Il tuttomio
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 3
Il Tuttomio
Drammaticamente brutto. Trama assente, rimandi al passato oltre il ridicolo, nessi causa effetto da sbellicarsi (come l'incontro al cimitero di una fresca vedova da parte di un eunuco che la sera se la porta a casa), finale fastidioso, riciclo pesante di altri romanzi dell'autore stesso (soprattutto La luna di carta), prezzo elevato per pochissime ore (per fortuna) di lettura.
Indicazioni utili
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Un romanzetto banale e commerciale
Camilleri trae lo spunto da un dramma del 1970 che fece allora grande scalpore per la notorietà dei personaggi, allorquando il marchese Casati Stampa sorprese la moglie Annamaria con il giovane amante, li uccise a fucilate e si suicidò. Tutto ciò dopo festini proibiti organizzati dal marchese stesso nei quali amava presenziare agli amorazzi della disinibita consorte con giovinastri raccattati per strada o sulle spiagge del lido romano. Finchè i giochi si limitavano al sesso, tutto bene : il nascere di un amore appassionato tra moglie e amante poteva costituire la causa scatenante di una folle gelosia, sfociata infatti nel raccapricciante delitto. Camilleri trasferisce la storia ai tempi nostri : Arianna è la moglie, capricciosa e infantile con trascorsi burrascosi, Giulio il marito che si accontenta di procurarle svaghi erotici ai quali assiste compiaciuto. Il delitto è qui compiuto dalla moglie che fa fuori uno degli amanti cocciutamente innamorato di lei in tempi e modi assai singolari. Tutto sommato un pasticciaccio banale, con note rabberciate di psicoanalisi infantile : un racconto ( si legge con una certa noia in poche ore) in cui la trama pseudoerotica rasenta talora l’inverosimile ed il ridicolo e che non lascia memorabile traccia.
Ben altri sono i personaggi di Faulkner e Lawrence cui si crede si sia ispirato l’Autore (come notato nei risvolti di copertina) : i grandi classici non c’entrano, qui si tratta solo, temo, di un’azzardata operazione commerciale, che fa rimpiangere le avventure del Commissario Montalbano.
Attendiamo, per riconciliarci con Camilleri, una nuova inchiesta dell’amato e intramontabile Commissario, o, in alternativa, un romanzo sulle vicende storiche dell’altrettanto amata Sicilia.
l'amore proibito
"Stasera sul tuo sonno m'ero chinato.Innocente
il tuo corpo giaceva sull'umile giaciglio,
e ho visto,come uno che si concentra e legge,
ah! ho visto come sotto il sole tutto è vano!"
Mi vengono in mente questi versi di Paul Verlaine da "Vers pour être calomnié" per descrivere l'amore che lega il protagonista maschile di questo noir,Giulio, uomo d'affari che a causa di un incidente è diventato impotente e la bellissima e inquietante Arianna,sua moglie. I due si sono conosciuti per caso in un cimitero dove Arianna piangeva disperata la morte di Vanni, il suo primo marito. Il sessantenne Giulio offre subito il suo aiuto alla giovane e disorientata vedova.L'uomo si invaghisce a tal punto di Arianna che le propone di comprare da altri uomini quello che lui fisicamente non puo più offrirle.
C'è un patto però che entrambi devono rispettare, agli amplessi deve essere presente Giulio, non per voyeurismo ma per proteggerla, e soprattutto, gli incontri con lo stesso uomo non devono essere più di due. Il manage a trois sembra procedere secondo i piani fino a quando la coppia non s'imbatte in un ragazzino, Mario,liceale conosciuto al mare, che accetta di prostituirsi ma , finisce per innamorarsi di Arianna. La giovane donna sente di provare anche lei qualcosa per il ragazzino, si chiude,come è solita fare quando è incerta sulla decisione da prendere, nel "tuttomio" uno spazio in soffitta che si è costruita all'insaputa di Giulio e lì confida i suoi dubbi ad una bambola:Stefania.
Arianna dunque è pazza? Come reagirà Giulio al suo "tradimento"?
Molto interessante questo romanzo di Andrea Camilleri, lontano dall'ormai collaudato "giallo Montalbano", il personaggio principale, Arianna, si vede che è frutto di lungo e attento studio psicologico che ha portato lo scrittore come racconta nella postfazione a colloqui con detenute che l'hanno aiutato ad affinare l'aspetto psicopatologico del personaggio, così come tra le righe del racconto si sente l'influenza di "Santuario" di William Faulkner dal quale l'autore siciliano dice di aver avuto più di una suggestione per la realizzazione della storia.
"Vers pour être calomnié" di Paul Verlaine l'ho tratta da "La pioggia nel cuore" Bur;
la traduzione è di Luciana Frezza.