Il talento Il talento

Il talento

Letteratura italiana

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Premio Campiello 1998. Fin dall'infanzia, il protagonista di questo romanzo rivela un'estrosa inventiva nella ricerca della felicità: e se alle volte, come in occasione della memorabile vincita al casinò di Campione, la fortuna favorisce le sue intuizioni, altre volte è lui a forzarle la mano, per esempio con il ricatto innocente grazie al quale entra in possesso della prima bicicletta a dodici anni. Il romanzo narra le vicende di un talento sempre in lotta con la fortuna, di un personaggio ora candido e sensibile, ora sventato e disonesto sullo sfondo dell'Italia degli ultimi quarant'anni.



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Il talento 2013-03-23 16:16:13 Sharma
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Sharma Opinione inserita da Sharma    23 Marzo, 2013
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Vita indocile

Definizione di Talento: “Volontà, voglia ,desiderio, dote, capacità in un'attività, in un settore.”
Adesso la domanda è : “noi possediamo il talento di vivere?”
Le risposte possono essere varie ed articolate, ma questo è il nocciolo della trama di questo libro. Biografia narrata in prima persona dal protagonista, Carlo, che racconta le sue vicissitudini da quando è nato, inizi anni '50 fin quasi ai giorni nostri. Una storia vissuta non come tante, fatte di ricerche affannose dell'avventura che verrà, non si sa bene come e quando tutto questo debba avvenire, l'importante che avvenga e che porti la felicità.
Forse la sua unica colpa è stata proprio l'incaponimento a tale ricerca e non riuscire ad attaccarsi a niente e nessuno, passare per frivolo e indolente agli occhi della famiglia e di tutti, ma nel suo piccolo voleva solo non fermarsi mai, era il suo unico imperativo. Lo leggo, lo critico aspramente, arrivo quasi a schifarlo ma alla fine con mio stupore e forse anche con rammarico devo dar ragione a lui.
Anche io non sono alla ricerca della felicità? Non è l'avventura di questa vita che mi spinge giorno dopo giorno, nonostante le tante difficoltà, ad andare avanti e correre insieme al tempo? Non è forse di questa avventura della quale ci rammarichiamo, quando arriva la nostra ora, di perdere?
Possiamo,in qualche caso, affermare che le nostre scelte le abbiamo fatte non per nostro piacere? Sì forse oggi, nostro malgrado, le cose sono cambiate, ma riflettiamoci su un attimo, se realmente non ci piace quello che facciamo prima o poi non cambiamo? Quanto tempo impieghiamo a triturarci di dolore e soffrire in un qualcosa che non gradiamo e per giunta non è assolutamente remunerativo sia a livello affettivo che di danaro?
Sono domande scomode che ci mettono davanti la verità e l'imperiosità di rispondere.
Tutti possediamo il talento per vivere, perchè è una dote che ci viene concessa al momento della nostra nascita, forse se parlo di autoconservazione tutti mi capiscono meglio? Ne siamo naturalmente provvisti, appartiene al nostro essere, è una parte importante del nostro io.
Facciamo un piccolo excursus della nostra vita, passiamo da un'avventura ad un'altra senza sosta, alla ricerca della pace e dell'appagamento, ora, lo voglio affermare, lo facciamo in maniera del tutto egoistica. Brutta parola? Scomoda? Ci infastidisce? Peccato perchè sotto sotto dobbiamo farcela piacere, è la verità, è quello che siamo, egoisti!
A questo punto, sicuramente, mi arriveranno una valanga di improperi di varia natura. Ma scusatemi sono scomoda e lo sono sempre stata. Sono sincera e lo sono sempre stata. Ma quando mi è piovuta addosso la verità e l'ho riconosciuta non l'ho mai evitata!
Invito tutti a riflettere su un qualcosa su cui mai nessuno ha mai riflettuto, compreso la sottoscritta, e poi leggete questo libro a cuor leggero, se ci riuscite.

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