Il tempo materiale
Letteratura italiana
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Il viaggio del linguaggio
Il tempo materiale è un romanzo complesso, difficile e metaforico.
Il protagonista del romanzo è un bambino di Palermo, di un 11 anni, che si presenta con l'appellativo di Nimbo, il quale assieme ai compagni di classe decide di formare una cellula terroristica ispirata alle Brigate Rosse.
I tre ragazzini subiscono il fascino degli avvenimenti storici che ruotano attorno al 1978, al sequestro e alla morte di Aldo Moro, vengono stregati dai comunicati delle Brigate Rosse che ascoltano in televisione e leggono sui giornali, si lasciano ispirare e irretire.
Di fronte all'ironia, all'ipocrisia e alla strumentalizzazione che la società italiana mette in atto di fronte ai gravi fatti politici e sociali, lasciandosi inebetire dalla moda dei costumi, della canzone e del cinema, Nimbo insieme ai suoi "compagni" decide di mettere in atto un tentativo di eversione, una piccola lotta armata.
La prima parte del romanzo è occupata dalla teoria, dai discorsi e dagli incontri nella radura per ragionare sugli eventi e sull'identità,
La seconda parte del libro è invece concreta e pratica, vede i protagonisti all'opera, cercando di riprodurre in scala gli atroci avvenimenti di intimidazione e di violenza degli anni di piombo. Con una strategia lucida e per nulla infantile, i ragazzi seminano il panico a scuola e non solo, fino ad arrivare all'atto estremo.
Ma "Il tempo materiale" è innanzitutto una riflessione sul linguaggio, sull'autenticità e sulle possibilità che questo può assumere, una continuo interrogarsi sul valore della parola e della vita. La riflessione sorvola e supera la questione della lotta armata e del brigatismo, lo capiamo immediatamente, nel momento in cui leggiamo le parole e i pensieri di Nimbo, assolutamente implausibili per un bambino di 11 anni e non appena conosciamo la bambina di cui si innamora, una bambina muta.
Il testo non è semplice, a tratti procede veloce e con un ritmo sostenuto, in altri momenti rallenta, si sofferma, si ripiega su se stesso. L'impressione generale e finale, per questo, resta sospesa.