Narrativa italiana
Romanzi
Io ti aspetto
Io ti aspetto
3375
0Aggiungi ai preferiti
Letteratura italiana
Autore
Editore
Casa editrice
Il telefono squilla nella notte. Papà è un pompiere e a lui non piace proprio tirarsi indietro, anche se l'incendio che l'ha buttato giù dal letto è scoppiato a Chernobyl, alla centrale nucleare. La piccola Marija è nella sua stanza, ma le voci dei genitori che discutono la svegliano. Mamma è arrabbiata: "Non andare, non è il tuo turno. La centrale è pericolosa! ". Ma papà la tranquillizza: gli impianti sono sicuri, i sistemi di intervento tra i più avanzati del mondo. Con quelle parole esce di casa, per sempre. Un'altra voce, anni dopo, rompe il silenzio della notte. Due bambine sono costrette a svegliarsi. "Tu, tu! Prendete le vostre cose! Si parte! ". Spaventate, incerte, intontite dal sonno, le piccole raccolgono le loro poche cose. Non sanno dove le porteranno. Non sanno cosa accadrà. Le compagne d'orfanotrofio le salutano attonite. Senza una spiegazione, le bambine vengono inghiottite dal buio della steppa. Un lungo tragitto in autobus, e poi l'aeroporto. Tra chi sale sul volo charter c'è anche Natasha, sette anni, spaurita e già provata dalla vita. Tra poche ore scoprirà che almeno da quel viaggio non ha niente da temere. La pista d'atterraggio è quella di Cagliari, Sardegna, Italia. Là l'attendono il sole, il caldo, la luce. E soprattutto Annalisa, che l'accoglie a braccia aperte e la colma delle carezze e delle attenzioni che Natasha non ha mai avuto. I destini di Marija e Natasha si svolgono paralleli e contrari. Dalla stessa tragedia, il terribile scoppio del reattore numero 4 di Cernobyl, nascono vita e morte, solitudine e calore umano. E perfino una nuova speranza.
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Io ti aspetto
2012-01-25 16:06:15
Pelizzari
Segnala questa recensione ad un moderatore
Occhi di bimba
Romanzo dolcissimo, che racconta il dramma di Chernobyl dal punto di vista dei bambini. Ed è la storia di mille bambini: la storia di Marija, che perde il papà pompiere nella notte dell’incidente nucleare alla centrale. E’ la storia di bambini che vivono negli orfanotrofi. E’ la storia di Natasha, che viene portata da un aereo fino in Sardegna, dove scopre il sole, il caldo, la luce. E’ la storia del vento avvelenato di Chernobyl e di tante cose non dette. E’ la storia di un calore umano che, pur senza vincoli di sangue, si riesce a sentire e a far sentire. Il personaggio di Annalisa è un raggio di sole, è un sole pieno, è esempio di forza e di amore per la vita, senza egoismi e senza limiti. E’ luce. Calda e piena.
Indicazioni utili
Lettura consigliata
sì
Trovi utile questa opinione?
160