In nome della madre
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 6
UNA LEZIONE DI VITA
Questo libro affronta uno dei più grandi dogmi della fede cattolica: l’Annunciazione. A primo acchito può
sembrare un libro da leggere solo durante il periodo natalizio ed invece, a mio avviso, è un libro
“sempreverde”, nonostante il tema trattato. In secondo luogo può sembrare un libro per soli credenti, ma io
lo consiglio vivamente anche a chi non lo è.
Il fatto che la Vergine Maria abbia concepito il bambin Gesù per opera e virtù dello Spirito Santo può essere
un evento più o meno condivisibile; ciò che però Erri ha eseguito in maniera magistrale è stato un excursus
dell’umile percorso che Giuseppe e Maria hanno affrontato dal concepimento fino alla nascita. Molto spesso
una giovane madre ha il timore di mettere al mondo il proprio figlio, vorrebbe tenerlo custodito sotto una
campana di vetro, perché crede che il mondo lì fuori sia troppo impervio, perché teme che il proprio figlio
possa non sopravvivere alla selezione darwiniana, alla selezione dei più forti. Maria si è distinta per la sua
forza e il suo grande amore e ha compiuto il passo più grande, ma anche quello più doloroso per una madre:
riconoscere che i figli non sono nostri, ma del mondo, lasciarli spiccare il volo, anche se questo comporta che
essi muoiano sulla croce. Il bambin Gesù era un figlio del mondo, destinato a compiere grandi opere, ma in
fondo tutti noi lo siamo. È questo il messaggio che Erri ci lascia: tutti, nessuno escluso, può fare della propria
vita un’opera d’arte.
Maria ha avuto al suo fianco Giuseppe, un uomo come pochi. Ho provato a traslare la figura di Giuseppe
nella vita reale e l’ho immaginato come un uomo che accetta di crescere un figlio che non è biologicamente
suo, bensì di un altro uomo. Credo che questo sia un gesto di grande amore nei confronti di Maria: accogliere
e crescere quel bambino come se fosse suo ed esserne orgoglioso. Non è facile, solo chi è mosso da un
grande e autentico sentimento è in grado di farlo.
Ho amato questo libro, perché non è solo una parabola religiosa, ma è soprattutto una grande lezione di vita.
Proprio per questo lo consiglio anche a chi, come me, non è del tutto credente o non lo è affatto.
Indicazioni utili
Cammeo di De Luca
Leggendolo mi è venuto in mente il volto della Vergine Annunciata di Antonello da Messina: l'obbedienza, l'umiltà e la paura.
L’intensità dell’amore è nel dialogo tenero, consapevole ma anche disperato con un figlio che non sarà più solo suo quando verrà al mondo.
Una mamma qualsiasi consapevole che non potrà continuare ad esserlo.
Un libro coraggioso, etico, apparentemente laico ma di una profondissima religiosità.
Colpisce l’accuratezza della psicologia femminile come se Erri De Luca avesse conosciuto l’intensità e la pienezza della maternità.
Indicazioni utili
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Madre coraggio
In nome della madre comincia la vita. Così (giustamente) Erri De Luca scrive in quarta di copertina. Questa infatti è la storia di una futura madre che vive con un mix di felicità ed apprensione la sua maternità. Il punto è che non si tratta di una madre qualsiasi. Lei infatti è Miriam/Maria ed il figlio che metterà al mondo sarà ovviamente Gesù.
De Luca, con il suo inconfondibile stile, parte da ciò che rivelano i Vangeli di Matteo e Luca e da qui costruisce una storia che ben riflette le credenze, le leggi, gli usi ed i costumi dell'epoca. Credo che non si possa affermare che quello che si legge sia invenzione perché anche se certe cose non si trovano nei Vangeli, rispecchiano una realtà assolutamente attendibile. Maria rimane incinta prima del matrimonio e Giuseppe avrebbe tutto il diritto di ripudiarla come prescritto dalla legge ebraica. I saggi, i dotti, il popolo, sparlano dietro a Maria, considerano questa donna scandalosa, una svergognata perché non credono alla sua divina maternità, e così basta poco affinché tutti prendano le distanze da lei e la isolino. Solo Giuseppe continua a credere fermamente in lei, ad appoggiarla, a camminare a testa alta senza alcun timore ! E così sarà fino al termine della sua maternità, fino alla nascita del bambino in una grotta di Betlemme dove i genitori si erano recati per il "celebre" censimento.
