Il risveglio dell'anima
Letteratura italiana
Editore
Mariella è una donna. Mariella è malata di Aids. Mariella è bionda, ha i brillantini sotto gli occhi ed è mamma. Mariella ha incontrato la droga, l'ha abbracciata e sputata in un attimo prima che la stritolasse. Mariella invece racconta per gli altri, Mariella racconta per chi emargina il diverso senza accorgersi che, in una società votata all'omologazione, la differenza è l'unica fertilità. Mariella racconta per noi, qualunque cosa voglia dire noi. È un centimetro fuori dal dramma, la storia di Mariella, ma anche un centimetro fuori dalla retorica e a un metro di distanza dall'insegnamento, e però insegna la sua storia, a porgerle l'orecchio e accostare il cuore.
Mariella Siviglia è nata a Torino nel 1957 e vive a Prato.
Alla età di 3 anni contrae la poliomielite. Cresce tra la famiglia di origine a Torino e l'Istituto Don Carlo Gnocchi, in cui si è potuta curare e studiare. A 26 anni, a Prato, scopre di essere risultata sieropositiva al test dell'Hiv. A 28 anni nasce la figlia Maristella, nata da una relazione difficoltosa. Dopo la gravidanza le condizioni di salute si aggravano e contrae l'Aids. Incomincia il calvario delle cure e degli ospedali. A 30 anni entra in una comunità di recupero per tossicodipendenti, il Centro di Solidarietà di Prato. Attualmente vive con la figlia a Prato. Collabora, anche se dall'esterno, con il Centro ascolto della Caritas di Mezzana, e il Centro di Solidarietà di Prato.
Recensione della Redazione QLibri
Il dono di Mariella.
Alle 16.00 di oggi pomeriggio mi sono ritrovata tra le mani questo libro.
Piccolo,piccolissimo con una copertina in bianco e nero meravigliosa.
E’ cosi che ho incontrato Mariella.
Mariella che a tre anni si è presa la poliomelite.
Mariella che ha avuto una madre che non l’ha accolta.
Mariella che scrive”Non mi sentivo cattiva,ma il rifiuto della vita dentro di me era tanto.”
Mariella che si è rifugiata nell’eroina.
Mariella che è stata stuprata.
Mariella che ha contratto l’Aids.
Quante cose le sono successe in una vita sola vero?
Eppure mentre leggi le sue parole,buttate li’ come una sorta di diario personale,come messaggi scomposti di cui si fa portatrice,non provi pietà per lei.
Provi rispetto.
Perché tra le sue inevitabili paure trovi la sua forza,l’accettazione di se stessa,la non rabbia per una vita che non ha di certo ecceduto in generosità nei suoi confronti.
Non c’è traccia di auto compatimento,nessun vittimismo,solo la sua realtà.
Questa donna non è una scrittrice e non ha bisogno di raccontarci storie.
Nessun romanzo,nessuna invenzione.
Non vuole nemmeno darci degli insegnamenti di vita.
Non ci dice “Non drogatevi” e nemmeno “Usate il preservativo”.
Con l’animo aperto ci concede semplicemente la sua vita.
E io le dedico tutta la mia stima.
Un piccolo,piccolissimo libro…prezioso e onesto.
Un piccolo regalo perché quando qualcuno ci permette di entrare cosi a fondo nella sua esistenza ci sta facendo un dono e accoglierlo è nostro dovere.
Buona lettura.