L'amore mi perseguita
Letteratura italiana
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Troppi affondi al cuore
Monica è una trentenne ingenua ed insicura che usa l’ironia come salvagente. Tanto svampita da accorgersi di essere incinta quando è solo al quarto mese. Tanto forte da essere capace di uscire dalle dipendenze affettive da uomini sbagliati che hanno caratterizzato l’ultimo periodo della sua vita. Tanto fresca da far innamorare. Tanto bella da entrarti nel cuore, soprattutto dal momento in cui si rende pienamente conto di avere la responsabilità più grande della vita. Tanto tosta da decidere di prendere in mano la propria vita e di non abbassarsi mai più a raccogliere le briciole di affetto di chi le sa o le può dare solo quelle. Tanto fortunata da trovare per caso l’amore della sua vita. Bella storia. Vivace, giovane, moderna, frizzante.
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Avventure e disavventure
Monica, quando imparerai ad avere un minimo di autocontrollo? Quando abbandonerai l’adolescenza? A 32 anni la metti la testa a posto?
Nel primo volume sei stata ammaliata dallo scozzese intellettuale, nel seguito sei stata sedotta e abbandonata da lui e da quell’altro, il maledettamente bello, ricco e cafone fino al midollo, ora nel libro conclusivo cosa ci dobbiamo aspettare? Noi lettori affezionati potremo finalmente tirare un sospiro di sollievo sapendoti in salvo da te stessa?
Fra avventure e disavventure, tra amori e illusioni, anche questa volta la protagonista tiene piacevolmente compagnia regalando momenti di puro svago.
La Bosco è frizzante e spiritosa, ironica e spensierata, una mano semplice ma per nulla sciocca. La trama non è originale, anzi è talmente comune, usata e strausata da risultare consumata, ma la differenza la fa chi scrive, la capacità di far sorridere e sognare è un punto favorevole.
Suggerisco la lettura della saga di Monica nel giusto ordine per comprendere appieno alcuni richiami e dettagli, quindi iniziando da Mi piaci da morire, L’amore non fa per me ed infine questo commentato, secondo me il migliore.
Concludendo, per i bisognosi di leggerezza consiglio di seguire le peripezie amorose della spumeggiante Monica.
“Lui tornerà a d essere un estraneo dopo che avrete fuso le vostre vite in una sola, vi sarete confidati i segreti più nascosti e avrete abbattuto il muro di qualunque pudore. Sarete due estranei anche se conoscete il ritmo del vostro sonno, i vostri odori, le vostre abitudini e i vostri schemi. Due estranei che si conoscono meglio di chiunque altro e le cui vite non si incroceranno mai più se non per caso.”
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Chiusa una porta...
L'epilogo della trilogia di Federica Bosco, è l'edeguata conclusione alle disavventure amorose della protagonista. Passando da un fallimento all'altro, dalla fantasia alla realtà, Monica approda al tanto sospirato Amore. L'uomo della sua vita arriva, come tradizione vuole, "quando meno se l' aspetta", peccatto che tutte noi ce lo aspettavamo, invece.
Tutta la storia è condita con una buona manciata di ironia - anche nelle circostanze più infelici - e irrealizzabilità. Sarebbe bello abbandonarsi alla prospettiva fiduciosa che tutto si concluderà nel migliore dei modi, che dietro ogni porta chiusa, c'è sempre il tanto sospirato "portone" che si schiude.
E' uno di quei romanzi che va interpretato per quello che è, senza cercare di cogliere intrinsechi significati o rivelazioni sul significato della vita. L'unica rivelazione è che la vita è ben diversa.
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piacevole sorpresa!
Romanzo piacevole da leggere, in cui credo che molte trentenni possano riconoscersi, adatto a chi vuole una lettura leggera ma in grado di dare quella "botta" di ottimismo e di forza di reagire ai piccoli/grandi pasticci della vita!
Simpatica l’idea di mettere delle ricette (credo vere?!) durante la narrazione, un po` infelice invece la scelta iniziale di ironizzare (scusate, sono solo due righe, però le ho trovate veramente di pessimo gusto, anche se sarà solo una mia esagerazione) su un fatto che costituisce un triste caso di infanticidio della cronaca nera italiana (probabilmente la scrittrice non ci avrà riflettuto, però non é molto divertente come frase: "invece di minacciarla di lanciarla giù dallo scarico del cesso", riferito ad una bambina; quando purtroppo credo nel 1994 il fatto é realmente accaduto con un neonato).
Tolto questo, libro scorrevole, da leggere e regalare alle amiche e, perché no, anche a tutti quelli che non credono molto in noi, ha il magico potere di ricordarci che abbiamo tutti delle risorse nascoste…da sfoderare in caso di necessità!!!