Narrativa italiana Romanzi Il tesoro dentro
 

Il tesoro dentro Il tesoro dentro

Il tesoro dentro

Letteratura italiana

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Anna è una bella donna che ha perso il marito da due anni ed è ancora depressa. Ha ereditato una libreria antiquaria sull'orlo del fallimento e mal sopporta il caratteraccio di Amanda, la sua contabile. Due uomini la corteggiano da qualche tempo: Emil, uno scrittore danese che fugge da se stesso, e Alberto, un entusiasta imprenditore che si offre di aiutarla con la sua libreria in crisi. Inizialmente Anna pare destinata a destreggiarsi tra entrambi gli uomini, in attesa di capire di chi innamorarsi e di tornare alla vita. In realtà per uno dei due il cuore di Anna non è il vero obiettivo. Ci sono ben altri interessi in gioco. Così, mentre il passato bussa alla porta di Emil, due persone si faranno davvero male. Ma chissà che nei vaneggiamenti della stramba Amanda non si nasconda qualche indizio e la chiave per arrivare alla fine di una singolare caccia al tesoro. Un romanzo a tinte gialle e rosa, che affronta anche il tema della malattia mentale.



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Il tesoro dentro 2017-08-11 06:19:49 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    11 Agosto, 2017
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Il tesoro più prezioso

Sullo sfondo di una Torino che si veste delle sue atmosfere più affascinanti si svolge la vicenda di Anna, giovane vedova che vive di ricordi e di apatia. Gestisce una libreria di testi antichi, attività in fallimento ormai da tempo. I giorni si trascinano lenti, riempiti del solito vuoto di sempre, finché nella vita della protagonista non compaiono all’improvviso due uomini, di cui uno si rivelerà interessato soltanto a un misterioso “tesoro” sepolto nell’oblio della Storia. Chi sarà quello che vorrà invece scoprire il vero tesoro custodito nel cuore di Anna? Un romanzo capace di tenere altissima l’attenzione del lettore, una storia travolgente!
Secondo libro che leggo di Elena Genero Santoro, già molto apprezzata ne “Gli angeli del bar di fronte”; una scrittrice a pieno titolo che definire semplicemente di talento è ben poca cosa. Scrittura fresca e vivace, la sua, versatile e ricca di quella profondità d’animo che nella penna di chi scrive non dovrebbe mai mancare. Ottimamente costruiti trama e personaggi, da quelli principali a quelli secondari; anche gli “assenti” trovano la propria giusta collocazione in un ben dosato intreccio di narrazione al presente e flashback del passato. Oltre a quello della giovane donna protagonista, spiccano pure i personaggi di Sylvia, drogata di social network (che, a tal proposito, dovrebbe indurre a una seria riflessione), e di Amanda che, con la sua schizofrenia a livello patologico fuori controllo, ci conduce nei luoghi più bui dell’anima, dandoci così occasione di fare un ulteriore plauso all’autrice per aver trattato con particolare sensibilità - e chiari riferimenti a Franco Basaglia - anche il tema della malattia mentale.
E poi c’è lei, Torino, invidiabile location ma, nel contempo, anche prima donna dall’inconfondibile, quasi magico, fascino barocco: da Piazza Castello, sovrastata dalla maestosità della facciata di Palazzo Madama, ai portici di via Po, dalla Mole Antonelliana, sede del Museo del Cinema, a Piazza San Carlo, dalle vie e i locali del centro al Parco del Valentino, la città sabauda si anima di vita propria e, un po’ ombrosa e un po’ solare, tra queste pagine incanta. Per chi, come la sottoscritta, ama Torino, un motivo in più per leggere questo bellissimo romanzo che, attraverso una piccola storia magistralmente narrata, esorta a non lasciare inaridire il cuore, ricordandoci che la nostra capacità d’amare è il tesoro più prezioso in ognuno di noi.

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