Il tempo di Andrea
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Come prima non si torna...
Questo è un libro per chi ha voglia di stare un po' a contatto con la parte più scura di sé, per chi vuole abbracciare la propria solitudine, per chi sente il bisogno di ritrovarsi al riparo dagli sguardi altrui.
E leccarsi le ferite.
Per chi ha amato tanto e poi perduto tutto.
È un libro per chi ama togliersi le scarpe e i calzini e camminare a piedi nudi in cerca di bellezza.
Il tempo per Andrea si è fermato un giorno di Luglio.
Ora è incassato dentro una stanza d'ospedale, dove nessuno conosce il suo nome, la sua storia...e dove lui custodisce tutti i suoi fallimenti.
Nessuno lo cerca.
Chi lo ama è a casa e non sa. Ma spera.
Andrea ha una gran voglia di fuggire, eppure rimane dov'è.
I piedi scalpitano per tornare al suo "prima", ma la mente lo frena...perché ha paura del mondo là fuori, si vergogna di quel che è diventato, preferisce rimanere incatenato a quello che ha: il ricordo di quello che era, di quello che aveva.
Rivuole le sue labbra capaci di bere alla bottiglia, di ridere, di baciare...rivuole le sue gambe che corrono sulla sabbia.
Rivuole la nuca profumata di sua madre Magnifica, custode della storia di famiglia.
E più di ogni altra cosa rivuole sua figlia Preziosa...perché può anche sopravvivere all'amore finito di sua moglie, ma senza sua figlia no, non può.
Andrea sa e non dice.
Guarisce e finge.
Scrive i suoi ricordi su fogli che poi sbriciola nel brodo e mangia...per non perderli, perché siano sempre con lui, in lui.
"Ma come prima non si torna.
Mai.
Ora lo sa.
Così si ingozza dei suoi ieri"
Maria Rosaria Valentini è una poetessa che ha prestato la sua mano alla letteratura, dando vita a pagine di vera bellezza.
La scrittura è rotonda, pastosa, di quelle che vorresti leggere ad alta voce per assaporarne il suono, per sentirne il sapore.
Io ho sentito quello cedevole, morbido, delle ciliegie molto mature.
E ne vorrei ancora.
Indicazioni utili
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
lavoro introspettivo
Prosa intensa, melodiosa (“partiva quando il giorno era ancora incastrato nel buio”); Andrea (voce narrante), ricoverato in ospedale per un ictus, nasconde ai medici il suo reale stato di salute (si è ripreso, ma non lo dà a vedere) e finge di non avere ancora il contatto con la realtà; sfrutta così il tempo del ricovero per ripensare alla propria storia, ricordando gli avvenimenti del passato ed in particolare cercando di trovare dei motivi per spiegare la fine del matrimonio con l’amata Ernestina, da cui ha avuto una figlia, Preziosa. La sofferenza più grande è riconducibile all’interruzione del rapporto con la figlia.
Andrea oscilla fra il desiderio di uscire allo scoperto per riprendere i contatti con i familiari (la figlia, i genitori e la nonna) e il desiderio di starsene invece lontano da tutti, al riparo dalla realtà esterna, tormentato/angosciato per il fatto che nessuno lo cerca, tanto che dopo mesi di ricovero nessuno sa chi sia questo uomo. Andrea sceglierà quindi l’autoisolamento e la chiusura in sé, che gli permetteranno - alla fine di un importante e a tratti doloroso percorso introspettivo - di accettare gli avvenimenti del suo passato e di motivare la separazione con la fine dell’amore (“la colpa era dell’amore. Finito. E dirlo non è facile. Allora ci si appiglia a qualsiasi motivo per affogare il vero”).
Indicazioni utili
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La poesia di un sopravvissuto
Maria Rosaria Valentini, classe 1963, scrive Il tempo di Andrea: una storia dolorosa narrata con indiscutibile talento e conoscenza. Un ottimo romanzo psicologico, intimo ed introiettivo di rara bellezza.
Narra la storia di Andrea, trovato in un cumulo di mais, a causa di un ictus, disteso a faccia in giù. Lo hanno ricoverato, è soprannominato Silos, a causa del luogo in cui è stato trovato. Non ricorda nulla, è claudicante, con poche energie e lui sceglie di non parlare e di non rispondere, si limita a guardarsi intorno. Ma i ricordi riaffiorano e a tradimento; così lui racconta il suo passato con emozione e poesia. E’ un io narrante che contempla dal di fuori, che parla con dettaglio. Parla della sua bella storia d’amore con Ernestina; evita accuratamente la sua terribile fine. Parla della famiglia di origine, della figlia Preziosa. E’ per lei che vorrebbe fuggire, ma teme di esserle di peso. Recupera autonomia, passo dopo passo. E’ un sopravvissuto che guarda alla vita.
La narrazione risente della caratterizzazione di poetessa dell’autrice: metafore ricorrenti, precisione chirurgica delle parole, una bellissima lingua ed uso delle parole eccellente. Un libro eccelso, una lettura profonda e di qualità.