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Letteratura italiana

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"I personaggi di questo romanzo sono immaginari. Immaginarie le loro storie, immaginaria la trama. Gli eventi da cui essa prende l'avvio sono veri. Vero il personaggio, vera la guerra nella quale il racconto si svolge. L'autore dedica questa sua fatica ai quattrocento soldati americani e francesi trucidati nel massacro di Beirut dalla setta Figli di Dio. Lo dedica agli uomini, alle donne, ai vecchi, ai bambini trucidati negli altri massacri di quella città e in tutti i massacri dell'eterno massacro che ha nome guerra. Questo romanzo vuol essere un atto d'amore per loro e per la Vita" (Oriana Fallaci)



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Insciallah 2011-11-29 08:51:42 Mephixto
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    29 Novembre, 2011
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Ad alto spessore

Personalmente ho trovato questo romanzo molto impegnativo, diciamo quasi un saggio, alleggerito dalla capacità dell'autrice di trasformare e mescolare il tutto in un romanzo crudo e profondo ricco di particolari tecnici e di sentimenti veri.
I personaggio sono ben delineati, ognuno con i propri pensieri, emozioni, problemi, ognuno di loro unico come unico è ogni essere vivente...
Unici come sono unici i momenti vissuti da quei ragazzi (e tutti i ragazzi/uomini ragazze/donne che prendono parte ad una guerra) che si ritrovarono nel paradosso della guerra in Libano in cui vengono chiamati ad essere semplici spettatori del massacro e delle barbarie delle innumerevoli fazioni coinvolte, impotenti bersagli della follia assurda che aveva invaso Beirut e resa ques'ultima una vera e propria città martire.
La descrizione degl scontri e ben dettagliata, ed anche il teorema matematico che accompagna uno dei tanti protagonisti e ben descritto e lo trovo geniale e assurdo allo stesso tempo.
Devo ammettere che il libro è bello ma non posso dire che sia piacevole, la dove il termine piacevole possa indicare qualcosa che ci fa stare bene... no perchè questo libro è una denuncia è un tributo: una denucia alla stupidita umana e un tributo al coraggio di uomini che nonostante la consapevolezza di partecipare a un pensiero stupido portano un po di buonsenso e di amore dove dilaga il caos con il loro sacrifici e le loro rinuncie, e un tributo anche alle piccole (in relatà grandi) cose che spesso non ci rendiamo conto di avere.
In ultimo ma non per ultimo è una denuncia contro le religioni, contro i fondamentalismi, che professano amore e carità, ma in realtà: dispensano sangue e morte non appena gli si lascia la possibilità di proliferare.

Un libro che consiglio a tutti, ma che consglio anche di leggere con il giusto approccio, un libro che non è certo un piacevole svago ma piu un modo per riflettere su ciò che ancora oggi accade...

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Insciallah 2011-11-21 07:05:37 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    21 Novembre, 2011
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La guerra è un'eterna sciocchezza

Ambientato ai tempi della guerra civile in Libano negli anni 80, il libro descrive ampiamente gli scenari di questa guerra, in cui è coinvolto anche un contingente italiano. Il libro si apre con la descrizione dei luoghi e delle scene raccapriccianti di un attentato del 1983. Subito dopo l'attenzione si posa sul contingente italiano, in particolare su alcuni soldati, quasi tutti indicati con un soprannome e l’autrice segue molto da vicino i vari personaggi. Attraverso episodi delle loro vite e la narrazione di ciò che accade nelle varie sedi del contingente si introducono tutti i personaggi attorno ai quali verteranno le vicende del romanzo. La descrizione delle battaglie è molto lunga e dettagliata, e rivela anche le grandi capacità della Fallaci e la sua conoscenza dell'ambito bellico. Il libro è scritto con uno stile impareggiabile, che in alcuni casi rasenta la perfezione: più generi di romanzo in uno solo (romanzo reportage, romanzo di guerra, pamphlet, romanzo d’amore) e più stili insieme. Stupefacente, a questo proposito, l'introduzione, nei dialoghi, di più lingue (arabo, francese, inglese e tedesco) e, tra gli italiani, di quasi tutti i dialetti della nostra lingua, trascritti in modo perfetto, anche i più difficili. Il primo capitolo lascia senza fiato. E’ lei che lascia senza fiato.

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