Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 7
Dall'archivio magnetico del signor Alex D
“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” è un romanzo dello scrittore italiano di 46 anni Enrico Brezzi che lo scrisse a soli 21 anni. Fu pubblicato nel 1994 dalla casa editrice Baldini e Castoldi.
Onestamente lo scrittore Enrico Brizzi non lo conoscevo e perciò mi ha fatto molto piacere leggere un suo libro, è sempre bello conoscere autori talentuosi nuovi; principalmente sono contenta di aver letto questo libro perché a mio parere è molto speciale. Vedendolo esteriormente nessuno penserebbe che possa essere un libro che spicca rispetto agli altri e sono piuttosto certa che non lo penserebbero neanche gli adulti leggendolo. Questo romanzo ha l’unico, e il solo scopo, di accompagnare gli adolescenti lungo il loro percorso. Questo io l’ho capito dal lessico utilizzato durante tutto il romanzo: usa termini che non si addicono ad un testo scritto ma questo non penso che fosse per ripicca contro altri libri scritti con registri elevati, bensì per cogliere la nostra attenzione. A volte succede di perdere la concentrazione durante una lettura a causa di termini troppo complessi di cui non si sa il significato e di cui si è perso interesse, questo romanzo fa l’opposto: nei momenti leggermente più vuoti, o semplicemente di riflessione del protagonista, ci richiama alla lettura con una semplice parola. All’inizio mi sembrava talmente esagerato da arrecarmi l’effetto opposto ma più mi addentravo all’interno della vicenda, più comprendevo il motivo di quella scelta di parole. Non cercava solo la nostra attenzione ma voleva farci capire che stavamo leggendo i pensieri scritti di un adolescente come noi, e non di un adulto che cercava di parlare del periodo che stavamo affrontando ma in modo così distaccato da farci pensare che ormai si sia dimenticato di come lui stesso l’ha affrontato. La scrittura di Brizzi è frizzante: non la potrei definire in altro modo.
Andando a parlare più specificamente della trama del libro, questa parla di Alex, chiamato quasi sempre con il termine “il vecchio Alex”, che è un adolescente ribelle. Durante tutto il testo ci racconta molte delle sue bravate che è abituato a fare insieme a piccoli gruppi di amici ribelli come lui. Tutto ciò che fa ha sempre uno scopo ed è quello di cercare di mostrare a tutti com’è realmente il mondo e cerca di togliere le maschere che secondo lui tutti hanno. Ci sono varie pagine in cui parla male dei compagni e compagne di classe e di scuola definendoli finti e con doppia faccia. Secondo lui tutti fingono di essere bravi per nascondere il loro lato vero e questo lo fa arrabbiare. Anche per questo motivo ha pochi amici e quelli che ha sono coloro che sono come lui e, chi più, chi meno, credono in quello che crede lui.
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Quando si voleva solo volare...
Non posso non dedicare una recensione al primo dei libri letti nella mia età adolescenziale; rivisto oggi che ho 24 anni, mi fa un pò di tenerezza sia al ricordo di quanto ingenuo e sognatrice ero, e sia di quanto questo libro mi aveva lasciato. La scrittura di Brizzi è frizzante, volutamente molto giovanilista, si vede che è un libro scritto per adolescenti,per quelli un pò inquieti e ribelli, quelli che appunto vogliono fuggire dal gruppo. Chi non si è riconosciuto nella rabbia del giovane Alex, nel vedere un mondo diverso da quello che fantasticavamo nell'infanzia; un amore difficile che lotta contro le imposizioni e le prassi della società, il luogo comune di una borghesia tutta italiana; quella del mantenimento dello status quo e dell'interesse particolare; quella che emargina chi è fuori da clan, lobby; quella stessa società che omologa gli individui e non lascia spazio a spiriti liberi. Quanta forza mi ha dato questa lettura nei momenti piu difficili e bui della mia età da teenager; quando il mondo che mi circondava era distante anni luce dal mio pensiero e dalla mia formazione; Non posso rinnegarla questa lettura, mi ha sempre fatto sentire meno solo. Dai 14 ai 20 lo consiglio vivamente, dopo forse no, perchè la vita ed il mondo vi sarà già apparso nella sua crudezza e disillusione. " Perchè il vecchio Alex non è che piange, è che oggi c'è un vento che è impossibile non lacrimare"....
