In silenzio nel tuo cuore
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
La gioventù scritta da una giovane scrittrice
Ho letto molti romanzi sui giovani, ma questo mi ha particolarmente colpito perché è diretto, chiaro e vissuto.
Alice Ranucci sa cosa sta scrivendo e di cosa sta parlando perché in primis è lei una "giovane", infatti ha solo diciassette anni.
Con la sua scrittura, la Ranucci, ci catapulta in una realtà che per molti è lontana e difficile da giustificare, perché così distante da noi e dai nostri tempi.
Claudia, la sua protagonista, è una ragazzina romana di sedici anni che ci racconta il suo percorso, di come gli eventi possono modificare la vita e che in fondo al tunnel può esserci la luce per tutti.
Ci racconta delle abitudini dei ragazzi, di come pur vivendo in "branco", rimangono sostanzialmente soli. Di come sia difficile farsi accettare e di come l'omologazione venga vista come una virtù e non come una dimostrazione di poca personalità.
Il ruolo dei genitori è sempre più arduo; da un giorno ad un altro si ritrovano a guardare il proprio figlio e a non riconoscerlo più.
E' un libro che consiglio, spesso con il mio lavoro mi ritrovo a contatto con i giovani e questo libro mi ha aiutato a comprendere un pò di più le loro dinamiche e alcuni dettagli che mi erano sfuggiti.
Un romanzo breve (169 pagine) ma intenso; in queste pagine l'autrice ci parla della sua generazione in maniera chiara, diretta e senza "peli sulla lingua".
Può essere un ottimo libro sia per i più giovani, ma anche per i loro genitori. Può aiutare molto.
Vi lascio con una bellissima frase:
"Ero un merluzzo morto di fame che si imbatte in una briciola di pane in mezzo al mare. Si sente fortunato, quel merluzzo. Mica si chiede se in mezzo a quello strato soffice nel quale ora sprofonda i denti potrebbe essere nascosto qualche amo, e perché mai dovrebbe, che ne sa."
Buona lettura!!!
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ALTE EMOZIONI
Di solito non leggo molto questi tipi di libri, sono più per il genere avventura, thriller e fantasy.
Mi sono imbattuta in questo libro un giorno qualsiasi nel quale volevo comprare un libro qualsiasi ma di questo genere. Il destino ha voluto che mi trovassi davanti proprio "IN SILENZIO NEL TUO CUORE", scritto da una ragazza diciassettenne (questo l'ho scoperto però solo dopo). Che dire? Se a 17 anni scrive così, cosa ci si può aspettare nel futuro? Mi è piaciuto molto come la scrittrice ha voluto evidenziare i problemi degli adolescenti, ma anche il difficile rapporto tra figli e genitori, un lavoro non certo facile, forse il più difficile in assoluto della vita.
Finalmente un libro in cui le emozioni vengono esternate senza paura, così come in realtà devono essere, senza troppi fronzoli, evidenziati e sottolineati più volte, senza però cadere nel noioso. Claudia è una ragazza giovane di sedici anni, un carattere non troppo facile da gestire da parte dei genitori, i quali cercano in tutti i modi di farle capire che le persone che sta frequentando non sono le persone giuste, non sono veri amici, sono persone che le faranno solo del male.
Ma ahimè, come nella maggior parte dei casi, i ragazzi non ascoltano i consigli che molte volte sono quelli più giusti. Si accorgerà solo dopo che purtroppo accade un brutto e triste fatto cosa in realtà i genitori volevano dire, capirà quali sono i veri amici, cosa è meglio fare e a chi dare veramente retta. Davanti alla prova più difficile della sua vita Claudia riprenderà il coraggio per rifarsi una vita, rompere col passato e ritrovare la gioia delle cose più semplici!
Davvero un libro che ti fa commuovere ad ogni pagina!
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Claudia 17 anni
Esordio letterario per la diciassettenne scrittrice romana Ranucci e devo dire che il romanzo mi è piaciuto parecchio. La trama: la protagonista è la liceale Claudia che, attraverso tante situazioni e vicissitudini un po' tipiche dell'età come gli amori adolescenziali, il gruppo etc, un po' più forti per il contesto come la scomparsa prematura della madre, i problemi col padre,viene descritta nel momento della sua crescita interiore in modo struggente e poetico. Quello che mi ha colpito di più è stata la bravura e la freddezza con cui l'autrice ha descritto le tematiche del gruppo e tutti gli step per farsi accettare, per poter essere sempre coinvolti e soprattutto la spietatezza di atteggiamenti nei confronti di chi non è riconosciuto come componente delo stesso. Altre sono poi le tematiche che vengono affrontate in queste pagine, come: la droga, l'immigrazione, i rapporti genitori-figli, la violenza del branco etc. Esordio intenso a mio avviso e spero che la capacità scrittoria della Ranucci resti sempre questa, è proprio brava. Concludo estrapolando un passaggio in cui Claudia la protagonista, pur provando affetto per la sua amica del cuore delle elementari e medie(Carlotta), è costretta a seguire il branco e offende senza volerlo questa povera ragazza un po' cicciottella
..""La osservai. Rimasi allibita dal suo aspetto. Non era cresciuta in statura, ma in larghezza...Fu per non deludere gli altri, per essere della partita, per non sentirmi diversa, senza neppure chiedermi se diversa volesse dire migliore o peggiore. Fu per questo, per tutto questo che, prima di riflettere, mi sentii gridare. "Dio che mostro! Allora lei mi guardò. Mi fissò per attimi infiniti, interminabili. Vidi i suoi occhi bagnarsi sotto quegli enormi occhiali...rimasi lì, a fissare quella lacrima che cadeva come un nubifragio in mezzo a noi. In mezzo a due persone che una volta erano state una sola. E intanto gli altri a ridere sguaiatamente .E poi lei via di corsa, a scappare, a sparire col volto tra le mani. Finsi con me stessa di non essere sconvolta"" ...
