Insegnami la tempesta
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Scelte difficili
Emma è una donna di mezza età, è sposata con Fausto ed ha una figlia adolescente che non comprende. É una donna molto insoddisfatta, Emma, per le scelte che ha compiuto e che sembra aver subito più che aver veramente voluto, una donna molto sola, che non si sente amata dalla figlia e che non appare provare forti sentimenti per nessuno e niente. Non ama il suo lavoro, un lavoro che le è piovuto addosso per ripiego, non sembra provare granché nemmeno per il marito, arrivato in un momento difficilissimo della sua vita e che appare tollerato per puro ripiego.
Emma infatti, quando frequentava l'università, è rimasta incinta: ciò ha condizionato pesantemente la sua vita, rendendola una serie di situazioni non scelte ma accettate in nome del senso di responsabilità, un insieme di seconde possibilità che si sono rivelate in tutta la loro tristezza proprio per quello che sono: seconde possibilità, ripieghi, realtà a cui Emma è arrivata per mancanza di meglio.
In questa vita scialba e grigia si aggiunge l'incapacità della donna di comprendere la figlia, che le è sempre sembrata lontana e inaccessibile ma che, con l'adolescenza, ha alzato un vero e proprio muro di incomunicabilità nei suoi confronti. Fino ad arrivare al giorno in cui Matilde, la figlia inaccessibile, comunica ai genitori di essere incinta, a soli diciotto anni. L'evento imprevisto non avvicina affatto le due figure femminili, anzi, se possibile le allontana ancora di più. Matilde va a cercare l'aiuto di una vecchia amica della madre, Irene, che è diventata una suora di clausura. L'inaspettato (e un po' inverosimile) avvicinamento di Matilde alla vecchia amica materna renderà possibile un chiarimento fra Irene ed Emma, che non si erano più viste né parlate da diciotto anni.
“Insegnami la tempesta” è un romanzo sull'incomprensione e sull'incomunicabilità insita nei rapporti umani, che certamente non risparmia le relazioni genitori-figli. La vita, la letteratura, la psicoanalisi, ci insegnano anzi che il legame madre-figlia o padre-figlio è spesso difficile ed in alcuni casi profondamente problematico: siamo quindi di fronte ad un tema interessante e coinvolgente. Purtroppo, non credo che l'autrice sia pienamente riuscita a costruire su questa avvincente tematica un altrettanto appassionante romanzo. La narrazione è costruita facendo intuire al lettore la centralità e l'importanza di alcuni momenti e personaggi, mentre invece quei momenti e personaggi scorrono quasi senza lasciare traccia...
In conclusione, un romanzo che si fa leggere, che riesce anche ad aprire spiragli di riflessione personale, ma che sicuramente non può dirsi indimenticabile o imprescindibile.
«Che figlio è quello immune dal bisogno? Le creature che hanno urgenza di noi non sono mai quelle che scegliamo. Ne vorremmo altre, che invece sfuggono come se traessero energia dalla nostra volontà di renderci insostituibili. Il bisogno è una dinamica squilibrata.»
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Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Rapporto madre-figlia
Questo secondo libro di Emanuela Canepa mi è sembrato migliore dell'animale femmina, la tematica del rapporto madre-figlia difficile, faticoso, ambiguo, frammentario è interessante soprattutto per l'inserimento della componente di gelosia della madre biologica per il padre non biologico con cui la ragazza ha un rapporto di grande complicitàInvece il rapporto con la madre è rovinato dalla componente ansiosa e dal desiderio di controllo di lei. ILa madre è una donna castrante, mentre il padre incoraggia la ragazza, la libera. Interessante la figura dell'amica suora di Emma, Irene, e soprattutto come l'autrice vede e descrive il convento di clausura. Mi è rimasta impressa l'immagine bellissima dei corpi delle suore chiusi tra le mura mentre il loro spirito come il volano vaga libero dove vuole. Forse avrei preferito il finale meno semplice, vedere come si sarebbero tesi i rapporti e cosa sarebbe successo se... Cosa avrebbe fatto o detto Irene e cosa avrebbe fatto detto Matilde. Come il passato avrebbe pesato sul presente. Interessante in ogni caso la figura di Matilde, libera, sicura di sè, razionale, forte. L'opposto di sua madre.