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il MIO romanzo di formazione
Alex e Aidi. 16 anni, Bologna, anni '90. La vita davanti. Il primo quasi amore. La prima crescita insieme. Questo piccolo romanzo è la storia di un giovane sedicenne che si apre alla prima esperienza con la vita: fatta di amicizie, quelle adolescenziali, così fitte di fratellanza, così caratterizzate dalla sensazione di poter passare la vita intera così, con il sorriso stampato in faccia e la spensieratezza dell'adolescenza; narra del primo amore, quello con Aidi, vissuto piano piano come un germogliare di fiore delicato, nato tra i libri e la musica, le timide chiamate al telefono (quello fisso, altro che i tempi di cellulari e facebook) e le spensierate corse in bicicletta; il rapporto difficile con i genitori, spesso visti dall'adolescente come nemici/dittatori da combattere quotidianamente. Lo stile di scrittura cattura sin da subito, l'autore usa il gergo tipico adolescenziale e fondamentale è il prologo, caratterizzato dall'assenza di punteggiatura, rompendo così le righe, sembrando un lunghiiissimo respiro che introduce la storia. L'amicizia /amore tra Alex e Aidi è delicato, innocente, come solo l'amore a quell'età sa essere. E' un romanzo di formazione dei giorni nostri, senza troppe pretese se non quella di raccontare la genuinità dei rapporti che caratterizzano l'età dell'adolescenza. Importantissima è anche l'amicizia che vivrà Alex con Martino, seppur caratterizzata da punte di tormentati eventi. Fanno da sfondo, come ho detto prima, la musica e i libri, legante tra Alex e Aidi, che poi (se ci pensiamo bene) sono la caratterizzazione più importante delle passioni che a quell'età si abbracciano. Non mancano momenti esilaranti che rendono piacevole la lettura, humor fatto di scene di quotidiana realtà di un normalissimo liceo. Personalmente questo è stato il mio romanzo di formazione, nel senso che l'ho sentito più mio rispetto ad altri perchè le vicende che vivevo all'epoca dei sedici anni si sono avvicinate moltissimo alla storia vissuta da Alex. E' un piccolo gioiello, tutt'ora lo sfoglio con dolce malinconia e sorrido ripensando al suo gergo geniale e azzeccato.
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Un piccolo romanzo di formazione
Il primo libro adulto che ho letto, una scoperta infinita. Non il solito romanzo noioso, in cui la maturità veniva misurata sulla base di lunghe dissertazioni filosofiche sulla bontà del vivere umano, ma sulle reale problematiche di un mondo sempre avulso dalla mentalità adulta, il mondo degli adolescenti. Con il suo linguaggio diretto e poco "corretto" ci apre una porta su un universo da sempre esistito, fatto di leggerezza, divertimento, disagio, ma anche sensibilità e dolore. Brizzi lo fa con una freschezza che a mio avviso mancherà ad altri suoi romanzi, uno per tutti "Bastogne", in cui la crudezza di un modo di vivere rapace avrà la meglio sull'assenza di colpa e pentimento di questo piacevolissimo scritto. Cultura giovane, turbamenti amorosi, band musicali, e dietro l'angolo l'impossibilità di nascondersi in un piccolo mondo facile. Ci sono tutti gli ingredienti per rispecchiarsi con entusiasmo o malinconia nelle pagine di questo libro.
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L'arte di crescere
Un libro dolcissimo che è impossibile non amare. La sua semplicità, il suo modo di vedere la vita come fanno i giovani preadolescenti, di affrontarla e di vivere le emozioni in modo pulito, cercando di scoprirne il significato e di attribuirvi un senso che non è ancora nelle loro esperienze. Una storia che disegna il passaggio all’adolescenza accompagnato dalla ricerca di un io che sappia distinguersi, che sappia uscire dai luoghi comuni e quindi dal gruppo. Molto bello il sottofondo musicale che contribuisce a renderlo assolutamente notevole
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Il chitarrista però era John Frusciante!
Jack Frusciante è uscito dal gruppo è un romanzo veramente notevole. Oltre a rappresentare uno spaccato di vita realistico di un adolescente offre anche alcuni spunti interessanti per quanto riguarda la società italiana e la vita di ogni essere umano. Lo ritengo un romanzo fortemente toccante e coinvolgente. Uno dei suoi punti di forza, ma al contempo di debolezza è la brevità, perchè l'intensità è sempre elevatissima, ma dopo aver letto l'ultima pagina rimpiangerete che non sia più lungo!
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carino davvero!
frizzante e tormentato romanzo adolescenziale, scritto in modo innovativo e giovane, cattura per il suo stile fresco e la facile empatia che immediatamente si crea con i personaggi. una bella storia d'amore/amicizia, a tratti irreale, ma proprio per questo paradigmatica.
personalmente ho amato molto il "sottofondo musicale" da cui tutta l'opera è percorsa.. sembra quasi di sentirli, i Clash e tutti gli altri..
stimola il sorriso e fa a tratti riflettere, lo lessi per la prima volta a scuola, l'ho riletto un paio di altre volte, è sempre piacevole e contiene alcune vere e proprie "perle"!