Per leggere ed apprezzare questo libro non importa necessariamente avere fede. L'opera infatti è innanzitutto lo splendido ritratto di una donna unica come Maria che diventa un punto di riferimento per il marito, perché dotata di grande forza e grande coraggio. Una donna designata dall'alto che non si limita ad accettare il proprio destino ma che è in grado di superare tutte le difficoltà, emergendo quindi come un esempio soprattutto in un'epoca in cui la donna veniva considerata meno di zero. Infine questo libro è un atto d'amore a 360 gradi che coinvolge Giuseppe, Maria e le famiglie dei due sposi, perché sarà proprio questo amore a fare superare le difficoltà esistenti.
Indicazioni utili
Piena di grazia
Queste sono le storie d'amore più belle del mondo, sì, al plurale! Perchè in una sola storia si racchiudono i più grandi esempi d'amore che l'uomo possa mai immaginare:
1) L'amore enorme di una donna semplice e umile per il suo Dio, un amore così smisurato da non temere ciò che le accadrà nel momento in cui accetterà la sua proposta, un amore che la rende beata tra tutte le donne
2) L'amore di quella stessa donna per un figlio che sa essere suo ma che sa anche non "completamente" suo, che sa sin dal principio che le verrà strappato, che sarà umiliato, che soffrirà più di tutti gli altri uomini sulla faccia della terra, che non sarà come gli altri bambini perchè lui sarà speciale...e prega, Maria, prega...non di poter evitare il destino, prega semplicemente che il destino avvenga il più tardi possibile per far si che il dolore sia un pochino più sopportabile
3) L'amore di un uomo, Giuseppe, verso la sua donna, un amore così grande e puro che mai ha messo in dubbio i fatti così come Maria glieli ha riferiti, un amore così grande che nel momento del dubbio e della paura (quando la cosa più sensata da fare era scappare via)Giuseppe è rimasto per fare da padre terreno a quel bimbo che sapeva non essere suo ma che altrettanto sapeva aveva bisogno di lui.
Premesso che io sono credente (a modo mio, ma sempre credente), mi sono sempre chiesta come si debba pregare...ho sempre pensato che Dio abbia così tante richieste che io per farmi sentire non mi posso limitare al Padre Nostro o all'Ave Maria (anche se bellissimi, quelle preghiere le dicono tutti!), e alla fine mi sono sempre ritrovata a non sapere mai cosa "dire" a Dio perchè reputavo il tutto così banale; ebbene, questo libro mi ha aperto gli occhi su una cosa semplicissima eppure spesso dimenticata: Maria, Miriam o la Madonnina che dir si voglia ERA UNA DONNA! Questa che può sembrare la scoperta dell'acqua calda a me, personalmente, è sembrata una rivelazione...se era una donna avrà certamente avuto anche lei le sue paure, le sue speranze, le sue illusioni, le sue delusioni, le sue emozioni e tutto il resto. Tutto questo me l'ha fatta sentire ancora più vicina a me e d'ora in avanti, quando sentirò il bisogno di rivolgermi a lei, cercherò di farlo come se stessi chiacchierando con la mia più cara amica.
Indicazioni utili
una grande emozione
l'ho letto perchè incuriosita dal fatto che un uomo avesse scritto di un'esperienza a lui interdetta; vi ho trovato infine un atto d'amore, di fede, verso quello che per un uomo è un doppio mistero: quello della gravidanza/parto e quella dell'assenza dell'uomo nella generazione di Gesù
ne è uscito un romanzo intensamente spirituale, capace di infondere coraggio puro in chi, come me, è credente.
in fin dei conti, non importa se nelle sensazioni del parto colà descritte una donna che ha partorito magari non ritrova il pathos vissuto; quello che è grande, in questo libretto, è che l'Autore, magari senza volerlo, nell'umanizzare la storia di Maria, in realtà ha lasciato uscire da sè un toccante, commovente afflato "Spirituale" che una persona benedetta dalla Fede, riconosce in realtà come "Religioso".
Indicazioni utili
con gli occhi di una donna
Non sono una grande lettrice dell'autore perchè preferisco altri generi, ma qui non di generi si tratta ma solamente di un libro scritto benissimo, con delicatezza e dolcezza su un tema grande, grandissimo quale è la Natività.
E' un libro belissimo, poetico ma anche terribilmente umano che consiglio di leggete a tutti poichè se ne esce arricchiti ed in fondo è questo che un lettore chiede ad un libro.
Marina