure lasciarla in pace perchè da fuori non si può capire niente di quello che succede. Quanta autoanalisi, quanto smarrimento, quanti dubbi, quante paure in queste poche pagine.

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