Ps: con Carlotta ci sarà poi una riappacificazione.
Intenso cmq come testo
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In silenzio nel tuo cuore, diciassette anni e sent
Per avere diciassette anni è brava, molto brava. Sicuramente ha talento, e ha tutti i numeri per crescere.
Ma a questo punto mi sorge un dubbio: devo valutare questo libro tenendo conto che l'autrice ha diciassette anni o devo giudicarlo senza pregiudizio, cioè senza farmi influenzare dall’età? Opto per la seconda, mi sembra più equo e più rispettoso nei suoi confronti. Oltretutto, l’opinione che ho di Alice Ranucci in base all’età l’ho espressa fin dalle prime righe.
Quando si pubblica un libro, si accetta di confrontarsi con un panorama editoriale vasto e articolato, dove c’è una concorrenza spietata tra gli scrittori e tra le case editrici. Queste ultime hanno come scopo primario quello di fare soldi, e allora per vendere adottano adeguate strategie di marketing e scelgono non solo libri, ma anche, e soprattutto, personaggi interessanti da promuovere. Ho letto qua e là, nei blog di editor più o meno accreditati, che uno scrittore che supera i quarant’anni è ritenuto vecchio; peggio se è donna e ha figli. Non avrà né il tempo né le energie necessarie ad autopromuoversi, ad andare in giro per l’Italia a fare presentazioni. Quindi, se la vera discriminante nella scelta dei testi da pubblicare è il personaggio, che cosa ci può essere di meglio di una diciassettenne che ha il dono di saper scrivere fin da quanto ne ha sette? E allora, benvenuta, Alice Ranucci, nel club degli scrittori.
Quando si pubblica un libro, anche a diciassette anni, si accetta pure di mettersi in gioco, e di ricevere qualche critica da chiunque, magari da una blogger sconosciuta come me.
Ciò premesso, “In silenzio nel tuo cuore” è un libro piacevole da leggere, scritto decentemente, con una storia che sicuramente piacerà ai ragazzi di oggi, che vi si possono riconoscere. Insomma un romanzo alla Alessandro D'Avenia con qualche anno di meno. La narrazione si pregia anche di una piccola invenzione letteraria, che si svela alla fine del romanzo. Ma possiede anche tanti luoghi comuni, un linguaggio non abbastanza articolato e parecchie ingenuità. A cominciare dal nome che Alice ha scelto per il personaggio negativo, in un certo senso “antagonista”: Rodrigo. È chiaro che l’ha pescato direttamente nei Promessi sposi, e questa cosa mi ha fatto sorridere con una tenerezza quasi da ascendente parentale. Proseguo nell'elencazione delle pecche con il titolo, non so se scelto dall'autrice o dalla Casa editrice. Cuore, amore, anima, sono parole ormai abusate che in un titolo fanno tanto canzonetta. Non mancano in questo elenco l'amica grassa e l'onnipresente amico "giusto", ma purtroppo non corrisposto. Questa ingenuità non è una carenza colpevole; sarebbe stato strano il contrario, vista la sua verdissima età. Ci sono considerazioni, parole, pensieri, che possono arrivare solo dall'esperienza diretta, solo attraverso il sedimentarsi dei giorni di vita vissuta.
Alice Ranucci ci catapulta tra i frequentatori di un liceo romano, un universo in cui i giovani cercano la propria identità omologandosi al comportamento del branco, che è una delle contraddizioni dell’adolescenza che dovrebbe portare all’accettazione sociale. Bisogna rompere con i codici familiari per crescere: pisciare scuola (non presentarsi alle lezioni), ubriacarsi, drogarsi, stare attaccati al cellulare per messaggiarsi nel raggio di qualche metro, usare lo slang del gruppo: “scialla”, ti sei sgravata”, eccetera. Se poi il branco ha una connotazione politica, in questo caso fascista, bisogna odiare gli immigrati, vestirsi figo, essere implacabili o addirittura violenti con i diversi.
Anche i genitori si identificheranno nel padre e soprattutto nella madre di Claudia, l’io narrante di questa storia. Questa madre e questo padre sono in preda alla disperazione, spiazzati davanti alle mutazioni ormonali e caratteriali della figlia, e non sanno quale strategia adottare per redimerla.
Purtroppo leggendo questo libro si potrebbe pensare che la tattica vincente non sta nel lasciar correre (assenza del padre), né nell’intervento a gamba tesa della madre (controllo delle compagnie frequentate, indirizzo della figlia verso forme di volontariato sociale), ma nel togliersi fisicamente dalla scena.
Il miracolo della maturazione di Claudia avviene dopo la morte della sua materna fustigatrice di costumi, e questo è davvero sconsolante: la mancanza di un genitore come unica via per crescere, per prendere il suo posto nella rassicurante scala di valori accettati universalmente dall’ordine costituito, dalla parte "sana" della società.
"Il silenzio nel tuo cuore" è quest'anno nella terna finalista del "Premio letterario Città di Vigevano".