Insciallah
Letteratura italiana
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Ad alto spessore
Personalmente ho trovato questo romanzo molto impegnativo, diciamo quasi un saggio, alleggerito dalla capacità dell'autrice di trasformare e mescolare il tutto in un romanzo crudo e profondo ricco di particolari tecnici e di sentimenti veri.
I personaggio sono ben delineati, ognuno con i propri pensieri, emozioni, problemi, ognuno di loro unico come unico è ogni essere vivente...
Unici come sono unici i momenti vissuti da quei ragazzi (e tutti i ragazzi/uomini ragazze/donne che prendono parte ad una guerra) che si ritrovarono nel paradosso della guerra in Libano in cui vengono chiamati ad essere semplici spettatori del massacro e delle barbarie delle innumerevoli fazioni coinvolte, impotenti bersagli della follia assurda che aveva invaso Beirut e resa ques'ultima una vera e propria città martire.
La descrizione degl scontri e ben dettagliata, ed anche il teorema matematico che accompagna uno dei tanti protagonisti e ben descritto e lo trovo geniale e assurdo allo stesso tempo.
Devo ammettere che il libro è bello ma non posso dire che sia piacevole, la dove il termine piacevole possa indicare qualcosa che ci fa stare bene... no perchè questo libro è una denuncia è un tributo: una denucia alla stupidita umana e un tributo al coraggio di uomini che nonostante la consapevolezza di partecipare a un pensiero stupido portano un po di buonsenso e di amore dove dilaga il caos con il loro sacrifici e le loro rinuncie, e un tributo anche alle piccole (in relatà grandi) cose che spesso non ci rendiamo conto di avere.
In ultimo ma non per ultimo è una denuncia contro le religioni, contro i fondamentalismi, che professano amore e carità, ma in realtà: dispensano sangue e morte non appena gli si lascia la possibilità di proliferare.
Un libro che consiglio a tutti, ma che consglio anche di leggere con il giusto approccio, un libro che non è certo un piacevole svago ma piu un modo per riflettere su ciò che ancora oggi accade...
Indicazioni utili
La guerra è un'eterna sciocchezza
Ambientato ai tempi della guerra civile in Libano negli anni 80, il libro descrive ampiamente gli scenari di questa guerra, in cui è coinvolto anche un contingente italiano. Il libro si apre con la descrizione dei luoghi e delle scene raccapriccianti di un attentato del 1983. Subito dopo l'attenzione si posa sul contingente italiano, in particolare su alcuni soldati, quasi tutti indicati con un soprannome e l’autrice segue molto da vicino i vari personaggi. Attraverso episodi delle loro vite e la narrazione di ciò che accade nelle varie sedi del contingente si introducono tutti i personaggi attorno ai quali verteranno le vicende del romanzo. La descrizione delle battaglie è molto lunga e dettagliata, e rivela anche le grandi capacità della Fallaci e la sua conoscenza dell'ambito bellico. Il libro è scritto con uno stile impareggiabile, che in alcuni casi rasenta la perfezione: più generi di romanzo in uno solo (romanzo reportage, romanzo di guerra, pamphlet, romanzo d’amore) e più stili insieme. Stupefacente, a questo proposito, l'introduzione, nei dialoghi, di più lingue (arabo, francese, inglese e tedesco) e, tra gli italiani, di quasi tutti i dialetti della nostra lingua, trascritti in modo perfetto, anche i più difficili. Il primo capitolo lascia senza fiato. E’ lei che lascia senza fiato.